I love him, but...

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BLAINE

Perché me ne hai dato motivo!

Queste parole mi tormentano, non mi danno tregua e mi lacerano dall'interno.

Non parlavo sul serio.

Ma ha fatto male.

Sono solo stanco, scusa.

Ma se l'ha detto lo pensava ed è questo che mi ferisce, che mi fa sentire ridotto in tanti piccoli brandelli, come se la calda, familiare e confortevole tana in cui mi sono rifuggiato per tutti questi anni fosse stata spazzata via da un uragano violento e inaspettato.

Il nostro rapporto si basa sulla fiducia.

Diceva. Ma se non si fida di me, cos'è in realtà il nostro rapporto? Il nulla.
Vado in giro in macchina da quasi un'ora, ormai e non so dove andare. Non ci torno a casa in questo stato. Sono troppo turbato, troppo vulnerabile, troppo ferito e ora non voglio parlare con Kurt. Siamo entrambi troppo scossi emotivamente per avere una conversazione razionale. Accosto al primo posto che trovo, poco distante da un locale per gay che io e Kurt frequentavamo nei nostri primi tempi da sposati a New York, prima che nascesse Haylie. Almeno lì ci sono dei ricordi felici con cui distrarmi. Spero. Scendo dalla mia auto e il vento freddo quasi mi paralizza la faccia. Cammino ancora per qualche isolato, poi arrivo alla mia destinazione ed entro. La musica alta sovrasta i miei pensieri e non posso che esserne sollevato. Non c'è molta gente, così percorro la sala e mi siedo al bancone.

《Blaine?》Chiede incredulo Chuck, il barista, avvicinandosi a me. 《Non ti vedo da...un'eternità, credo.》Mi sorride e mi sforzo di ricambiare. 《E Kurt?》

《A casa.》Mi limito a dire e la mia voce si spezza quando pronuncio l'ultima parola.

《Giornata no?》Abbasso lo sguardo, spostandolo sulle mie mani. 《Ti offro qualcosa, mh?》Si dirige verso quelle che saranno un centinaio di bottiglie e inizia a mischiare qualcosa che non conosco in uno shaker di metallo. Poi mette il tutto in un bicchiere di vetro e me lo passa, facendolo scivolare sul bancone. Lo guardo con circospezione, rigirandomelo tra le mani. 《Quattro bianchi.》Mi dice poi. 《Mai sentito?》Scuoto le testa e lui mi incita a berlo. L'odore è forte, troppo per i miei gusti. Ne prendo un sorso e devo fare appello a tutta la mia virilità per non iniziare a tossire fino a vomitare anche l'anima. Odio l'alcol e non lo reggo. E poi non mi piaccio da ubriaco, faccio solo danni.

《L'alcol non fa per te, eh dolcezza?》E poi lo sento, come se il ricordo della sua voce non fosse mai svanito dalla mia mente, come se fosse solo in letargo, per poi risvegliarsi quando necessario.

《Sebastian?》Chiedo apatico. Troppo, per i miei gusti. Lui mi sorride. O ghigna, non lo so.

《Eh già. È passato tanto tempo.》Annuisco. Se Kurt sapesse che sono qui con lui, darebbe di matto. 《E diventi sempre più bello.》Ecco. Ora scoppierebbe di rabbia. Ma dovrei seriamente smetterla di pensare a quello che farebbe, direbbe, o vorrebbe Kurt.

《Grazie.》Mi sforzo di sorridere, tornando a guardare il mio bicchiere e senza chiedere o proferire parola, si siede accanto me.

《Com'è la vita da star di Broadway?》Scuoto la testa e lui capisce. 《Non ti va di parlare, eh?》Non rispondo. 《Giornata sbagliata?》Sospiro in silenzio. 《O persona sbagliata?》Alzo lo sguardo di scatto e i miei occhi incontrano i suoi, verdi.

《Come, scusa?》Chiedo, tra il sorpreso e l'infastidito.

《Andiamo, Blaine. Quante volte al giorno litigate?》Non litighiamo ogni giorno, anche se a volte sa essere davvero insopportabile.

《Ecco.》Dice vedendomi pensieroso. 《Non hai mai pensato di aver sposato la persona sbagliata?》

《No.》Rispondo di rimando, ed è vero, perché anche se litighiamo spesso, se a volte la pensiamo in modi diversi o ci feriamo a vicenda, io ho scelto lui e lui ha scelto me e continuerei a sceglierlo ogni giorno della mia vita fino alla fine, perché mai, in tutti questi anni, ho pensato che Kurt potesse non essere quello giusto, perché lui è quello giusto, è l'unico e quando gli ho promesso amore eterno davanti a tutti i nostri amici e parenti, parlavo sul serio. Ogni giorno quando mi sveglio accanto a lui ringrazio Dio per averlo nella mia vita perché lo amo, è inutile girarci intorno e acquisisco questa consapevolezza ogni giorno, sempre di più.
Sebastian annuisce poco convinto.

《Dove dormirai stanotte?》Mi chiede e credo che stia cercando di girare il dito nella piaga.

《Non lo so. Non credo che dormirò, in ogni caso.》Guardo quel cocktail, ogni secondo più convinto che non ne berrò un altro sorso per nulla al mondo.

《Potresti prendere una camera nell'albergo in cui alloggio. So che ci sono molte camere libere, o se non ti va di prenderne una potresti stare nella mia.》Propone. Non sembra male come idea. In fondo sono così stanco, non credo che riuscirò a restare sveglio ancora per molto. Annuisco voltandomi verso di lui.

《Dov'è questo albergo?》

It's cold outside || Klaine Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora