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E se il mondo avesse smesso di girare?

In quel periodo Roma, di notte, metteva Mario a disagio. Gli sembrava di non riconoscersi in quelle luci ad intermittenza che si specchiavano negli occhi nelle persone, nei locali affollati di gente di ogni tipo. Non si riconosceva tra quelle strade nelle quali non era nato e cresciuto. Non si riconosceva in nessuno dei posti che frequentava, ora che era lontano da casa da quasi tre mesi.

E, dopo tre mesi, non si era abituato alla vita di Roma, al lavoro che svolgeva con tanto impegno nonostante non fosse quello che aveva sempre desiderato. Gli orari erano davvero massacranti. Con i ragazzi si trovava bene, ma si sentiva sempre ai margini, anche in quel caso. Come se fosse decontestualizzato. Come se stesse vivendo una vita non sua.

Attraversò velocemente la strada che lo avrebbe condotto al ristorante in cui già lo aspettava Simone. Si erano conosciuti qualche settimana prima in negozio. Lui aveva insistito tanto per avere il numero di Mario, e Mario alla fine glielo aveva scritto sul retro del volantino del negozio. Erano giorni che si ripeteva se avesse fatto la cosa giusta. In fondo non faceva nulla di male a scambiare due chiacchiere con una persona appena conosciuta. A Roma non conosceva quasi nessuno, e gli sembrava, in quel modo, di aiutarsi a superare quel momento di blocco, quel periodo in cui si sentiva congelato in tutto, anche negli affetti.

Solo Dafne riusciva a stargli vicino senza giudicarlo, pur non comprendendo fino il fondo le ragioni delle sue scelte e dei suoi comportamenti.

Avanzò velocemente fino all'ingresso del ristorante, poi aprì la porta e scorse in lontananza la figura di Simone. Era seduto ad un tavolo nei pressi della porta, e Mario si ricordò di quanto odiasse consumare in luoghi così esposti al passaggio delle persone. Si rese conto che quella cena non gli andava affatto. E non perché Simone fosse un cattivo ragazzo, né perché non fosse abbastanza carino o simpatico per trascorrere del tempo con lui, anche senza pretese.

Era terrorizzato dall'idea di approcciarsi a qualcuno che potesse avere un interesse per lui, perché gli sembrava di fare un torto a Claudio.

Eppure non si sentivano da quasi tre mesi. Mario non sapeva come stesse, né cosa stesse facendo della sua vita. Non sapeva se stesse continuando il corso di bar tender, se gli stesse piacendo, se all'Urban andasse tutto come doveva. Non sapeva nulla neppure di Alessia o della sua famiglia. Non sapeva di Paolo, Rosita, Gianluca, Cristiano, Alberto.

Sebbene in un primo momento tutti avessero cercato di farlo rinsavire, o quantomeno di stabilire un contatto, poi, alla fine, ci avevano rinunciato. Mario era sfuggente, inafferrabile. Se ne rendeva conto, eppure non riusciva a comportarsi diversamente.

Aveva deciso di chiudere con la sua vecchia vita, almeno momentaneamente, e ciò riguardava tutti quelli che ne avevano fatto parte.

Se solo avesse sentito Paolo non avrebbe mai avuto la forza d'animo di non chiedergli di Claudio, e la stessa cosa sarebbe valsa con Rosita. E nonostante lui volesse bene per davvero ai suoi amici, nonostante gli mancassero come l'aria, la presenza di Claudio era incombente, e riguardava la presenza nella sua vita di ognuno di loro.

Claudio era il suo primo pensiero al mattino, il suo ultimo respiro la sera. L'ultimo brivido di ricordi dopo una notte senza sogni. Le sensazioni provate con lui erano tutto ciò che gli restava a mantenerlo in vita.

Si avvicinò a Simone che, intanto sorseggiava del vino sfogliando un menu e sentì la necessità di scappare. Non lo fece.

"Hey", si decise a dire con voce flebile, cercando di non risultare poco entusiasta, sebbene si sentisse del tutto apatico.

"Eccoti, finalmente!" Simone alzò il volto dal menu e lo guardò. Gli occhi celesti che gli impreziosivano il volto chiaro sembravano avere una sfumatura diversa quella sera. "Ho ordinato il vino perché mi annoiavo. Non arrivavi più.", si giustificò passandosi la mano nei capelli biondo cenere e aggiustandosi il ciuffo che gli cadeva al centro della fronte.

L'altra parte di meWhere stories live. Discover now