Qui non si scherza!

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E' passata una settimana dalla furibonda discussione con Eric. Da New York  sono tornate le mie amiche con mio fratello e presto ci raggiungerà anche Sarah, mi sono stati vicini ma ora voglio solo mettermi sotto con il lavoro, fortunatamente l'accademia è chiusa per il periodo di Natale almeno potrò concentrarmi sulle creazioni.

Per il nome del marchio ho deciso di mischiare le lettere del mio nome e cognome ed è uscito fuori qualcosa di strano e originale, ma mi piace: Phie-Sson.

Sono un po' di giorni che cerco di contattare Damien ma è scomparso, sembra sia stato inghiottito dalla terra, ma posso cavarmela benissimo da sola.

Mi chiudo in casa per ore e verso la sera ho già disegnato diversi abiti, sono soddisfatta ma stanca, così decido di andare a dormire visto che domani mattina dovrò fare diversi giri per procurarmi la stoffa e cominciare a cucire.

"Don't get too close, it's dark inside..it's where my demons hide, it's where my demons hide..."

Vengo svegliata dalla canzone "Demons" degli Imagine Dragons, la adoro quindi se il buongiorno si vede dal mattino , spero proprio che la mia giornata continui così.

Velocemente mi preparo ma vengo interrotta dallo squillo del mio cellulare, è Damien,

-allora sei vivo?!? Ti ho cercato per giorni..-

-Si scusami Sophie, ho avuto da fare- gli trema la voce,

-Damien tutto bene? Ti sento strano-,

-s..si si tutto bene tranquilla, un po' di mal di gola, ti ho chiamata per chiederti i tuoi programmi per oggi-,

- vado a Pigalle a prendere la stoffa per le mie creazioni, quel quartiere ne è colmo, vieni con me?-,

-no, scusami Sophie non posso è che mi ha chiamato di nuovo la Kenzo per fare altri servizi fotografici-,

-ok, ho capito ti stai già tirando indietro-,

-no, assolutamente! Scusami ora devo andare, ci sentiamo-.

Guardo il telefono incerta se richiamarlo o meno, l'ho sentito strano, era freddo e di sicuro la storia del mal di gola non me la bevo, mi sta nascondendo qualcosa ma a distogliermi dal mio intento di indagare è di nuovo il mio cellulare che questa volta squilla alla chiamata di un numero privato,

-pronto-,

-.....-,

-pronto?!?-,

sento respirare,

-ti sento, chi è?-,

-oh credimi zuccherino, preferiresti non saperlo- ha una voce rauca,

-Christien smettila con questi stupidi scherzi, so che sei tu-.

Ha riattaccato, così mi dirigo verso la sua stanza per dirgliene quattro, apro furiosa la porta della sua camera e ..

-Lo sai che mi fanno paura queste cose,non farlo mai più! E poi sembri un bambino che fai ancora gli scherzi telefonici sotto le coperte, piuttosto alzati che sono le dieci!- Urlo spalancando le finestre,

-mmm, ma cosa urli e vattene ho sonno!- Si copre con il piumone,

- ora fai finta di dormire eh-,

-ma di cosa stai parlando? Quale scherzo?-,

-Christien basta! Non ho tempo per starti dietro, torno per pranzo-.

Vado in camera per prendere il cappotto, la borsa ed esco.

Entro in macchina e mi dirigo a Pigalle, un quartiere piuttosto "stravagante".

Una volta arrivata, parcheggio ed entro subito nel negozio di Rita, una donna italiana che mi conosce da quando sono bambina, è un po' che non passo a farle un saluto e a comprare qualche sua stoffa così pregiata.

La ragazza della Tour EiffelWhere stories live. Discover now