SCOPERTE INCERTE

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SCOPERTE INCERTE



Sakura si chinò molto lentamente a raccogliere il fascicolo con su scritto il proprio nome, poi guardò il principe ereditario Itachi come a chiedere spiegazioni. Itachi intanto si era chinato a prendere in braccio il corpo della giovane Ino privo di sensi, poi si girò verso Kakashi che era accorso immediatamente sentendo gli schiamazzi davanti la porta del castello.

"Porta il conte in una delle stanze padronali e fa in modo che la servitù si prenda cura di lui e lo curi. In seguito manda due valletti a casa del conte per informare la contessa che suo marito per questa notte non rientrerà. Sakura tu seguimi, andiamo in soggiorno. Naruto aiuta tua cugina è pallida quanto un cadavere!" ordinò freddo controllato e calcolatore Itachi stringendo al petto Ino.

Sakura strinse al petto i fascicoli che aveva tra le mani. Una strana sensazione le tartassava. La mente non faceva altro che porsi domande. Come mai il conte Orochimaru possedeva dei fascicoli con su scritto il proprio nome? Perché aveva così paura ad aprire quella cartellina? Era colpa sua se Orochimaru e Ino erano stati gravemente feriti?.

Sakura sentì le mani di Naruto circondarle la vita per poi prenderla delicatamente in braccio e depositarle un tenero bacio sulla guancia.

"Cuginetta?" sussurrò l'Uzumaki. Sakura tremava come una foglia e non rispose al cugino e subito nascose il viso nell' incavo del suo collo respirando piano cercando di non piangere. Sakura sentì il grande portone del palazzo chiudersi alle loro spalle ma lei non aveva alcuna intenzione di sollevare il viso dalla spalla del cugino o di mollare la presa al suo collo. Aveva bisogno di Naruto, in quel momento come non mai.

Naruto sussultò quando sentì le braccia della cugina stritolarlo e di conseguenza anche lui strinse maggiormente la presa .

"Sakura..." iniziò.

"Sto bene Naruto, ho solo bisogno di stare abbracciata a te. Permettimelo per favore!" sussurrò la rosa con voce ovattata.

"Ma certo!" esordi Naruto.

Intanto anche Itachi teneva stretta a se Ino mentre camminavano verso il soggiorno dove avevano lasciato Sasuke. Ino si agitò leggermente tra le braccia del principe e aprì gli occhi con fare tremante.

"Ciao principessa, ben svegliata!" sussurrò dolce Itachi. Ino non gli rispose e perse nuovamente i sensi. Itachi sbuffò, ma poi le carezzò teneramente i capelli.

Itachi entrò in soggiorno e si andò a sedere sul divano con Ino tra le braccia non smettendo di carezzarla e cercando di infonderle coraggio a superare lo shock della ferita. Ino inconsciamente arpionò la maglia di Itachi e lo strinse a sé gemendo quando il movimento brusco le causò dolore alla ferita che Sakura non era riuscita a far sparire. Itachi ne era sicuro, da quel giorno il ventre di Ino avrebbe presentato una sottile cicatrice e ciò lo mandava in bestia. Nessuno. Nessuno doveva toccare Ino. Sai e Kabuto non l'avrebbero passata liscia.

Naruto invece aveva seguito fino al soggiorno Itachi e invece di andarsi a sedere sul divano vicino al principe ereditario si andò a sedere sulla poltrona vicino Sasuke, poi sfilò dolcemente dalle mani di Sakura il fascicolo poggiandolo sul tavolino di vetro sulla sua destra. Naruto sapeva perfettamente che quell' attacco a Ino e Orochimaru era stata l'ultima goccia che aveva fatto traboccare il vaso della sopportazione di Sakura e che quest'ultima aveva bisogno di lui per poter piangere tutte quelle lacrime di dolore, di frustrazione e di paura che provava. Naruto non poteva far altro che lasciare che lei si sfogasse, ma ripromise a se stesso che avrebbe fatto fuori chiunque osasse fare ancora del male a Sakura indipendentemente da chi fosse.

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