Profumo di te

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Velocemente usciamo, Leonardo prende un taxi per tornare al suo hotel, noi portiamo a casa Diana ,Eric invece trascina Christien lontano per tranquillizzarlo.

L'unica macchina disponibile è quella di mio fratello che fortunatamente ha lasciato le chiavi nella borsetta di Diana.

Guido io, Diana sembra sotto schok.

Clarissa e Sarah hanno l'espressione di chi ha appena assistito ad una scena di un omicidio.

-Diana tutto bene?- Domando,

-no, non va per niente bene- risponde dopo un breve silenzio.

Sono sicura che non l'ha scoperto a causa mia perché la musica era troppo alta e io bisbigliavo all'orecchio di Eric, quindi come diamine l'ha capito?!?,

Come se mi leggesse nella mente Diana risponde alle mie domande,

-durante il concerto Christien mi ha detto che ero strana e che a malapena gli rivolgevo parola, mi ha detto che se il problema era lui dovevamo parlarne per risolvere o era inutile andare avanti, così presa dai sensi di colpa gli ho detto tutto! Lo so il tempismo non è il mio forte ma non ce l'ho fatta, così appena ha sentito la causa dei miei atteggiamenti si è scagliato contro Leonardo, mi sento uno schifo e non riuscirò a guardarlo in faccia quando mi chiederà spiegazioni- piange,

-Diana, invece io credo che tu abbia fatto bene! Infondo credo che abbia ragione a prendersela ma deve anche capire che è successo prima che voi due vi conoscevate e soprattutto che non potevi sapere che era l'amico d'infanzia di Christien- risponde Clarissa,

-ora lo sai che facciamo? Andiamo a comprare tante schifezze e ce le andiamo a mangiare a casa tua- cerco di tirarle su il morale.

Appena a casa di Diana la coccoliamo come una principessa, mangiamo a volontà e ci mettiamo comode sul divano a guardare qualche film fantasy, sono assolutamente vietate storie d'amore questa sera.

Dopo qualche ora a parlare di tutto tranne dell'accaduto, arriva una chiamata sul mio cellulare, è Eric,

-Eric, sono con Diana-,

-e io con Christien, senti ci ho parlato e sto cercando di farlo riflettere, diciamo che ha capito che è successo prima della loro relazione ma lo sai  com'è fatto gli ci vuole un po' di tempo per calmarsi e poterci parlare tranquillamente,  quindi proporrei di riportarlo a casa e quando se la sentirà parleranno-,

-si credo anche io sia la cosa giusta da fare, quando sarà più calmo potranno confrontarsi-,

-va bene allora lo accompagno e tra un'ora ti vengo a prendere-,

-mi viene a prendere?!? E per andare dove alle due di notte? - Chiedo curiosa,

-la solita ficcanaso, lo scoprirai-,

-va bene- sbuffo,

-a tra poco piccola! Ah...Ti amo- le sole parole che continuano a provocarmi sorrisi inaspettati.

Come una bambina mettiamo Diana a letto,  Clarissa rimane a dormire con lei.

Appena sento vibrare il mio cellulare scatto e come se fosse ancora il primo appuntamento il cuore comincia a battere forte, corro per le scale e appena lo vedo il respiro si ferma,  come può farmi ancora quest'effetto?!?.

-pronta?- Domanda prendendosi gioco di me,

-solo se mi dici dove andiamo-,

-mmm sei testarda!- sospira mettendomi un braccio in vita,

-posso solo anticiparti che non è un tuffo nella Senna, non è un viaggio in America e non è un rapimento, ti va bene così?- Domanda con sorriso beffardo,

-non fare il simpatico Eric- lo guardo di sfuggita,

-fai l'offesa? Ti va bene se ti anticipo che ti amo?!?- Sorride,

-così è giocare sporco- rispondo baciandolo.

Dopo diversi minuti la macchina accosta vicino al Tour Montparnasse, il secondo grattacielo più alto di Parigi.

