Capitolo 16

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Jimin era tornato a casa e aveva finito di studiare verso le cinque, sistemò i suoi libri e andò in bagno a prepararsi.

'Sono vestito come un barbone' pensò tra se e se, così tornò in camera sua ed aprì il suo armadio, non trovandoci nulla di speciale prese una felpa nera e dei jeans strappati dello stesso colore.

Tornò in bagno e si specchiò allo specchio, notò che la tinta si stava sbiadendo e avrebbe dovuto andare presto dal parrucchiere.

Si pettinò e si spruzzò del profumo.

Non sapeva perché, ma ci teneva a fare bella figura con Yoongi.

"Tesoro, sono le cinque e mezza, vieni giù!" lo chiamò sua madre.

"Arrivo!" rispose il ragazzo che si lavò i denti e poi scese le scale per raggiungere sua mamma, che l'avrebbe accompagnato a casa del suo amico.

Entrarono in macchina e la signora iniziò a fare domande.

"Senti, com'è che hai conosciuto questo ragazzo?" chiese prima di tutto.

"Insegnava pianoforte a Jungkook, un amico di Tae" rispose, marcando leggermente la parola 'amico'.

"Bene, quanti anni ha?" continuò.

"Mi pare ventitré, ma non sono sicuro" rispose, senza capire perché sua madre volesse sapere tutte queste cose su di lui.

"Mamma, siamo arrivati. Vado" continuò il ragazzo.

"Certo che no! Vengo dentro con te, così vedo questo ragazzo anche io"

Il viso di Jimin si sbiancò.

"Mamma, non starai dicendo sul serio" rispose.

"Mai stata così seria" replicò lei sorridente.

"Non ho mica dodici anni! Posso attraversare un cancello da solo" cercò di convincerla lui, ma sua madre si era già precipitata davanti al cancello e stava cercando il campanello.

Il ragazzo la raggiunse.

Non appena sua madre riuscì a trovare il campanello e lo suonò Yoongi uscì di casa, e la sua espressione era piuttosto sbalordita, visto che non si sarebbe mai aspettato che la donna lo accompagnasse fino a davanti casa sua.

"Piacere, io sono Min Yoongi" disse tendendo la mano verso la signora di fronte a lui, abbozzando un sorriso falso.

"Io sono la signora Park, che piacere conoscerti. Quanti soldi devo darti?" chiese lei.

"Come scusa?" 

"Per le lezioni di Jiminie".

Il più piccolo arrossì violentemente.

"Jimin, intanto tu entra in casa e sistema le tue cose, intanto io parlo con tua madre".

Il ragazzo entrò in casa, si tolse il giubbotto e le scarpe, dopodiché si sedette su una poltrona e aspettò il ragazzo.

Dopo circa cinque minuti il ragazzo dai capelli verdi entrò in casa.

"Scusa per mia madre, insomma, no volevo facesse così.. è imbarazzante".

"Non preoccuparti. Il pianoforte è di là, seguimi". 

*coso*
Il primo capitolo ha raggiunto le 100 visualizzazioni e la storia è quasi a 1000, ma che-?

Train.-YoonminHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin