•Annabeth // Pupazzi di neve incazzati

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Sì, la mia vita fa leggermente schifo. A volte, durante le notti solitarie, mi ritrovo a ricordare; a ricordare tutti i sogni che avevo, tutti gli obiettivi che mi ero prefissata, tutti i desideri che avrei voluto si avverassero. Ripensandoci è tutto così buffo. Sì, proprio così. Pensiamo al nostro futuro, immaginiamo grandi cose per noi stessi, ci preoccupiamo di quel che verrà... Per poi trascurare quel che stiamo vivendo. Trascurare il presente; se non l'avessi fatto in passato ora non sarei qui. Probabilmente ora starei frequentando un'Accademia di prestigio, avrei i miei genitori ancora con me, mia sorella al mio fianco e più amici di quanti ne avessi bisogno.
Se invece di immaginare la mia vita futura avessi vissuto il presente... Ora avrei tutto.
Invece, eccomi qui.
Ad elaborare pensieri filosofici sulla mia vita mentre sono dal parrucchiere. Eh, che volete, i migliori ragionamenti li ho sempre fatti qui, mentre aspetto che il colore aderisca ai miei capelli.

Intorno a me sentivo rumori di phon e diffusori. Nell'aria c'era un odore buonissimo, che mischiava la freschezza del limone alla dolcezza del miele. Di martedì mattina, per mia fortuna, non c'era mai molta gente dal parrucchiere.
<<Annabeth, vieni qui che risciacquiamo i capelli.>> mi disse la parrucchiera, una giovane ragazza con la mania del pettegolezzo, ma tutto sommato molto professionale. Mi alzai dalla sedia girevole blu, sulla quale stavo girando da circa venti minuti, e mi recai verso il lavabo. Non appena lei iniziò a togliere il colore in eccesso dai miei capelli, non esitò a farsi gli affari miei:
<<Allora, che mi dici? Qualcosa di nuovo?>>
Io, che mi stavo godendo il massaggio alla testa, mi trovai costretta a rispondere:
<<Il bar è il solito, sempre pieno di gente.>>
Rispondere a queste domande tirando in mezzo il lavoro era sempre stata la mia strategia. Certo, ero consapevole che la parrucchiera avrebbe voluto sapere altro, perchè delle informazioni sul bar nel quale lavoravo non era certo il tipo di gossip che le interessava. Infatti, con la coda dell'occhio la vidi storcere il naso. Erano in arrivo altre domande.

<<E su di te? Insomma, sta succedendo qualcosa di diverso? Sai, non mi parli mai di te...>> disse, assumendo un tono offeso che mi fece solo ridere. Ma provai comunque a dare una risposta gentile, anche perchè se avessi litigato con lei avrei dovuto trovare un altro parrucchiere. E con prezzi così bassi per le tinte ce n'erano davvero pochi. Non conveniva per nulla. Cercai nella mia memoria qualcosa da dire, ma non qualcosa di troppo personale. Ma certo, trovato!

<<L'altra settimana, nell'appartamento adiacente al mio, si sono trasferiti tre ragazzi. Non ti dico cosa combinano.>> dissi, recitando la parte di una ragazzina smorfiosa (parte che mi è sempre uscita molto bene). L'argomento sembrò avere l'effetto desiderato, in quanto la parrucchiera sembrò alzare le sopracciglia e fare un piccolo sorrisetto. Quel sorrisetto, in un modo o nell'altro, aveva qualcosa di malsano, quasi maligno. In effetti, non ho mai capito come certe persone potessero trovare interesse per il pettegolezzo, come se fosse un bene primario. Certo, forse anni prima anch'io, che non sono una santa, ho ''scambiato qualche informazione altrui'' con Piper e Thalia, ma eravamo adolescenti.

<<Ah sì?>> chiese incuriosita <<E dimmi un po', come sono?>>
Io sbuffai, ancora immedesimata nella mia parte da superficiale. <<Tremendi>> affermai, rotendo gli occhi <<Da quando abitano con noi mi ritrovo una festa nell'appartaento accanto una sera no e due sì. Poi, quando non festeggiano, non riesco comunque a dormire perchè uno di loro russa come un maial->> dissi, prima che la parrucchiera mi interrompesse con un verso che sembrava quasi un rimprovero. <<Ma no, Annabeth! Intendevo: come sono d'aspetto? Gnocchi o cessi inguardabili?>> mi chiese, passandomi un asciugamano tra i capelli, ora perfettamente lavati. Io ci pensai. In effetti, non li avevo mai guardati. Avevo perso l'interesse per il genere maschile da tanto tempo, e se mi trovassi un bellissimo modello brasiliano vicino, probabilmente non me ne accorgerei nemmeno.

Percabeth•{Amnesia}• ITAWhere stories live. Discover now