21|T w e n t y - f i r s t

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Quel pomeriggio di febbraio l'aria aveva un profumo diverso, era come impregnata di tristezza mescolata al velato odore di cenere.
L'ansia, la malinconia erano palpabili con i polpastrelli delle dita mentre si faticava quasi a respirare per quanto quell'aria in quella stanza fosse pesante.

“H-Hai preparato tutto, Baekhyun?”.

Il maggiore annuì, dirigendosi lentamente e quasi strisciando in modo disordinato verso l'uscio della porta.
Seguì il minore fino alla piccola automobile ormai vecchia, un ammasso di rottami a dire il vero e ci salì sopra, inalando l'odore di cuoio consunto e un impercettibile puntello di benzina.

Chanyeol”.

Per la prima volta in tutti quei mesi la voce di Baekhyun era diversa, tremante, insicura, così timorosa da essere spezzata e a tratti rauca.

Chanyeol, quasi avvesse percepito ciò che provasse l'altro, gli afferrò piano piano la mano piccola e fredda, accarezzandone le nocche con il pollice e sfregando il proprio palmo con quello altrui.

“Ho paura”.

Ed ecco che Byun Baekhyun aveva finalmente gettato ogni maschera, ogni doppia personalità e ogni volto falso, esponendo a Chanyeol il vero se stesso.
La sua maschera fatta di bugie e finte sicurezze si era totalmente frantumata, sbriciolata in pezzetti piccoli da sembrare quasi cenere.
Essa aveva fatto emergere un viso delicato, magro, pallido e triste, distrutto dalla paura e dalla rassegnazione.

Baekhyun aveva paura, un terrore così grande da fargli smorzare il fiato, da fargli sentire la testa pesante e fargli perdere a parola, aveva timore di morire troppo in fretta, senza aver mai amato davvero, senza aver amato quel gigante sinceramente, senza tutte quelle bugie o false promesse.

“Lo so che hai paura, la tua pelle che trema riesce a farmelo percepire, il tuo respiro pesante, i tuoi occhi, i tuoi sguardi valgono più di mille parole soffocate dai singhiozzi”.

Quelle parole scossero così tanto il castano da fargli riempire gli occhi scuri di lacrime, facendoli pizzicare, bruciare così tanto che non riuscì più a trattenere quelle emozioni prorompenti che cercava di nascondere.
Allora Baekhyun pianse, si crogiolò nelle lacrime come un bambino, il suo volto venne rigato da cristalli di lacrime calde, corrosive, irritanti.

Baekhyun odiava piangere, odiava mostrarsi fragile, anche agli occhi di Chanyeol e quest'ultimo lo sapeva benissimo.
Allora si morse le labbra, quasi in modo violento per poi afferare il viso dell'altro e asciugargli tutti quei lacrimoni che sgorgavano dai suoi occhi grandi e scuri come pozzi desolati.

“H-Ho paura, troppa.
Sono così debole, Chanyeol.
Sono un essere fragile che si nasconde dietro un muro di bugie e sicurezze, che fa emergere un qualcosa che non è minimamente ciò che è in realtà.
Sono solo formato da rottami arrugginiti e da un cuore stomachevolmente ferito.
Io—”.

Ogni singola parola fu stoppata, ogni singola lacrima fu asciugata diligentemente e ogni traccia di dolore fu scacciata via dalle labbra del gigante che in quel momento baciavano quelle sottili del bassino, facendolo per un attimo rivivere.

Era un bacio intenso, che trascinava via ogni ansia, ogni preoccupazione.
Era un bacio che faceva dissolvere ogni singolo complesso, ogni singola forma di dolore, lasciando soltanto un batticuore irrefrenabile e una voglia sempre più grande di avere quelle labbra per altre infinite volte.

Finché sarò al tuo fianco, non aver paura, Baekhyun”.

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ART - chanbaek (#wattys2017)Where stories live. Discover now