Capitolo 23

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Jimin aprì gli occhi e realizzò ciò che stava facendo.

Yoongi era sotto di lui, con gli occhi chiusi e le guance arrossate.

Il più piccolo staccò le sue labbra gonfie da quelle del maggiore e si alzò senza distogliere lo sguardo da lui: respirava rumorosamente e i suoi capelli erano leggermente spettinati.

Il minore prese le sue cose di fretta, senza guardarsi indietro, ed uscì.

Non appena ebbe chiuso il piccolo cancello che portava alla casa del suo insegnante si accasciò a terra e, dopo aver preso il capo tra le mani, iniziò a piangere.

Dopo tre quarti d'ora sua madre lo andò a prendere e, vedendo il figlio a terra, si avvicinò a lui.

"Jimin, cos'è successo?" chiese la donna.

"Sto male" rispose con noncuranza, alzandosi e dirigendosi verso la macchina.

Durante il viaggio di ritorno fu continuamente tormentato dalle domande di sua madre, a cui non sapeva dare una risposta.

Non poteva dire a sua madre che era innamorato del suo insegnante di pianoforte e che lo aveva baciato all'improvviso.

Per quanto sua madre adorasse Yoongi, era fuori discussione.

Il ragazzo tirò fuori il cellulare per vedere le notifiche: "Quattro nuovi messaggi da Min Yoongi".

Si sentì sprofondare; aprì la notifica e lesse i messaggi.

Min Yoongi

Jimin? Doe sei andato?

Min Yoongi

Ti prego non farmi preoccupare.

Min Yoongi

Tua mamma è venuta a prenderti?

Min Yoongi 

Jimin, ti devo venire a cercare io? Ti prego rispondimi.

Il più piccolo sorrise davanti a quei messaggi e rispose.

Park Jimin

Mia mamma è arrivata a prendermi. Scusa.

Yoongi rispose subito.

Min Yoongi

Non scusarti, ma non farmi mai più prendere uno spavento del genere!

Dopo un respiro profondo Jimin ebbe il coraggio di scrivere.

Park Jimin

Forse è il caso che io non venga più.

Min Yoongi

Non prendermi in giro, Chim. Vieni domani, che dobbiamo recuperare ciò che oggi non abbiamo fatto, va bene?


Park Jimin

Okay, va bene.

Train.-YoonminWhere stories live. Discover now