•Annabeth // We keep this love in a photograph

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<<Ti sei divertita?>> mi chiese Percy, non appena chiuse la portiera della macchina.
<<Certo. Sinceramente, credo si siano divertiti tutti un sacco. Hai visto Leo com'era sbronzo?>> risposi, ricordando Leo Valdez che barcollava per tutta la sala dicendo cose malconce al microfono. Pency indicò i sedili poteriori, dove Luke giaceva cone un cadavere. Se non stesse russando come un porco sarebbe sembrato davvero morto.
<<Beh, credo che l'ubriaco sia qualcun altro qui.>> commentò Percy.
<<Thalia mi ha detto che hanno ballato tutta la notte.>> dissi io, guardando disgustata il rivolo di bava che colava dalla bocca aperta e ronfante di Luke. Percy mise in moto la macchina, ed uscimmo dal parcheggio per tornare a casa.
Anche se aveva lo sguardo puntato sulla strada, riuscii a vedere che aveva alzato un sopracciglio.
<<In pratica, noi siamo gli unici che non hanno ballato. Mi hai concesso solo un walzer.>> si lamentò Percy, imprecando quando una moto gli tagliò la strada in un incrocio.
<<Guarda quel cornuto!>> urlò, e suonò il clacson diverse volte. Io, nonostante lui fosse innervosito col motociclista, non riuscii a non ridere.
<<Tornando al discorso di prima, se ti fossi scusato fin dall'inizio avremmo ballato di più.>> dissi, pentendomene subito, dato che ora l'aria sembrava carica di tensione.
<<Oh, tu eri troppo impegnata a parlare con Al per stare ad ascoltarmi!>> rispose Percy, ancora più stizzito di prima.
Ecco, si avvicinava la tempesta.
<<Oh, no! Al! Mi sono dimenticata di salutarlo!>> mi accorsi di averlo quasi gridato solo quando Percy si girò di scatto verso di me.
Non avrei dovuto dirlo, non avrei proprio dovuto.
<<Posso accompagnarti di nuovo al ristorante, se vuoi salutarlo!>> disse Percy con tono sarcastico, ma a denti stretti. Le sue mani erano così strette intorno al manubrio che le nocche sembrarono quasi bianche.
<<Percy, ti prego, concentrati sulla strada!>> gridai io, in risposta. Percy borbottò qualcosa, poi spostò nuovamente l'attenzione sulla guida.
<<Hei, hei, hei, chi grida così a quest'ora della notte?>> balbettò Luke, alzando la testa dal sedile, e guardandoci in modo confuso.
<<La signorina Chase ha dimenticato di dare il bacino della buonanotte alla sua nuova conquista.>> disse acido Percy, alzando gli occhi al cielo.
Luke lo guardò in maniera ancora più confusa.
<<Torno a dormire.>> annunciò Luke, e dopo due secondi ronfava di nuovo.
Risi in maniera nervosa.
<<Nuova conquista, Jackson?! Spero tu stia scherzando!>> dissi, cercando di non alzare troppo il tono, per non svegliare Luke.
<<Non capisco proprio perchè alterni momenti di dolcezza infinita a momenti di acidità e nervosismo. A volte mi tratti come se non avessi dei sentimenti.>> sbraitò Percy, aumentando la velocità.
<<Oh, certo!>> dissi, sarcastica. <<Ma raccontane un'altra, Jackson.>>
<<A volte, anche al liceo, mi sentivo usato, come se mi cercassi solo quando non avevi altra scelta.
Anche ora mi tratti come se la mia corte ti fosse dovuta. Sappilo, Annabeth, non ti verrò dietro per sempre!>> gridò così forte che pensai che avremmo fatto un incidente da un momento all'altro.
<<Non ho bisogno che tu mi venga dietro per vivere.>> sparai, prima di pensare a qualcos'altro da dire.
Percy sembrò respirare a lungo e profondamente prima di rispondere.
<<Senti, ne parleremo un altro giorno, ora sto guidando, e morire giovane non è tra le opzioni da me selezionate.>> mi disse, ed io annuii incrociando le braccia. Aveva ragione: se avessimo continuato lui si sarebbe distratto ancora di più.
Venti minuti dopo arrivammo sotto il nostro appartamento, senza più dire una parola.
Tolsi la cintura di sicurezza, ed aprii la portiera.
<<Si saluta.>> ricordò Percy in tono acido quando, senza guardarmi alle spalle, mi incamminai verso il mio appartamento.
<<Buona serata.>> dissi, girandomi e lanciandogli un'occhiata glaciale.
Poi iniziai a salire le scale, lasciando a Percy l'arduo compito di trascinare un Luke ubriaco e dormiente fuori dalla macchina.
Non appena mi ritrovai davanti alla porta, una scia di pentimento mi attraversò, e sbattei la testa contro il legno. Perchè l'aveva fatto? Avevamo appena recuperato il rapporto, dopo due mesi di indefferenza, ma era tutto svanito, con la stessa velocità con la quale la speranza si era riaccesa nel mio petto.

Percabeth•{Amnesia}• ITAWhere stories live. Discover now