Capitolo 4

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Arrivati a pochi metri dalla casa di Jude, la macchina si arresta come mi volto verso di lui mi dice <<Per quel poco che sai su di me, ti fidi?>>

<< Certo, se no non sarei da sola nella tua macchina. Perché ti interessa così tanto la mia opinione nei tuoi confronti?>>

Lui, invece di girare per casa sua, da gas e prendendo sempre più velocità si dirige fuori dalla città: verso il bosco.

<< Domenica ti ho detto che con le capacità che hai dovresti frequentare ragazze sportive come te. L'ho detto perché tu sei molto simile a me, per non dire quasi uguale. A volte quando sto con Daisy mi sento soffocare e mi sento solo, abbandonato, imprigionato a delle catene che mi stringono. Non pensare male, adoro mia sorella e darei la mia vita per lei, ma abbiamo esigenze troppo diverse, per questo mi chiedo come fai>>

<< Quando corro mi sento libera, viva, come in questo momento, con la pioggia che mi bagna la pelle! Non lo so se siamo uguali, ma grazie a Daisy e a mio padre non mi sono mai sentita sola o abbandonata. E quando mi sento oppressa corro, corro da casa mia al porto e da lì arrivo anche fino a casa tua; a volte addirittura arrivo fino alla cima della collina, per sentire il vento sollevarmi i capelli e avvertire il suo tocco fresco sulla pelle. Guardare la natura e poter interagire con lei mi entusiasma, lo ha fatto da quando sono piccola, ma crescendo è aumentata anche la connessione con lei >>

Jude non ha smesso nemmeno un attimo di fissarmi durante il mio discorso, era concentrato su ogni mia singola parola.

Per arrivare al porto da casa mia devo attraversare tutta la città, Daisy abita nella mia stessa zona, ma siamo su due colline diverse: una di fronte all'altra.

Poco dopo la fine del mio discorso ricompare un sorriso sul volto di Jude <<Quando capita a me, dico che si scatena l'istinto di tornare alle origini>>

<< Bello! Mi piace come definizione>> affermo entusiasta.

Jude scoppia a ridere <<Se vuoi la puoi usare anche tu!>>

Arrivati ai piedi del bosco che si inerpica su per la montagna, Jude scende dalla macchina e mi fa segno di fare altrettanto.

<< Che ne dici di farci una corsa nel bosco?>> dice con fare cospiratore

<< Ma sta piovendo e non ci sono sentieri. Rischiamo di perderci e di farci male!>> rispondo sorpresa

<<Dai non fare la fifona. Non ti si addice >> continua Jude, ancora più divertito <<Conosco bene questi boschi. Ti sei sempre limitata a correre fino alla collina per mia sorella, dato che non riuscirebbe mai a reggere i tuoi ritmi. Ma invece io corro quasi sempre qui e mi so orientare molto bene, voglio vedere solo se riesci a reggere il mio passo! Ma ne dubito visto che hai paura >> dice canzonatorio.

<<Ma il fango. Possiamo scivolare>> dico seguendo la mia razionalità, ma la provocazione di Jude va a segno << Comunque il tuo passo lo reggo eccome>>

Inizio a scaldarmi, devo ammettere che sa come provocarmi. Ha ottenuto quello che voleva, si legge benissimo dall'espressione che ha sul viso, stocca l'ultimo colpo dicendomi: << Allora dimostralo!>>

Detto questo schizza verso il bosco e io ridendo lo seguo, noto che ha ragione, non ho mai corso al massimo delle mie capacità e mi rendo conto che adoro farlo con lui. Jude, al contrario di sua sorella, sta sempre al mio fianco e invece di cercare di resistere mi incoraggia a correre ancora più veloce. E più prendo velocità, più mi sento parte di questo posto, come se fossi finalmente a casa... adoro questa sensazione.

Vanargandr's War: My SecretWhere stories live. Discover now