Buttati.

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Buongiorno lettori e lettrici, potreste passare a leggere anche gli altri libri che sto scrivendo? Grazie💜
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《Piacere, il padre di Katrine...》 rispose stringendoli altrettanto la mano e con la testa facendogli segno di me.
《Allora...tu dovresti essere il ragazzo nuovo giusto?》continuò socchiudendo gli occhi.
《Si, sono il nuovo ragazzo》 rispose guardandomi.
《Che cosa stavate facendo su?》 Ci chiese mio padre guardandoci fissi negli occhi, con un sopracciglio alzato.
《Eh niente...niente Luis si era interessato alle...》
Lo sguardo di mio padre si fesce più rigido e più curioso, si era trasformato in un cane da guardia.
《Foto e i quadri che ho fatto.》 Gli dissi sorridendogli, poi Luis prese il controllo della situazione.
《Sua figlia è una vera artista》 disse portandosi le mani dietro la schiena 《Ha mai pensato di farla partecipare ad un concorso?》
Mio padre si fece più curioso e guardò Luis in un modo diverso, no crudele o di minoranza,ma come se pensasse che fosse un ragazzo interessante e intelligente.
《Non voglio partecipare a punti concorsi, quindi 》 mi rivolsi a mio padre con uno sguardo deciso e secco 《Non pensarci nemmeno.》
《Ma piccola, potresti arrivare veramente in alto.》i suoi occhi sono così sinceri. Forse dovrei farlo? Costruirmi un futuro meno incasinato di questo? Potrebbe cambiare ancora una volta tutto. Magari in meglio...non so.
《Bisogna buttarsi nella vita. Se non ti butti rimarrai solo te e la tua mente a pensare "Perché non l'ho fatto?"
E questa cosa ti mangierebbe sicuramente dentro, fino alla morte. È difficile togliersi quel sentimento, fidati è davvero difficile.》
Eccolo, di nuovo quello sguardo, vuoto, di stanchezza. Non saprei come definirlo.
《Oppure potrei ripetermi "perché l'ho fatto?"
Se andasse male, intendo.》
《Perché si fanno cazzate nella vita, perché siamo vivi, e respiriamo la stessa aria di tutti. Perché siamo umani e sbagliamo.》 Il suo sguardo era puntato sui miei occhi come se si stesse rispondendo da solo. La sua voce è più forte e veramente convincente. 《Ma il tuo più grande errore rimarrebbe, non esserti buttata, non aver messo te per prima le carte in tavola.》
Mio padre dopo quelle parole iniziò ad applaudire lentamente.
Io mi ero anche scordata che fosse nella stanza...gli occhi di Luis mi stavano lentamente annegando... non ricordavo di essere in compagnia.
《Hai detto delle belle parole ragazzo. Secondo me come dice... Luis ti dovresti buttare》
《Ci penserò》 risposi staccandomi difficilmente dagli occhi di Luis.
《Bene io tra poco devo andare. Mi incontro con un'amica》
《Un'amica?》 Chiesi curiosa
Lui sorrise
《Una...collega di lavoro》
《Solo?》 Chiesi alzando l'angolo destro della bocca
《Boh. Comunque voi tanto oggi state insieme vero? 》 io guardai subito Luis a bocca aperta, per cosa aveva appena detto mio padre.
《Sai non vorrei lasciarti da sola 》 continuò mio padre
《Papà, non so che programmi ha Luis, era passato...》 dissi cercando di giustifarmi.
Non voglio che Luis sciupi la sua domenica perché mio padre gli chiede di stare per forza con me.
《Tranquilla. Si volevo stare insieme a sua figlia.》 Rispose lui.
Mio padre gli sorrise e poi per un attimo tornò serio
《Niente cose stupide, chiaro?》
Io sorrisi a mio padre 《Secondo te?》
Lui mi sorrise.
《Allora adesso dovete aiutarmi a trovare qualche indumento adatto e bello e che mi stia bene. Potete darmi una mano?》
《Certo signore. 》 disse Luis ridendo.
《Oh, grazie》
Andammo in camera di mio padre e lui ci mostrò dei vestiti.
《Allora eviterei quei pantaloni perché mi stanno troppo larghi》 disse indicando un paio di pantaloni appoggiati sulla seggiola.
《Si anche perché sono tristi, grigi》 risposi disgustata.
《Che ne pensate di questi?》 Chiese Luis che nel frattempo stava cercando qualcos'altro. Aveva tirato fuori dei pantaloni blu.
《Potrebbero andare》 disse mio padre 《Si sono carini, però dobbiamo trovare qualcosa da abbinare sopra》
《Giusto》 risponde Luis.
Dopo mezz'ora trovammo un vestito adatto.
Mio padre si preparò, mentre io e Luis tornammo in camera mia.
《Mi dipingi qualcosa?》 Mi chiese sorridendomi
《No》 gli risposi io stupita della sua richiesta con un altro sorriso.
《Dai ti prego》 continuò lui pregandomi pure con le mani e facendo uscire di più il labbro inferiore, come un cucciolo con gli occhi dolci.
《No....guarda che non mi incanti》
Non era per niente vero, mi faceva tenerezza.
Sbuffai 《Va bene》
Il tempo di rispondergli che mio padre venne in camera mia.
《Allora ragazzi io vado, come sto?》
《Sei perfetto》 dissi sistemandoli il colletto della camicia
《Va alla grande Signore》 gli disse Luis alzando il pollice all' in sù.
《Bene io vado. Ciao ragazzi》 disse in fine andandosene.
Così restammo di nuovo io e Luis.
《Allora me lo fai il disegno?》 Mi richiese lui spezzando il silenzio.
《Si ti farò il disegno》 gli risposi sorridendogli.
Eccolo di nuovo! Mi fermai a vedere una foto scattata ed ad un tratto boom, ero nei miei incubi.
Sono dentro una stanza con le porte chiuse, e al centro una seggiola di legno, una seggiola a dondolo. Ma sopra non c'è nessuno eppure si muove
Chi c'è?》 Sussurro.
Sento il cuore che mi pompa il sangue più velocemente. Qualcuno sta ridendo, una risata di bambina...
《Chi sei?》 Domando senza accorgermi che la vera domanda che avrei dovuto fare era: "Che cosa vuoi?"
La stanza ha soltanto una luce, indovinate dove? Sopra la seggiola.
Mi muovo lentamente, finché non arrivo al centro della stanza e mi giro, do le spalle alla seggiola e osservo la situazione.
La porta d'uscita era...inesistente.
Le mie gambe tremano e questa risata è seriamente inquietante.
Mi volto verso la seggiola e urlo, urlo con tutto il fiato che ho.
U-una bambina... gli occhi rossi, il viso graffiato, il sangue che gli esce dal naso, lunghi capelli biondi che gli scivolano sotto l'ombelico.
Il suo sguardo era triste e felice allo stesso tempo.
Mi allontano dalla seggiola e mi appiccico al muro.
《C-chi sei?》 Ripeto con voce tremolante
La bambina inizia a dondolarsi, e ride, non mi guarda più
Non so che fare devo richiamare la sua attenzione oppure no? Chi è quella bambina ? Io non l'ho mai vista...e che ci faccio qui? In questa stanza buia senza uscita.
La bambina si alza e salterellando si avvicina a me. Mi guarda girando più volte la testa a scatti.
Sto per vomitare.
Le mie mani sono attaccate al muro.
《Ti stavo aspettando》 dice girando il collo con voce fine
《Che cosa vuoi da me? E perché mi trovo qui? 》 gli urlo impaurita
《Una domanda per volta》 risponde lei. Si porta una ciocca di capelli dietro l'orecchioTi racconerò delle cose》
Che tipo di cose》 rispondo io acida tenendo il mio sguardo fisso nel suo.
《Sul tuo dono, su quello che ti sta succedendo》
《Tu sai quello che sta succedendo ?》
《Io so molte cose》 dice ridendo.
《Katrine, Katrine!》 La voce di Luis mi riporta alla realtà. Le mie mani stavano tremando e il mio viso era ricoperto di lacrime
《Katrine stai bene?》 Mi chiede lui prendendomi una mano
Mi sento rintontita, la testa mi fa male, mi pulsa.
《S-si sto bene》 dico mantenendo gli occhi spalancati
《Ti va se usciamo un po'?》 Gli chiedo
《Certo andiamo》 dice lui tenendomi sott'occhio
Mi precipito fuori casa e resto a fissare il sole
《Katrine sei sicura di stare bene?》 Continua a chiedermi Luis con uno sguardo confuso
《Si,Sto bene》
Ci incamminiamo verso il parco, non so perché ma sento di dover passare da lì.
I raggi del sole trafiggono le foglie facendo risaltare il loro colore.
Il parco è pieno di persone, chi porta il cane a giro, chi i bambini, chi gioca a palla, chi si tiene per mano, il verde circonda questo meraviglioso posto.
Mi sento bene, sono nella realtà e questa cosa mi riassicura tanto,finché non sento una sensazione strana.
Il petto mi fa male e le orecchie mi iniziano a fischiare.
Mi accovaccio a terra e guardo dritto notando una faccia familiare, troppo familiare.
《È lei.》sussurro piegata dal dolore.

SONO PIÙ FORTE IO (IN PAUSA MA A BREVE NUOVI AGGIORNAMENTI ) Where stories live. Discover now