The King

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Come fa a conoscere Eric?.

Mille idee fluttuano in un secondo nella mia testa , ma nessuna sembra essere plausibile.

-Si Sophie , ci conosciamo da un bel po'- risponde Christien interrompendo la moltitudine di pensieri,

-da quanto? - Mi limito a domandargli,

-non so se sai che Eric ha perso i genitori quando aveva solo 13 anni , a quell'età è difficile non entrare in brutti giri se non hai nessuno alle spalle , soprattutto se vieni dal buco nero . Anche se cresciuto con i nonni, Eric era seguito anche dal fratello della madre , lo zio Leon . Posso dire con certezza che è stato lui la sua rovina . Pian piano è riuscito a farlo entrare nel più gran giro di droga di Parigi , aveva solo 14 anni quando lo costrinse a fare la sua prima commissione . Sfruttava tutte le sue debolezze senza scrupoli , rinfacciandogli, ogni qual volta che Eric si ribellava , di averlo tenuto con se , cresciuto e quindi gli era debitore a vita . - 

Sono bloccata , non riesco più a parlare ma la curiosità di conoscere la verità mi fa andare avanti ..

-scusa ma cosa c'entri tu con lui allora ? - 

-quando avevo 15 anni anche io entrai in quel giro,  per fortuna però ero stato consegnato ad Eric per  " addestrarmi " . Ma lui non era come loro , si vedeva che soffriva nello svolgere compiti non tanto piacevoli . Invece di portarmi sulla cattiva strada mi aiutò a capire che io avevo una scelta e che quello non era il mio ambiente . Diventammo subito amici , nonostante la differenza di età , mi aiutò persino a trovare un lavoro vero , cosi da mantenere me e mia madre onestamente, riuscendo ad andarmene dal giro dopo 6 mesi. Lo spinsi molte volte ad uscirne , ma non poteva ,era troppo legato alla cattiveria disumana di Leon, era sotto la sua tutela fino a quando non avesse compiuto 18 anni. Infatti una volta divenuto maggiorenne se ne andò , lasciandosi alle spalle anche il brutto giro in cui era entrato. Fece diversi lavori, lo aiutai, come lui aiutò me ad essere migliore. In un certo senso io sono debitore a lui e lui a me, sai Sophie, l'unica cosa a salvarci è stata quel piccolo barlume di speranza di riprovare la felicità, credo che con te sia riuscito a ritrovarla ma..- si interrompe abbassando lo sguardo,  

- ma cosa? continua ti prego- lo imploro,

-Sophie non so se tu debba sapere certe cose, forse è meglio di no-,

-Christien ne ho il diritto, ormai ci sono dentro fino al collo, Eric mi ha lasciata così, senza una spiegazione e ora voglio sapere-,

-ti ha lasciata?!?. Avrei dovuto immaginarlo, dopo aver saputo chi fosse mio padre, nostro padre, credevo avesse messo da parte quella promessa-,

rimango senza fiato, inizia a girarmi la testa, cerco di calmarmi facendo un respiro profondo e ..-cosa c'entra Eric con mio padre?-, ho paura di sentire la sua risposta, così metto le mano sulle orecchie e abbasso lo sguardo chiudendo gli occhi, come per proteggermi da quelle parole che sarebbero uscite da un momento all'altro dalla bocca di Christien,

-Eric mi ha parlato di te, in realtà mi racconta di voi dal primo giorno in cui vi siete incontrati, ecco, io ho saputo che mio padre era Albert cinque mesi fa alla morte di mia madre come già sai, ma decisi di non dire subito tutto ad Eric, mi fidavo e mi fido di lui, ma avevo paura che una volta scoperto, avrebbe fatto qualche sciocchezza.- si ferma e fa- Sophie veramente, forse non dovresti sapere è meglio che mi fermi qui-

-Christien continua! Dimmi la verità, ho il diritto di saperla- urlo

- C'era un pezzo grosso che faceva affari con il giro di cui facevamo parte, si faceva chiamare The King, nessuno sapeva il suo nome, si preoccupava bene di non svelare la sua verà identità visto che aveva uno dei più grandi giri di droga del mondo, anche più grande di quello di Leon. Eric non l'ha mai visto, io invece  2 volte: la prima non sono riuscito a vederlo bene, era di spalle, ma ricordo perfettamente quell'anello così partcolare quando impugnò la pistola che uccise Benjamin,  il fratello di Eric e ho assistito inerme al suo assassinio; la seconda volta ho visto il suo volto in ospedale, è stato terribile , sono rimasto inerme come la sera che è morto Benjamin, ho riconosciuto subito il suo  anello, mi sono sentito morire quando ne ho scoperto il proprietario... Nostro padre, o meglio, The King! Sophie, Albert Masson è un assassino, era venuto li per incontrarsi con me per fare la prova del DNA.-

Rimango immobile, senza respirare quando improvvisamente ricordo le parole di Eric raccontando della sua famiglia e...- Non è possibile, Eric non mi ha mai detto di avere un fratello-

-Sophie non ne ha mai parlato perchè è un ricordo troppo doloroso, a Eric ho detto l'identità di The King solo una settimana fa e se ripenso alla sua promessa fatta sulla tomba del fratello, mi vengono i brividi...e capisco ora perché ti ha lasciata, ha giurato che avrebbe dato un dolore fortissimo all'assassino di suo fratello. Ricordo ancora le sue parole " spero abbia un figlio, perché gli farò fare la stessa fine di quella di mio fratello", Sophie, Eric ti ha lasciata per paura che la sua sete di vendetta  sia più forte dell'amore che prova per te.-

-Non può essere! Perchè non l'hai denunciato? E perché  hai rilasciato  quell'intervista?-,

-Quanto sei ingenua Sophie, se lo avessi denunciato , nostro padre avrebbe trovato il modo per far fuori me ed Eric, per quanto riguarda l'intervista ho voluto che apparisse altro per evitare che nostro padre capisse che ho scoperto tutto su di lui, Sophie deve continuare a rimanere un segreto, tanto, lui non può risalire a me ed Eric perché non ci ha mai visti in volto e per quanto riguarda Leon, è scomparso da tre anni e non sappiamo che fine abbia fatto-.

Mi alzo di scatto, per fuggire da quella verità che mi opprimeva.

Non sento più le gambe, tutto intorno gira, le voci le sento sempre più lontane.

Apro gli occhi ritrovandomi  a terra circondata da un bagno di folla preoccupata.

La ragazza della Tour EiffelDonde viven las historias. Descúbrelo ahora