-cosa ci facciamo qui?- Domando,

-fai troppe domande Sophie- risponde mentre con il cellulare è intento a mandare un messaggio,  pochi secondi dopo un ragazzo da dentro l'edificio ci apre facendo cenno ad Eric di entrare,  velocemente mi prende la mano e mi porta dentro,

-Eric, cosa stiamo facendo? A quest'ora è chiuso non dovremmo essere qui-,

-Sophie non fare la fifona, lui è un mio amico, Adrien! Lavora qui e stai tranquilla non succederà nulla-.

Entriamo dentro a un grande ascensore, fatto di specchi e luci soffuse, sulla destra tanti numeri, troppi davvero troppi!  Sono 59 piani e l'ansia si fa sentire.

-Dobbiamo salire fino al 59esimo piano?- Domando sconvolta,

-no, solo fino al 56esimo- risponde divertito Adrien,

-ragazzi ci vorrà un po', quindi rilassatevi che la salita è lunga- ci rassicura Adrien,

Dopo diversi minuti che a me sembrano un'eternità, finalmente arriviamo, usciamo e Adrien ci saluta alle nostre spalle facendo chiudere l'ascensore. 

Eric mi prende la mano, mi chiede di chiudere gli occhi e avanzo nel buio più totale.

-Apri gli occhi-,

mi manca il respiro per lo stupore, davanti ai miei occhi Parigi, così bella e luminosa, tante lucine che brillano nella notte, il rumore in lontananza delle poche macchine che sfrecciano tra le strade parigine e lui al mio fianco che scruta il mio sguardo per vedere se la sorpresa mi sia piaciuta.

-È bellissimo- esclamo quasi urlando,

-ti ho portato qui per farti conoscere una parte di me, quando ero piccolo mia madre una volta uscita da lavoro mi portava sempre qui prima di cena per ammirare insieme il tramonto, è uno dei ricordi più belli che ho di lei, nonostante fossi piccolo ricordo ancora perfettamente cosa mi disse un giorno: "Eric, quando ero più giovane portai qui tuo padre, era notte e faceva anche abbastanza freddo e lui come è solito fare brontolava e brontolava,  si domandava il perché fossimo lì sopra, così dall'alto del grattacielo cominciai ad indicargli vari luoghi di Parigi, gli dissi -vedi  da qui si vede l'edificio del tuo ufficio, forse dovrai chiedere un po' di permessi- e lui aggrottò le sopracciglia dubbioso, poi continuai -vedi quel parco lì giù?!? Ecco tra poco ci passerai molte giornate,  e infine vedi la nostra macchina qui sotto?!? Credo proprio che dovremmo cambiarla perché tra poco saremo in tre- ricordo ancora la sua confusione tramutarsi in emozione che quasi lo portò a svenire, è un luogo pieno del nostro amore,così forte che puoi sentirne anche l'odore, è il nostro posto segreto e solo quando avrai trovato qualcuna da amare come io amo tuo padre, portala qui e falle vedere Parigi di notte,  le lucine che la rendono brillante, condividi con lei il nostro segreto, rendi la tua vita unica e riempi questo posto dell'odore dolce dell'amore, di nuovo" questo mi disse una sera,  quando sono morti passavo gran parte del tempo qui sopra e respiravo a pieni polmoni sperando di sentire qualche odore che me li facesse sentire vicini, ogni volta che tornavo guardavo il cielo stellato e mi domandavo che sapore potesse avere questo profumo, pensai che fosse impossibile sentirlo, quando un giorno incontrai te e l'aria cominciò a divenire sempre più dolce a tratti un po' amara come il caffè ma un odore inconfondibile, così qualche notte fa salii qui sopra e parlai con mia madre e le dissi che finalmente avevo sentito quel profumo di cui tanto mi parlava e le promisi che ti avrei portata qui, nel mio posto segreto nel nostro posto segreto-,

sono senza parole e le lacrime scendono silenziose, mi sento la donna più felice del mondo e tutto questo grazie a lui,  lo abbraccio forte e lentamente sussurro al suo orecchio le 2 parole più dolci del mondo Ti amo.

La ragazza della Tour EiffelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora