Cap.1

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Ero in macchina, in viaggio per la nuova scuola.
Mia madre mi ha detto che questa scuola è speciale.
Speciale in che senso?

"Mi chiamo Emma ho 16 anni e vivo a Enna con i miei genitori e mio fratello più piccolo di 9 anni.
Sono brava si, ma quando mi partono i cinque minuti con gli amici non mi ferma nessuno.
Sono una ragazza solare e molto gentile.
Come ho detto prima, quando mi partono i cinque minuti non mi ferma nessuno,perché io amo fare casino.
Studiare? Ma mai nella vita.
Non mi piace studiare però se mi impegno vado bene in tutto.
La mia città, si esiste, ma non viene mai calcolata da nessuno."

Si sente dire dal mio telefono, sto guardando la mia presentazione per il collegio.
"Emma quest'anno è passata in terzo superiore. Ma è stata sospesa due volte, perché rispondeva hai professori"
Spiega mio padre alle telecamera
"Non è colpa mia se i prof mi fanno incavolare"
Dico ridendo e poi finisce la mia presentazione
Scoppio a ridere nel riguardarla.
<Perché ridi?>
Mi chiede mia madre.
<Niente, stavo guardando la presentazione>
Dico richiudendo il telefono e facendo partire la musica.
E come sempre, mentre mia madre spiegava a me e a mio fratello dove eravamo io annuivo è basta.
Mio padre non mi ha potuto accompagnare perché era troppo impegnato con il lavoro e quindi a Caprino Bergamasco ci stiamo andando solo noi tre.
Appena arrivo, scendo dalla macchina e prendo la mia valigia.
Vedo già dei ragazzi e delle ragazze e quindi mi giro verso mia madre
<Mamma, vado a conoscere quei ragazzi>
Dissi guardandola, lei annuì e ci avvicinammo a quei ragazzi, io a loro e lei alle madri.
<Ciao, sono Emma>
Saluto tutti sorridendo e guardandoli.
<Ciao io sono Gaia>
Si presentò una ragazza con i capelli neri e con occhi castani.
<Io sono Marco>
Si presentò un ragazzo con capelli castani e occhi altrettanto.
<Io sono Noa>
Si presenta una ragazza molto carina e molto probabilmente cubana, dagli occhi castani e capelli altrettanto
<Maddalena>
Si presentò una ragazza bionda dagli occhi verdi.
<Brunella>
Disse una ragazza bionda scura e gli occhi castani.
<Elisabetta>
Disse un'altra bionda con gli occhi azzurri come me.
<Ginevra>
Disse l'ultima con i capelli biondi e occhi verdi.
<Di dove sei?>
Chiede un'altra ragazza a Noa.
<Delle Marche>
Le risponde Noa gentilmente.
<Dove si trovano le Marche?>
Chiede ancora la ragazza. Scoppiai a ridere con Noa.
<Dopo questa già ti amo>
Dissi mentre lei rideva.
<Io comunque sono Michelle>
Si presentò quella ragazza.
<Noa>
<Emma>
<Io sono Arianna>
Disse una ragazza come quella prima ma con i ricci e arrivando all'improvviso.
<Amo il tuo septum>
Mi disse guardando il septum che avevo nel naso.
<Grazie>
<È bellissimo>
Commenta anche Noa.
<Non lo avevo notato>
Disse Michelle guardandomi.
<Ma come! Si vede a prima vista!>
Le disse Noa ridacchiando. Poi arrivarono altri ragazzi.
<Giuseppe>
Disse un'altro ragazzo con un pearcing al labbro inferiore, carino dai.
<Federico>
Disse un ragazzo dai capelli ricci, se non fosse per il troppi ricci sarebbe ancora più carino.
<Gabrielle>
Un'altro dai lineamenti stranieri ma sarà sicuramente simpatico.
<Edoardo>
A primo impatto sembra un ragazzo timido, vabbè si scoprirà più avanti il suo carattere.
<Davide>
Si presentò il più piccolo a quanto pare e anche lui aveva tanti ricci.
<Roberto>
Un'altro ragazzo, carino anche lui.
<Nagga>
Disse un ragazzo di colore con una strana capigliatura ma bella.
<Dimitri>
Disse l'ultimo con un ciuffo troppo bello.
<Scusami ma devo farlo>
Gli dissi avvicinandomi a lui.
<Cosa?>
Mi chiese lui e io gli toccai il ciuffo.
<Ah>
Disse per poi scoppiare a ridere.
<Io, comunque, sono Emma>
Dissi sorridendo a tutti quanti che ricambiarono il sorriso.
Eravamo tutti davanti ai cancelli che aspettavamo l'apertura.
<Da dove vieni?>
Mi chiede Noa aprendo un discorso
<Enna, in Sicilia>
Dico sorridendo.
