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“Chanyeol”
Il ragazzo dai capelli corvini alzò urgentemente lo sguardo dai bozzetti che aveva tra le mani.
“Cosa c'èBaek?”
Il castano restò serio per un attimo, poggiando il proprio mento sul palmo della propria mano, continuando a guardare il moro.
“Piùtiguardo, più mi sembra di rivedere in tel'opera 'Tristezza della Luna' o il tormento e il dolore che trasmettono i quadri di Van Gogh”
“Io non sonoinfelice”
Baekhyun con l'indice iniziò a contornare il viso di Chanyeol.
Toccò la fronte corrugata, le guance leggermente infossate a causa della sua magrezza, il suo finto sorriso. Il castano esitò sulle labbra carnose dell'altro, ridisegnando i contorni del suo sorriso triste.
“PerchéseitristeChanyeol?Tutti i fotografihannoquestosorrisoinfelice, i polsisanguinolenti e gliocchiperennementetristi?”
Chanyeol rimase a fissare Baekhyun in silenzio, non sapeva cosa dire, restò semplicemente in silenzio, le labbra morse dai propri denti e gli occhi socchiusi, in preda alle carezze sulla guancia da parte dell'altro.
“Sonotristeperché il mondo è triste. Non lo trovidisgustosamentegrigio? Asettico, incamerato in una realtàtroppoinfelice e spenta. Non trovidisgustosoquesto mondo di menzogne che risucchianoanchel'arte?”
“Il mio mondo è piùcolorato da quandocisei tu, quindi io non mi sentoinfelice. Alla fin fine sei tu lemargheritenel prato vuoto che è la mia esistenza”.
