8. Lezioni private pt. 2

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T/N's pov

• "GIGANTI!"
un urlo soffocato dal pianto. Poi tutto buio. Mi ritrovo al Wall Sina. Sono arrivati anche qui. Mi giro in cerca della mia casa. Ma non ma vedo, schivo un gigante che cerca di prendermi, per un pelo riesco ad evitarlo. Ma vedo altre persone che non sono state fortunate quanto me. Una goccia di sangue colpisce il mio viso, ed una lacrima arriva subito dopo
"...mamma, papà!!"
Tento di urlare, non riesco nemmeno a correre per quanta ansia ho in questo momento. Eccola finalmente, casa mia. Corro, quando da dietro la casa spunta un gigante. [nota bene: il gigante l'ho immaginato, quindi non lo descriverò come è nell'anime, visto che la protagonista non ne ha mai visto uno]. Ha un aspetto spaventoso: ha due occhi gialli e rotondi, degli abiti da elfo [ho un immaginazione..😂] e un largo sorriso. Mi vede ma abbassa lo sguardo verso casa mia.
"T/N!!" Vedo mio padre corrermi in contro.
"Corri!!" Ma io non mi muovevo. Il gigante andava verso di lui, stava per afferrarlo.
"PAPÀ!!" Corro verso di lui, ma è troppo tardi. Appena arrivo, il gigante lo ha già preso tra le sue mani e lo stava sollevando per portarlo alla bocca.
Rimango immobile a fissare la scena. Disgustata, impaurita, delusa da me stessa.
Il gigante ingoia mio padre e va avanti.
Mi inginocchio a terra, sono una stupida. Sei una stupida, avresti dovuto fare qualcosa! Continuo a ripetermi tra i singhiozzi.
Sono inutile...
Sono inutile...
Sono..•
"INUTILE!" Urlo nel sonno.
Sospiro forte, e tasto il materiale sotto le mie mani. Sono nel letto. Tra le mie coperte, ora impregnate dal mio sudore.

Ho completamente la fronte bagnata. Mi passo una mano sopra la fronte, in un tentativo disperato di asciugarla.
Ho gli occhi lucidi. Ho pianto nel sonno.
Le lacrime scorrono ancora al solo ricordo del brutto incubo che ho fatto.

Se potesse capitare davvero una cosa del genere, non so come potrei reagire.
Sarebbe troppo brutto, è brutto anche solo pensarlo, sognarlo.

Era solo un sogno...
Cerco di convincermi. Ma non è così facile: ora le immagini della morte di mio padre mi hanno impossessato la mente. Anche se volessi, non riuscirei a dormire. E anche nello strano caso in cui ci riuscissi, sognerei di nuovo la stessa cosa, se non peggio.

Guardo fuori dalla finestra: il sole ancora non è sorto, ma sta per sorgere. Non è così buio.
Saranno le 4:30, si e no.
Decido quindi di scendere dal letto, fare una doccia e uscire a fare due passi. Tanto ora, chi dorme più.

Mi spoglio ed entro in doccia.
Le camere degli altri devono essere distanti dalla mia. Dopo il mio urlo, avrei sicuramente svegliato qualcuno, che si sarebbe preoccupato. Invece non è successo: dormo lontano dal mondo.
Meglio così, ora che ci penso. Non mi andava di dare spettacolo o disturbo. A me non piace essere svegliata quando dormo, immagino loro.

Dopo la doccia mi metto una maglia e un paio di pantaloni, trovato nell'armadio della mia stanza. Vecchi e logori, dimenticati li da qualcuno apposta. Sono un po' grandi per me, ma che importa? Tanto nessuno è sveglio.

Esco dalla stanza e mi dirigo in giardino, con le mani in tasca, i capelli spettinati, e lo sguardo di chi ha visto qualcosa che non voleva vedere.

Fuori fa freddo, ma mi ci abituo subito. Sono una persona abbastanza 'calorifera', non soffro molto il freddo.
Alito e esce il fumo dalla mia bocca, sorrido alla vista di quel mio fiato congelato.
Fin da bambina, è stata per me sempre una bellissima sensazione uscire d'inverno e vedere il mio respiro.

Cammino un po', esplorando quel posto per me ancora sconosciuto.

Levi's pov
Non riesco a dormire. È dalle 3 che non dormo.
Mi ero addormentato e sono stato svegliato di soprassalto da un brutto incubo. Più che incubo, un ricordo.

• My Demons • Levi x readerWhere stories live. Discover now