<Quindi abbiamo un'altra siciliana tra noi!>
Disse Michelle mettendo il braccio intorno alle mie spalle.
<Anche tu siciliana?>
Le chiedo guardandola.
<Si, anche Giuseppe e Elisabetta. Io vengo da Agrigento, Giuseppe da Palermo e Elisabetta da Siracusa>
<Wow la gang dei siciliani>
Dico ridendo e facendola ridere.
Quando si avvicinarono al cancello due persone. Un uomo e una donna.
Ci vengono ad aprire e ci accompagnano in un'aula magna.
Mi siedo tra Michelle e Roberto, quelli che fin'ora mi stanno più simpatici.
<Signori, signore. Il preside del collegio>
Appena il preside entra noi ci alziamo e poi ci fa sedere.
<Buongiorno a tutti, signori, signore, ragazze, ragazzi. Il corpo insegnante alle mie spalle e io vi diamo il benvenuto nel nostro collegio.
È l'apertura dell'anno scolastico, come ogni nuovo inizio suscita entusiasmi ma soprattutto timori. Voi signori genitori oggi lasciate i vostri figli in buone mani>
Disse il preside iniziando il suo discorso.
<Guardate quello>
Ci sussurrò Roberto a me e a Michelle.
<Ma chi>
Chiesi mentre il preside continuava a parlare.
<Quello lì>
Disse indicando con la testa un professore con gli occhiali e una buffa capigliatura.
<Dichiaro quindi ufficialmente aperto l'anno scolastico 1961>
Concluse il preside e applaudimmo per poi andare dai nostri genitori.
Abbracciai mia madre e mio fratello.
<Non mi far fare brutta figura eh>
Mi disse mia madre guardandomi.
<Non ti preoccupare mamma>
Dissi ridendo.
<Mi raccomando, niente sospensioni eh>
Mi disse ancora appoggiando una mano sulla mia spalla.
<Niente sospensioni, va bene>
Dissi sorridendo.
<Emma, mi mancherai>
Mi disse mio fratello guardandomi.
<Anche tu piccolo, ma ci rivedremo in estate>
Gli dissi abbassandomi alla sua altezza.
<Promesso?>
Mi chiese con il mignolino della mano.
<Promesso>
Risposi io dandogli il mio mignolino e poi gli sorrisi e lo abbracciai.
Poi ritornammo dove eravamo molto prima, davanti al cancello.
I nostri genitori rimasero fuori dal cancello, mentre invece noi ci sistemmamo in file di tre, io sono nella seconda fila con accanto Brunella.
<Sta per cominciare questa nuova vostra esperienza di vita. Io e la signora sorvegliante vi porgiamo il benvenuto. Adesso facciamo il primo passo. Formere->
Si bloccò quando Roberto stava per fare un passo avanti.
<Fermi>
Disse a Roberto.
<Primo passo>
Ripete Roberto.
<Le sembra divertente?>
Gli chiese il sorvegliante.
<No>
Rispose Roberto serio.
<Lei come si chiama?>
Gli chiese il sorvegliante.
<Roberto>
<Il cognome>
<Magro>
Risponde Roberto.
<Magro. Bene signor Magro la terrò d'occhio>
Disse il sorvegliante.
<Amen>
Disse Arianna abbassando la testa.
<Basta!>
Urlò il sorvegliante.
<Le consiglio di non ripetere più una battuta del genere>
Disse il sorvegliante ad Arianna.
<Non era una battuta era una preghiera>
Si difende Arianna.
<Oggi con voi iniziamo un percorso basato su fiducia e rispetto reciproco.>
Dice il sorvegliante guardandoci.
<Contateci che noi facciamo patti di fiducia>
Dico io e sento qualcuno commentare dietro di me, mi giro, mia madre.
<Cosa ha detto signorina?>
Mi chiede la sorvegliante.
<Niente, parlavo da sola>
Rispondo sorridendo, forse riuscirò a tenere testa a questi sorveglianti.
<Signorine, signori seguiteci>
Dice il sorvegliante e poi arrivammo in un altro cortile, interno stavolta, dove c'erano le nostre valigie, mi misi davanti alla mia che era tra le ultime, ero vicino a Michelle.
<C'è una cosa da capire subito. Che saremo noi ad occuparci di voi. Questo vuol dire, no disturbi, no eccessi, no leziosità>
Si bloccò quando Giuseppe emise uno schiamazzo.
<E no schiamazzi>
Disse la sorvegliante guardando la fila dove c'erano Giuseppe, Dimitri e Marco.
<Cioè?>
Chiese Dimitri.
<Schiamazzi. Vada a vedere poi il vocabolario e lo capirà>
Gli disse la sorvegliante.
<Ma certo>
Disse Dimitri.
