Distance.

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KURT

《Qui tutto bene.》Assicuro a mio marito e a mia figlia durante un videochiamata su Skype.

《Sembri sciupato, stai mangiando?》Blaine riduce gli occhi a due fessure e avvicina la faccia alla webcam come se potesse seriamente avvicinarsi a me.

《Sì che sto mangiando.》Sorrido alle sue premure. 《E voi? Spero non solo cibo d'asporto.》

《Mmh...no.》Dice Haylie, pensandoci. 《Sto cucinando anche qualcosa di sano per papà.》

《Mi raccomando, prenditi cura di lui.》Scherzo. 《La lettera della NYADA?》Haylie si alza e va via mentre Blaine fa una strana faccia. 《Non l'hanno presa?》Spalanco gli occhi.

《No, non è questo. Comunque da un lato sarebbe meglio, almeno saprebbe qualcosa.》

《Non è arrivata?》Lui scuote la testa un po' triste.

《No, e lei si tormenta. Pensa che per poco non sveniva durante una delle repliche del musical di Jesse.》Per fortuna non l'ha fatto perché sono alquanto sicuro che il mio amico l'avrebbe uccisa e la NYADA sbattuta fuori a calci ancora prima di ammetterla. A Broadway cose del genere sono inaudite.

《Dille di stare tranquilla. Ha talento e ha fatto un ottimo provino, devono prenderla. Quante repliche hanno fatto fino ad ora?》Chiedo.

《Domani dovrebbe essere la sedicesima.》Annuisco. Per fortuna sono riuscito ad andare alla prima. Non mi sarei mai perdonato di essermi perso l'esordio della mia bambina a Broadway. È stata magnifica e lo spettacolo è stato un successo. Sono così orgoglioso di lei. 《Scusa ma ora devo andare, mi aspettano in teatro e sono già in ritardo. Stasera ti chiamo.》Promette ed io annuisco.

《Ti amo tanto.》Accenno un sorriso.

《Ti amo tanto anch'io.》Sorride dolce e poi chiudiamo. Spengo il mio laptot e sospiro profondamente. Londra è fredda e nuvolosa oggi e scommetto che nel giro di un'ora finirà per diluviare, come negli ultimi due giorni. Spero solo che faccia bel tempo domani perché devo prendere un volo per Parigi con la compagnia teatrale e non voglio che posticipino il volo. Mancano poche tappe e voglio tornare a casa il prima possibile. Be' ci vorranno ancora quattro mesi, ma sbrigarsi in tempo è già una cosa.
Guardo l'orologio e sono quasi le sei. Ho visitato Londra molteplici volte fino ad ora e mi è sempre piaciuta. Oggi invece sbirciando dalla finestra riesco a vedere solo una tetra e cupa città piena di nebbia. Non vedo la mia famiglia di persona da tre mesi, ovvero l'ultima volta che sono venuti ad uno degli spettacoli, a Tokyo. Mi mancano e anche se c'è un ottimo rapporto fra me e i miei colleghi, mi sento solo. Mi manca la mia famiglia, Rachel, Santana, Mercedes...è strano non vederli almeno una volta a settimana. Nel caso di Rachel è strano non vederla ogni giorno, in realtà. La mia suoneria, Don't stop believing (sì, ultimamente sono un po' nostalgico), interrompe i miei pensieri e rispondo senza neanche guardare il nome.

《In che stanza sei?》

《Hey Mercedes, ciao anche a te.》Ironizzo. 《A73 comunque, perché?》Mi chiude in faccia. Wow. Conversazione interessante. A distanza di pochi minuti sento bussare alla porta. No, non è possibile, sarà solo una strana coincidenza. Non può essere. Invece i pensieri negativi che cercavano di distogliermi dalla realtà sono tutto inutili, infatti apro ed è lei. Semplicemente lei.

《Eccoti qui!》Sorride contenta e mi abbraccia.

《Mercedes!》Ricambio, altrettanto felice. 《Ma che ci fai qui?》

《Concerto alla 02 Arena domani e sapendo che eri qui, ho chiamato Blaine per sapere quale fosse il tuo hotel. Volevo farti una sorpresa, ma purtroppo non mi ha saputo dire quale fosse la tua camera e ho dovuto chiamarti.》Scrolla le spalle. 《Be' che fai qui impalato? Prendi la giacca, ce ne andiamo in giro!》Obbedisco e in un attimo siamo fuori. L'aria è gelida e quando respiro mi esce il vapore dalla bocca. Mi stringo nel cappotto cercando di riscaldarmi.

《Non sai quanto mi faccia piacere vederti.》Le dico ed è vero. Stava diventando tutto un po' depressivo. Un po' troppo.

《Oh, anche a me.》Sorride. 《Costa Coffee?》Annuisco. 《Sai, è lo Starbucks degli inglesi, non sanno più cosa inventarsi.》A me piace il Costa Coffee a dirla tutta, non è mica male.

《È il tuo primo tour, non è vero?》Chiede poi mentre entriamo nella caffetteria e ci mettiamo in fila. Io annuisco.

《Dev'essere tremendo.》Accenna una risata. 《Ricordo ancora il mio primo tour dopo la gravidanza, è stato straziante. Chiamavo Sam ogni ora circa e salire sul palco, l'unica cosa che fino ad allora mi avesse mai fatta sentire viva, mi sembrava forzato, qualcosa che dovevo fare per forza.》Spiega ed io la ascolto attentamente. 《È difficile lasciare la famiglia e andarsene dall'altra parte del mondo.》Finalmente arriva il nostro turno e prendiamo due caffè.

《Come fai?》Chiedo poi, mentre usciamo. 《Con i bambini, dico.》

《Li ho portati con me tante volte a dire il vero, ma ora c'è la scuola e tutto il resto e sarebbe troppo complicato, quindi non posso più.》Dice un po' malinconica. La capisco bene, non so per quanto tempo io e Blaine abbiamo lasciato tutto per badare alla piccola Haylie e quando poi abbiamo iniziato a fare a turni, quasi andavo fuori di testa quando non ero con lei.

《Troppi pensieri negativi.》Gesticolo come se in qualche modo potessi scacciare via tutta la malinconia. 《Ti porto in un posto.》Dico poi entusiasta e lei mi guarda alzando un sopracciglio.

《E dove?》Sorride.

《Sul London Eye.》

It's cold outside || Klaine Where stories live. Discover now