17| S e v e n t e e n t h

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“Chanyeol, dovresti spostarti un po' più a destra... Così, perfetto”.

Una pennellata di color cipria andò a posarsi sulla tela, cominciando a dipingere una figura dai tratti tristi e maledettamente perfetti agli occhi di Baekhyun.
Poi passò al marrone scuro, quasi terra d'ombra e infine una leggera sfumatura di giallognolo, pallido, quasi color crema.

Più ti guardo, più penso che tu sia arte, Park Chanyeol”.

Il gigante sorrise, facendo colorare di un giocoso color amaranto le sue gote pallide mentre con fare impacciato abbassava lo sguardo.

Quando smetterai di mentire, piccolo bugiardo?”.

Chanyeol ridacchiò, passandosi una mano tra i capelli scuri come la pece e poi sospirò, chinò il capo da un lato e riaprì gli occhi precedentemente chiusi, sorridendo nuovamente al più grande.

Baekhyun poggiò per pochi secondi il pennello dalle setole sporche di colore e leggermente indurite per poi guardare il gigante ed avvicinarsi a lui, poggiare le mani sul suo petto in quel momento semi scoperto e poi quasi soffiare sulla sua pelle candida e forse troppo chiara.

Guardami negli occhi”.

Il maggiore sorrise, mostrando un dolce riso rettangolare mentre con una mano iniziò ad accarezzare i capelli scomposti dell'altro.

“Ho gettato ogni singola maschera, ogni finto volto, sono sincero stavolta, forse una delle poche volte che non racconto stupide menzogne.
Ma credimi quando dico che sei arte, Chanyeol”.

Il più piccolo boccheggiò e deglutì a fatica, avvicinando il proprio volto a quello dell'altro e facendo trattenere per pochi secondi il respiro a Baekhyun che si morse le labbra e gonfiò di poco le guance totalmente paonazze.

E poi le loro labbra si unirono in flebile tocco, non approfondito ma lento, calmo, delicato.

Il cuore di Baekhyun fece un capitombolo mentre socchiudeva gli occhi e si lasciava andare totalmente.
Era perso, spaesato, leggero e quasi uno stupido smielato, con quelle frasi dolci non da lui che ormai erano routine ripetere all'altro.

“E io Baekhyun, fosse la prima volta che sono sincero, sono sicuro di una cosa”.

Il gigante passò una mano sul viso stanco e leggermente imperlato di sudore del bassino, facendolo rabbrividire appena.

Ti amo da morire”.

...


Che senso ha la mia vita?
Urlo.

ART - chanbaek (#wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora