Eric

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                                                                                      ERIC:

Non riesco ad aprire gli occhi li sento pesanti, la testa mi gira,  le mani intorpidite, sgranchisco le dita una ad una, inizio ad aprire la bocca impastata, riesco finalmente ad aprire gli occhi, prima solo a una fessura per la luce nella stanza e poi li sgrano quando mi rendo conto di essere in una stanza di ospedale, immediatamente nelle mia mente il ricordo dell'incidente, le urla e poi più niente...Sophie! Sophie era con me!, mentre cerco di uscire dal letto si apre la porta della mia stanza,

-Eric ti sei svegliato! Finalmente!- Dice Christien una volta entrato , fiondandosi su di me,

-si sono sveglio, ma Sophie dov'è, dimmi dov'è Christien!- dico ansioso di conoscere la risposta,

Christien abbassa lo sguardo, comincia a piangere, -Christien ti prego dimmi! -,

-Eric mi dispiace- dice tra i singhiozzi, -Sophie ...-

-Christien, Sophie?- gli dico urlando scuotendolo dalle spalle,

-Sophie è grave Eric, è finita in coma- dice guardandomi negli occhi,

-in coma? Non può essere, non può lasciarmi così! Le ho detto che la amo, non può andarsene, vero?- dico visibilmente scosso,

-voglio vederla dov'è?-,

-No Eric, non puoi ancora muoverti dal tuo letto!-,

-Al diavolo Christien, prendi una sedia a rotelle e portami da lei, devo vederla , ti prego!,

-Va bene, ma non dobbiamo farci vedere, -

-va bene, che giorno è?- chiedo confuso, mentre Christien porta al lato del letto la sedia a rotelle,

-è il 20 di novembre, sono passati tre giorni dal vostro incidente, tu eri meno grave, ma ci hai messo comunque un po' per svegliarti amico mio, ci hai proprio spaventati, Sophie invece... è grave, dalle dinamiche dell'incidente sembra che la macchina sia venuta contro il suo lato e poi la vettura si è ribaltata più volte scaraventando Sophie sulla strada, mentre tu sei rimasto incastrato tra il volante e il sedile- dice mentre mi aiuta a sedermi sulla carrozzella,

-e se non ce la facesse?- chiedo, al solo pensiero mi sento morire,

-Eric, Sophie è forte ce la farà! ok?-  Cerca di rassicurarmi,

- E' colpa mia Christien! E' colpa mia, ero furioso e andavo veloce, non mi sono fermato al semaforo rosso e subito dopo le ho confessato i miei sentimenti.... non posso ricordare, è troppo doloroso!- dico mettendomi una mano sugli occhi per coprire le mie lacrime.

-Eric ti prego, calmati !- dice mentre mi porta da Sophie.

Siamo arrivati, sedute sulle sedie davanti alla stanza di Sophie ci sono le sue amiche, Clarissa e Diana, la madre fa avanti e indietro per il corridoio e del padre nessuna traccia, meglio così non potrei sopportare di vedere l'assassino di mio fratello ora. Christien apre la porta e mi avvicina con la carrozzella al letto di Sophie e ci lascia soli.

E' piena di lividi e ferite, una grande sulla fronte, ma riesce ad essere bella comunque, un tubo per farla respirare è posizionato nella sua bocca, è circondata da fili e macchinari che segnano i battiti del suo cuore, quel cuore che è così pieno d'amore non può smettere di battere, non deve!. Delicatamente le prendo la mano e con il viso mi avvicino baciandogliela...- cosa ti ho fatto Sophie? E' colpa mia, è colpa mia se tu ora sei qui, devo esserci io, non tu !- Cominciano ad uscire le lacrime bagnandole la mano su cui sono poggiato.

