Lo sconosciuto

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《Grazie per avermi accompagnata》 dissi sorridendo
《Niente》
《Ci vediamo domani, ciao》
《Okay a domani. E Katrine...》
《Dimmi?》
《Non fare cose stupide 》
《No, non lo farò 》 gli sorrisi e lui fece altrettanto.
Entrai in casa e le gambe mi tremavano dall'emozione.
Chiusi la porta cercando di non fare rumore.
Stavo salendo le scale per andare nella mia stanza quando riconobbi la voce di mia madre.
《Dov'eri? 》
《Da punte parti》 risposi con un tono di voce freddo.
《Sono tua madre ed ho il diritto di sapere dove vai!》mi urlò mentre saliva le scale per raggiungermi
《Quando ti pare》gli risposi.
Quella donna non fa altro che bere, bere e bere, effettivamente ha dei problemi psicologici.
《Senti mocciosa, sei venuta al mondo ieri e non hai il diritto di rivolgerti così!》mi disse mettendomi le mani addosso.
《Non toccarmi!》 Gli urlai fermando i suoi colpi.
Salii le scale mi chiusi in camera, aprii la finestra ed uscii. Scappai via.
Faceva freddo, il vento mi trapassava la maglietta. I capelli danzavano nell'aria.
Era buio, e per la strada non c'era nessuno.
Camminai a lungo, arrivai ad un parco giochi, mi misi seduta su un'altalena e mi fermai ad ascoltare il vento che mi parlava.
I miei pensieri andarono a cadere su Carl. Mi dondolavo velocemente, i brividi mi assalivano.
Il mio sguardo si bloccò su una sagoma. Smisi di dondolarmi e scrutai meglio chi fosse.
Sembra un uomo. Era fermo davanti a me, poco più lontano da dove mi trovo.
《Chi sei? 》 chiesi preoccupata.
Nessuna risposta. Mi alzai ed iniziai a indietreggiare.
Lo sconosciuto fece qualche passo avanti ed io automaticamente iniziai a correre via. Mi stava seguendo! 《Merda》 dico inciampando.
Era tutto buio, ogni tanto c'era qualche lampione che illuminava il parco.
Non potevo e non volevo tornare a casa, ma su una cosa ero sicura volevo togliermi questo sconosciuto di dosso.
Mi venne un'idea, potrei andare dentro un bar ,si buona idea! , l'unico problema è che devo prima superare tutto il parco e non so per quanto tempo possa resistere...o no! Cavolo! È tardi i bar saranno chiusi e ora come faccio?Torno alla festa? Mmm...potrei. E se chiamassi Carl? Ma non ho il suo numero. Devo tornare alla festa è l'unica opzione buona che ho.
Iniziai a correre più veloce ,fino a che non caddi a terra per colpa di una cavolo di radice alzata! L'uomo si avvicinò a me. Il cuore mi stava per scoppiare. Ho paura!
Lo guardai terrorizzata e dopo qualche minuto lo riconobbi.
È lo stesso uomo che era sulla finestra. 《M-ma chi sei tu?》 Dissi con un filo di voce. Non avevo via d'uscita, l'uomo mi stava davanti e dietro a me c'era un'albero.
Dalla paura qualche lacrima iniziò a scendere e dalla tensione le gambe mi iniziarono a tremare.
L'uomo fece una cosa che non mi aspettavo mi allungò una mano per aiutarmi ad alzarmi.
Non la presi subito.
《Accetta il mio aiuto!》 Mi disse.
Dal suono della sua voce sembrava fosse più giovane, forse lo è.
Mi alzai da terra e mi pulii i pantaloni.
《Chi sei? E che cosa vuoi da me?》
《Lo scoprirai. Ho bisogno di te.》
《Per che cosa?》
《Te ne parlerò più avanti》
Ora questo pretende di venire qui da me e fare tutto come gli pare? Si sbaglia di grosso!
Mi asciugai il viso dalle lacrime con la felpa.
Lo sconosciuto iniziò a camminare. Devo seguirlo? Oddio...non so che fare. Iniziai a pensare quale fosse la cosa giusta da fare. Anche se non ero convinta che ci fosse qualcosa di giusto da fare...
Iniziai a seguirlo.
S'incamminava dentro il parco tra gli alberi a passo svelto,le mani mi erano diventate rosse, dopo la caduta.
《Dove stiamo andando?》
Non rispose. Lo dovetti raggiungere e scuoterlo da una spalla.
《Ehy!》 Gli dissi richiamando la sua attenzione, poi ripetei la frase di prima.
《Allora dove stiamo andando?》
《Lo vedrai》
Okay mi iniziava ad urtare i nervi.
《Ehy bello! Non vengo da nessuna parte finché non mi dici dove stiamo andando!》 Risposi decisa incrociando le braccia.
《Okay, va bene.》 Si prese un minuto di silenzio e poi riparlò
《Stiamo andando alla stazione》
《Per che cosa?》
《Avevi detto che saresti venuta quando avresti saputo dove si stesse andando》
《Infatti》
《Infatti ti ho risposto》 disse sorridendo.
Si arrivò sulla strada lì c'era fortunatamente più illuminazione.
Lui si tolse il cappuccio. Dietro a quell'oscuro cappuccio,c'era nascosto un ragazzo. Un ragazzo con un viso discreto i capelli biondo grano che gli secendevano sul collo, . Gli occhi azzurri come i ghiacciai. E la pelle rosea.
Rimasi ad ammirarlo per qualche minuto, poi richiamò la mia attenzione.
《Puoi muoverti?》
《Eh, certo certo》 Dissi guardando da un'altra parte.
Camminava velocemente.
《Senti ti devo fare un'altra domanda》 dissi fermandolo da un braccio
《Dimmi.》
《Sei tu che hai bussato alla mia finestra?》
Lui non sostenne il suo sguardo nei miei occhi
《Si.》
《Perché?》
《Per lo stesso motivo per cui stai venendo con me》
Rimasi sbalordita, non so perché ma mi fido di lui. Il bello è che non lo conosco neanche, ma dentro di me sento...di dovermi fidare di lui.
Stavamo aspettando qualcuno io ero seduta su una panchina e lui sempre in piedi.
Era in ansia.
Mi affrettai a fargli qualche domanda, per passare  tempo.
《Senti quanti anni hai? 》
《17.》
《Okay》 sorrisi.
Teneva le braccia incrociate  e lo sguardo fisso dentro la galleria.
《Se non si presenta l'ammazzo》disse
《Scusa come hai detto?》
《Niente》 si girò a guardarmi.
《Capisci che mi devi dire qualcosa? Tu...tu sei spuntato dal nulla. Devi parlarmi》 mi soffermai un attimo 《Da dove vieni?》
《Non mi hai ancora riconosciuto?》
《No.》riposi e poi alzando un sopracciglio e scrutandolo meglio finii la mia frase 《Dovrei?》
《Si》si bagnò con la lingua  il labbro inferiore e poi continuò a rispondermi
《Faccio parte della tua immaginazione.》

SONO PIÙ FORTE IO (IN PAUSA MA A BREVE NUOVI AGGIORNAMENTI ) Where stories live. Discover now