2. La fuga - Wall Sina

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Sono passati 4 anni da quel maledetto "allarme giganti" e la mia sensazionale scoperta dell'esistenza di questi ultimi aldilà delle nostre mura, oltre il Wall Maria, sfondato dai giganti. Si è aperta una breccia nelle mura e nei restanti 4 anni seguenti, fino ad oggi, milioni di milioni di persone sono emigrate negli ordini di mura più interni, per sfuggire ai quesi mostri.

Dopo due mesi dall'attacco iniziale i miei nonni sono arrivati qui, nel Wall Sina. Li ospitiamo ormai da 4 anni.

Da come raccontavano la loro casa è andata distrutta da un gigante ma che loro erano riusciti a scappare prima. "È stata una lotta contro il tempo, ma i giganti non sono molto intelligenti" diceva mio nonno, scherzandoci sopra, ma si vedeva che era comunque scosso dell'accaduto, mentre mia nonna ci volle un po' prima che ricominciasse a parlare.

È notte. Fa molto freddo.
Prendo una borsa capiente dal mio armadio e ci metto dentro un po' di vestiti di ricambio. Scendo le scale e mi avvicino alla porta, che si apre cigolando.
Non farlo è una pazzia
Non mi comandi stupida coscienza
Ti prego T/N, ragiona un attimo, hai solo 15 anni, sei alta poco più di un metro e una brioche e pretendi di uccidere giganti?
L'altezza non conta, e comunque sai che odio quando fai battute sulla mia statura, so di essere bassa.
Ecco allora fai dietrofront e torna a letto
Non posso...

Apro la porta che cigola leggermente, le strade sono illuminate solo dalla leggera luce del cielo illuminato, con le stelle che si riflettono nei miei occhi e qualche lampione, mal funzionante. Il re non dava molti fondi per l'illuminazione cittadina, usava spesso il suo denaro per comprare vino e alcolici.

Prima di uscire di casa gli do un'altra occhiata: sento la mamma e il papà russare sempre i soliti e mi volto verso il salotto. Quanto ricordi di quando ero piccola.
Non pensarci,ora esci...
Esco da casa e respiro di sollievo per non essere riuscita a svegliare nessuno.

Aspetto seduta vicino alla bancarella di mio padre, ho dato appuntamento esattamente lì a n/a (nome amica).

Eccola che arriva, è in pigiama. Sorrido e gli vado incontro.
Mi abbraccia
"Hei T/N come mai mi hai convocato qui? A quest'ora poi! Sai quanto amo dormire!"
"Devo dirti una cosa importante, siediti"
Ci sediamo su una sedia lì vicino, la sua faccia si fa di colpo seria quando vede i miei occhi seri e cupi.
"Ti ascolto.."
"Ecco, quando 4 anni fa è suonata la sirena e ci siamo tutti nascosti, i miei mi hanno detto che era per la minaccia dei giganti..."
"Si anche i miei me lo hanno detto.. non lo credi stupido è insensato?"
"Beh in realtà...no"
"Come no? Lo sai che i giganti non esistono."
"N/a guardati intorno! Sai come mai siamo circondati da mura! Esci dal Wall Sina e ritrovi altre mura. Mura mura e mura, che ci imprigionano, ci proteggono. Da loro."
"Intendi dire che tutte queste mura...sono state create per proteggerci..e questo che intendi dire?
"Intendi dire che i giganti esistono..i giganti sono reali e che quello che mi hanno detto i miei genitori e tutto vero? Le morti..tutto?"
"...si"
Silenzio. L'aria per quanto è densa si potrebbe tagliare col coltello.
"..non ci siamo mai accorte di nulla..che stupide!"
"Lo so n/a..ti ho chiesto di venire per comunicarti questo: io partirò. Partirò per il Wall Maria."
"Il Wall Maria..sei matta! È pieno di giganti! Andrai incontro al suicidio"
"Voglio arruolarmi con il corpo di ricerca, per combattere i giganti"
"No..T/N ti prego, non farlo! Sei la mia unica amica, io non so cosa farei se tu.."
Scoppia in lacrime. Io gli metto una mano sulla guancia e la guardo negli occhi.
"Ascoltami, non morirò. Io vi proteggerò. Non devi preoccuparti"
Tra i singhiozzi non riesce nemmeno a parlare
"V-V-V- ver-rò co-co-n te"
"No tu devi rimanere qui. Sappiamo entrambe che non sei la più forte del mondo, ti faresti male e io non potrei sopportarlo"
"MA NON POSSO STARE QUI, AL SICURO, CON LE MANI IN MANO MENTRE TU-"
La zittisco, sta urlando troppo.
"Devi stare tranquilla. Però promettimi che rimarrai qui."
"...lo prometto"
"Bene, ora domani al risveglio dei miei sicuramente verranno a casa tua per chiederti di me. Tu dii una cazzata okay? Qualsiasi cosa, ci penserai stanotte ma NON dire che mi sto arruolando per andare a combattere, chiaro?"
"..chiaro"
"Bene, io vado allora"
Faccio per alzarmi. Lei si alza appena dopo di me, con le lacrime che gli rigano ancora il viso. Mi abbraccia fortissimo, per un attimo ho temuto volesse uccidermi per non farmi andare a combattere.
"Sii prudente ti prego..torna presto. Mi mancherai"
"Anche tu mi mancherai, n/a. Ti voglio bene"
"Anche io T/N"

Prendo la mia borsa e mi dirigo verso il portone della città aperto. Mi giro verso n/a, che mi guarda con occhi sgranati e gonfi.
Io tento di sorriderle e le faccio cenno con la mano.
Lei ricambia e mi guarda, ma non sorride.
Comincio a camminare e esco dalla città.

Giganti, sto arrivando.

• My Demons • Levi x readerDonde viven las historias. Descúbrelo ahora