-Non devi mollare Sophie, non devi lasciarmi! Non riuscirei a perdonarmelo, non riuscirei ad andare avanti senza te- sono disperato, ma decido di parlarle come se mi potesse sentire -ho tanto amore da darti, dovresti ritenerti fortunata sai?!? Mai nessuna aveva rubato il mio cuore, ma ora ce l'hai tu, te lo affido, quindi se te ne vai tu me ne vado anche io. Non so se riesci a sentirmi ma ti prego torna da me, abbiamo ancora così tante cose da fare insieme, ho in mente un altro salto nel vuoto, magari da un ponte ancora più alto, poi tanti viaggi, cene , regali, ma ti prego, svegliati! . Ricordo ancora la prima volta che ho visto i tuoi bellissimi occhi," wow " ho pensato, credo di essermi innamorato in quel preciso istante. Sophie svegliati mi devi ancora rispondere "ti amo anche io", perchè lo so che mi ami, lo so!- Ad interrompermi è l'infermiera che mi chiede di uscire e di tornare a riposare nella mia stanza, così saluto Sophie dandole un delicato bacio sulla mano e torno al mio letto.

Non riesco a dormire, le immagini dell'incidente continuano a fluttuare nella mia testa, dopo qualche ora sento gli occhi pesanti e mi lascio cullare dalla televisione accesa riuscendo ad addormentarmi ...

Improvvisamente sento sbattere la porta della mia stanza, apro immediatamente gli occhi, mi giro e vedo Christien in lacrime che viene verso di me abbracciandomi, -Eric, mi dispiace tanto-,

-Christien cosa succede?-,

-Sophie è morta, non ce l'ha fatta- 

........

Di colpo apro gli occhi con il sudore che scende dalla mia fronte, era un incubo! Maledizione, non posso andare avanti così.

E' mattina, dopo il brutto sogno di questa notte non sono riuscito a chiudere occhio, decido di andare nella stanza Sophie sperando in qualche miglioramento, mentre vado sento delle urla provenire dal corridoio, mi avvicino e vedo Christien urlare contro Albert o meglio The King..-Non hai il diritto di incolpare Eric, tu poi ,che sei un assassino!-

-Ma come ti permetti ragazzino!- Urla  afferrandolo per la maglia,

-non toccarmi con quelle mani sporche di sangue- ringhia Christien liberandosi dalla presa,

-sangue e di chi , sentiamo?-

-il sangue di mio fratello, Benjamin Jean- dico  avvicinandomi lentamente con la sedia a rotelle.

Albert girandosi verso di me sgrana gli occhi e...-chi diavolo siete voi?-,

-forse dovresti dire alla tua famiglia chi sei veramente tu, non credi Albert? O meglio The King- lo minaccio,

- quindi ti sei vendicato su mia figlia!, Sei un lurido bastardo- correndo verso di me fa per darmi un pugno ma Christien lo blocca e gli dice -non ti azzardare a toccarlo-,

-voi non sapete proprio niente di questa storia, non sono stato io ad ucciderlo- tuona,

-ma cosa dici? Ho riconosciuto il tuo anello, eri di spalle, si, ma il tuo anello l'ho visto bene- urla Christien,

-brutto idiota, quell'anello ce l'hanno solo i capi dei giri di droga per riconoscersi tra di loro, vuoi sapere chi è stato a sparare quella notte?-,

-chi?- chiedo sperando di capire,

-Leon! E ora che mi dici che Benjamin era tuo fratello, allora credo proprio che l'assassino sia tuo zio!- Dice sbraitando a due centrimeti dalla mia faccia,

-no, non è vero!- urla Christien,

-si che è vero, perché secondo te è scomparso da tre anni?,  Da quando l'ho saputo ho mandato i miei scagnozzi a cercarlo, perché un uomo che uccide un ragazzino non merita di vivere, ho una figlia e non so cosa farei se lo avessero fatto a lei- dice Albert con gli occhi lucidi.

Gli credo, non so perché ma riesco a percepire la sua sincerità, sono stato a rincorrere per anni un uomo che non c'entra nulla con la morte di Benjamin...

-Correte, si è svegliata! Sophie si è svegliata!- Urla l'infermiera uscendo di corsa dalla sua stanza.

La ragazza della Tour EiffelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora