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Una mattina tutto iniziò in modo diverso, tutto da quel momento iniziò a cambiare drasticamente, pungendo e ferendo sempre di più il cuore di Baekhyun, lacerandolo dal dolore e dalla mancanza di qualcosa.
Come immaginava, Chanyeol si era allontanato da lui. Sapeva che con il tempo sarebbe successo, che tutte quelle bugie raccontate sarebbero tornate indietro come forti pugni incassati all'altezza dello stomaco.
Chanyeol si era allontanato da lui in modo indiretto, iniziando ad ignorarlo a poco a poco, iniziando a rivolgergli carezze fredde e pesanti e baci che non sembravano più baci, ma soltanto tocchi forzati e maledettamente stomachevoli.
Baekhyun si pentì, odiò amaramente se stesso, si odiò da impazzire. Gli aveva mentito continuamente, continuava a tenerlo all'oscuro di tutto ogni singolo secondo e adesso, Chanyeol aveva gettato la spugna, aveva deciso di troncare questa serie di bugie, lasciando una relazione asettica, priva di tutto.
“Chanyeol, scusami”
Il gigante non lo guardò né si voltò per guardarlo dritto negli occhi. Rimase di spalle, in silenzio e con le mani poggiate sul marmo del davanzale della cucina. Non riusciva a guardarlo negli occhi Chanyeol, faceva troppo male incontrare quegli occhi scuri che lo guardavano, così pieni di bugie e tristezza.
“C-Chanyeoltiprego”.
Fu solo in quel momento che il più alto automaticamente si girò verso l'altro, constatando che il suo viso latteo era impregnato da dei cristalli di lacrime calde e pungenti mentre il suo petto veniva scosso, quasi come dei piccoli spasmi, da svariati singhiozzi.
“C-Cosa dovrei dire Baekhyun? Cosa dovreipensare? Continui a nascondermitutto, ognisingola cosa e fa maledettamente male; io ho—”
“S-Sonomalato, okay? Sono in uno statoavanzato della malattia e non ti ho dettonulla. Sonounbugiardo, uno schifosissimo e ripugnantebugiardo. Odio me stessoChanyeol, mi dispiaceavertimentito, ma avevopaura, un'odiosa e pungentepaura di perdertiperchésono uno stupidoinnamorato, pieno di paure ed insicurezze, con l'ansia che trabocca da ogni mia singolaparticella e con il cuoretroppomartoriato per essereonesto e buono”
Il bassino aveva abbassato lo sguardo mentre il silenzio era calato e le sue lacrime cadevano malamente dal suo viso infrangendosi contro il pavimento in legno.
“Lo so, Baekhyun. Sapevo che tu fossimalato, lo avevoscopertoqualche tempo fa, volevosoltanto che me lo dicessi tu”
Chanyeol respirò a pieni polmoni, avvicinandosi all'altro lentamente e circondandogli il corpo con le sue braccia, abbracciandolo.
Ed erano quegli abbracci, quei tocchi pieni d'affetto, quelle morse che lo lasciavano senza fiato e che lo facevano sentire abbastanza, lo facevano sentire giusto nonostante fosse soltanto un'errore, un misero scarabocchio su una tela. Un abbraccio di Chanyeol riusciva a ricomporre, a riassemblare ogni singolo pezzetto, ogni singolo coccio dell'anima e del cuore tartassato e polverizzato di Baekhyun.
“Avevosoltantopaura di perderti per sempre. Avevobisogno di tempo, per assimilare il tutto, per capire la gravità della situazione e sperare di non rimanereancoraferito, uccisonelprofondo ma lasciatointattonellecarni. Mi dispiace, Baekhyun”