Capitolo 23

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<< Ti è piaciuto colpirmi? Dimostramelo, non ci credo! >>

<< Che intenzioni hai? Vuoi combattere? Pensi che abbia solo bisogno di sfogare le energie e tutto tornerà per magia a posto? >>

<< Penso che anche quando perdi il controllo e sei infuriata, anche quando mi colpisci non lo fai mai per farmi davvero del male, ti fermerai sempre prima di colpirmi seriamente. >>

<< Cosa te lo fa credere? >>

<< L'amore che proviamo l'uno per l'altra >> a queste parole mi giro dandogli le spalle e scuoto la testa.

<< In te ho trovato l'amore della mia vita ma, Arianne, posso vivere anche senza di te. Di ragazze che mi girano attorno ne ho tante, potrò sempre passare il mio tempo con loro! >> Mi giro verso di lui << Voglio vedere e godermi la tua faccia quando mi vedrai baciarle davanti a te, quando mi vedrai abbracciare loro e non te, quando la mia lingua sarà nella loro bocca, quando le mie mani correranno sul loro corpo... >> il mio respiro si fa più pesante, sto per esplodere di nuovo << no, forse potrei preferire, la tua faccia quando saranno le loro mani a percorrere il mio corpo, quando i loro occhi non perderanno nemmeno un dettaglio di me, quando sopra o sotto di me ci saranno loro e non tu!>>

Non ci vedo più, la rabbia prende il sopravvento su di me, voglio solo farlo stare zitto, farlo tacere. Il mio cuore grida pietà.

Scatto contro di lui e inizio a tempestarlo di pugni, ma lui li para tutti. Balzo a terra e corro nel bosco, salto sul primo ramo di un albero e da lì mi lancio contro lui, ma para anche questo colpo scattando all'indietro. Appoggio le mani a terra e ruotando cerco di colpirlo con ripetuti calci e nel momento in cui riesco ad assestarne uno, torno a colpirlo con i pugni, obbligandolo a indietreggiare e a coprirsi il volto con le braccia per ripararsi. Gli assesto un calcio al fianco costringendolo a piegarsi a terra, ma mi afferra una caviglia e mi fa cadere. Ringhio e ruotando all'indietro torno in posizione eretta, parando un calcio diretto al mio volto e riattacco con i pugni. Noto che Jude prima para i miei colpi, ma più loro diventano violenti, più lui smette di reagire. Incassa e basta, sembra che voglia che lo colpisca. Fingo di sferrargli un pugno e invece gli assesto un calcio rotante al fianco, come cade a terra gli balzo addosso.

Le mie mani sono sulle sue spalle e lui è bloccato sotto il mio peso. Seduta sul suo bacino, l'unica cosa che riesco a fare è ringhiare con tutta la forza che ho. Trovo una pietra, la afferro e inizio l'arco di discesa, un arco che dovrebbe terminare sul volto di Jude. Ma mi fermo poco prima dell'impatto; lui non aveva alcuna intenzione di parare il colpo.

Lo guardo smarrita, tutta la mia rabbia è svanita, guardo la mia mano e mi rendo conto della pietra, una pietra intrisa del mio sangue, l'ho stretta talmente tanto da essermi lacerata la pelle.

La lancio lontano e osservo le mie mani: sono piene di tagli, escoriazioni, le mie nocche sono insanguinate, sulle mie braccia e sulle gambe iniziano a spuntare dei lividi. Nessuno dei due parla, sento il suo sguardo bruciarmi la pelle, sta aspettando una mia reazione, ma io non so più nulla.

Lo guardo. Anche lui è nelle mie stesse condizioni, in più ha il labbro spaccato e un taglio sullo zigomo. Solo a quel punto mi rendo conto di cosa ho fatto. L'ho attaccato con così tanta forza e violenza da non vedere nemmeno contro chi stavo lottando. Inizio a singhiozzare e le lacrime mi corrono sulle guance per poi cadere sul suo volto e collo andando a inzuppargli la maglietta strappata in più punti.

Solo allora Jude mi sfiora delicatamente il volto con una carezza << Perché ti sei fermata? Perché non mi hai colpito con quella pietra? >>

Lo guardo con occhi sgranati. Non vedevo contro chi stessi combattendo, ma qualcosa mi ha fermato. Sono stata io stessa a fermarmi.

<< Non potevo! >>

<< Non ci sei riuscita? >>

<< Non potevo, perché ti amo! >> all'udire quelle parole lui mi stringe a sé, facendomi accoccolare sul suo petto.

<< Ti amo anch'io, amore mio. >>

Solo in quel momento mi rendo conto della veridicità delle sue parole, ha messo a rischio la sua vita, per farmi rendere conto di non essere pericolosa.

<< Sono un mostro. >>

Jude sospira e accosta le sue labbra al mio orecchio << Ti rivelo un segreto. Non esiste mostro che conosca pietà o che sappia amare >>

Tutte le sue parole, quelle allusioni con altre ragazze erano solo un mezzo per farmi perdere il controllo... per farmi oltrepassare il limite.

<< Cosa ho fatto per meritarmi un essere perfetto come te, Jude? >>

<< Sono perfetto solo se tu sei con me. >>

Vanargandr's War: My SecretDove le storie prendono vita. Scoprilo ora