<È giunto il momento di dimostrare che possiamo andare d'accordo e consegnarci tutto cio che non è consentito con le regole di questo istituto>
Disse il sorvegliante guardandoci.
<Telefoni cellulari, videogiochi, giochi vari, cibo e per chi avesse, anzi tempo, appreso l'arte del trucco, signorine, qui non è ammesso>
Disse la sorvegliante guardando noi ragazze.
<Ora potete aprire le valigie e tutto ciò che non è consentito dovrete consegnarlo>
Finì lì il sorvegliante.
Apro la valigia ed esco il cellulare, il phone e una maschera per il viso.
Le prime tre a partire sono Noa, Ginevra e Brunella.
<Il cellulare, il phone e la maschera per il viso>
Dissi poggiando le cose in una cesta quando fu il mio turno.
<Brava la signorina Abruzzese che subito consegna il telefono>
Dice la sorvegliante.
<Solo perché non voglio problemi>
Dico precisando e andandomene. Tanto qualcuna lo terrà sicuramente.
Dopo chiamarono gli altri e intanto i ragazzi mangiavano caramelle, mi girai verso Dimitri.
<Oh>
Gli dissi richiamandolo, appena si girò verso di me gli feci segno di passarmene una.
Lui me ne tirò una che presi al volo e mangiai subito.
<Le cuffie di mia mamma, dimenticate nella mia valigia>
Disse Giuseppe quando fu il suo turno, se vabbè facciamo finta che ci crediamo tutti va.
Finito di aver dato gli oggetti ci portarono nelle camerate.
I primi ad entrare nella camerata maschile sono stati Giuseppe e Roberto.
Da noi invece sono Gaia e Arianna.
Appena chiamarono il mio nome entrai con Brunella, andai nel mio letto, vicino a Brunella, posai la valigia e appena aperta cominciai a nascondere i trucchi e il mangiare.
<Un'aeroplano>
Dice Arianna sventolando delle mutande della divisa.
<Avete visto?>
Chiese Brunella prendendo in mano il reggiseno e mostrandolo a Noa che prese il letto al mio fianco.
<Ma cos'è sta cazzo di roba?>
Chiesi prendendo il reggiseno e lanciandolo.
Mentre le ragazze risero e poi cominciammo a vestirci.
<Come si mette il fiocchetto? Aiuto!>
Disse Ginevra guardandoci.
<Vieni qui, faccio io>
Le dissi avvicinandomi a lei e facendole il fiocco.
<Ma che gonna è?>
Chiese Michelle guardandosi allo specchio.
<Madó raga che schifo i bottoni, non ce la faccio!>
Commentò invece Brunella.
<Io li schif proprio i bottoni>
Continua, poi va verso Noa.
<Me la metti tu ti prego>
<Te la allaccerò io>
Dice Noa e poi Brunella la abbraccia.
I letti ce li avevano assegnati così:Vicino all'entrata c'era Michelle, nel letto di fianco c'era Noa, in quello di fianco c'ero io e in quel di fianco al mio c'era Brunella.
Di fronte a quello di Brunella ci sta Gaia, accanto al suo Arianna, accanto a quello c'è Elisabetta, poi Maddalena e per ultima Ginevra.
La sorvegliante entró e ci sistemmamo nei nostri letti.
<Il colletto della camicia va fuori>
Ci informa la sorvegliante.
Comincia a guardarci tutte. Appena arriva da me.
<Signorina, che cos'è quella cosa che ha sul naso?>
<Devo toglierlo?>
Chiesi indicando il Septum.
<Si, deve toglierlo>
<Ma è cosi bello, uffa>
Mi lamento mentre andavo verso lo specchio e me lo toglievo e glielo diedi.
<Raga ma so bruttissima senza quel coso oh>
Dissi coprendomi il viso.
Appena la sorvegliante se ne va sentiamo dei rumori.
Ci guardammo e la prima ad aprire la porta è Arianna.
<Salve>
Sentiamo la voce di Arianna che saluta qualcuno.
Ci avviciniamo anche noi e ci sono i ragazzi con il sorvegliante.
<Raga fate pena>
Gli continua a dire Arianna ridendo e poi scompaiono con il sorvegliante
<Ma dove li portano?>
Chiese Ginevra guardandoci.
<Boh>
Le risposi io rientrando in camera.
Poi Arianna e Michelle escono dalla camerata e tornano dopo poco.
<Gli stanno tagliando i capelli!>
Ci dice Michelle entrando per prima.
<Ma molto?>
Chiede Maddalena guardandole.
<Eh Federico cè è quasi pelato>
Risponde Michelle.
Uscì dalla camerata e Noa e Brunella mi seguirono.
Arriviamo proprio quando stavano per tagliare i lunghi capelli di Giuseppe.
Mi misi le mani alla bocca mentre il parrucchiere gli sistemava i capelli a Giuseppe.
<Dai sta bene>
Dissi alle mie compagne.
<Cosa state facendo?>
Ci chiese la sorvegliante arrivando.
<Si, ma si calmi>
Disse Noa alla sorvegliante.
<Si calmi? Lei guarda a terra mi guardi negli occhi almeno>
Le disse la sorvegliante.
<Le ho detto di andare in giro?>
Le chiese. Noa scosse la testa
<No signora sorvegliante>
Disse la sorvegliante.
<No signora sorvegliante>
Ripeté Noa.
<Abbiamo iniziato malissimo. Seguitemi>
Disse poi e ce ne ritornammo in camerata.
<Raga no... No>
Dissi entrando in camerata.
<A Giuseppe gli hanno tagliato almeno metà i capelli!>
Dissi a tutte quante sedendomi nel letto.
Le ragazze rimasero a bocca aperta.
Poi venne a prenderci la sorvegliante per poi portarci in mensa. Mi sedetti vicino a Brunella e a Noa. Poi entrano i ragazzi.
<Buonasera>
Dice Giuseppe entrando.
<Guarda laggiù. Il piccolino. Gli hanno tagliato tutti i capelli>
Mi dice Noa indicandomi Davide.
<Adesso state meglio>
Dice Brunella hai ragazzi.
<Adesso rimorchiate ancora di più così>
Commentai io sorridendo.
<Ti hanno tolto il septum?>
Mi chiese Federico guardandomi e sedendosi di fronte a me.
<Si e sto malissimo senza quel coso>
Risposi subito guardandolo.
<Non è vero dai>
<Fede, è la verità, zitto>
Risposi guardandolo e lui sorrise.
<Mi piace già il tuo carattere>
Ed io spostai i capelli indietro e poi arrivarono i piatti.
<Non guardarmi daii!>
Dissi a Federico mettendomi una mano sul viso perché senza il septum ero bruttissima.
Lui ridacchiò e poi ascoltammo il sorvegliante.
<Spiedini di maiale con patate lesse>
Annuncia il sorvegliante.
<No. No>
Commento io sconvolta.
<Oh Dio non c'è la faccio>
Dice Arianna.
Assaggio un pezzettino di quello che mi è appena arrivato e poi mi alzo.
<Dove va signorina?>
Mi chiede la sorvegliante.
<Non c'è la faccio. Posso uscire?>
Le chiedo gentilmente.
<L'accompagno>
Dice lei. Esco fuori da quel refettorio con la sorvegliante dietro.
<Che cos'ha?>
Mi chiede fermandosi di fronte a me.
<Non lo so, non riesco a mangiare quella roba>
Le dico gentilmente.
<Signorina, almeno ci potrebbe provare>
<L'ho fatto ma stavo per sentirmi male>
<Allora adesso noi rientriamo e se vuole mangiare, mangi>
Io annuisco e poi rientrammo dentro.
Appena finisce la cena, in poco tempo cala la notte.
<Lui oggi, eravamo a cena e mi mandava degli sguardi>
Dice Michelle riferendosi a Roberto.
<Eh eh>
Dico io guardandola da complice.
<Ma perché vogliamo parlare di Giuseppe?>
Chiese Arianna guardandoci.
<Cosa?>
Chiedo io curiosa di sapere tutto.
<Anche a te ti lanciava degli sguardi!>
Mi dice Brunella che di sicuro li aveva notati tutti.
<Ma veramente?>
Chiedo alle ragazze sperando che dicessero di no.
<Appena sei uscita ti ha guardato>
Mi dice Maddalena.
<Ma dite sul serio?>
Chiedo ancora.
<Si!>
Dice Noa.
Dopo esserci cambiate, ci stendiamo a terra con le coperte.
<Tra di noi, chi è che crede?>
Chiede Ginevra.
<Allora, io credo che ci sia qualcuno. Cioè si credo in Dio>
Dice Arianna.
<Io penso che andare in chiesa non serve a niente. Fare le opere buone non serve a niente. Ci sta lui è basta>
Dice Brunella.
<Io si, credo>
Esposi la mia opinione.
<No io su questo non sono credente. Io non ci credo proprio per niente>
Dice Noa.
<La domanda cruciale. Che cosa è successo dopo Adamo ed Eva? Cioe come si è creato il mondo?>
Chiede Arianna.
<Mamma mia quante volte me lo chiedo io. Tantissimo! La mia risposta è solo, cioè Dio nel senso quello che ha creato lui. Però tu dici, lui chi lo ha creato. È impossibile per la mente umana arrivarci>
Dice Ginevra.
<Esatto>
Dico io guardandola.
Poi ci mettemmo a letto e ci addormentammo.

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