8. date

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L'aria era frizzante quella mattina, il sole riscaldava un po' attraverso le nuvole, il che era strano per dei giorni di fine novembre.

Louis si era ritrovato a sedersi da solo ad un tavolo del bar indicatogli da Harry la sera precedente; osservava attentamente la fiamma della candela dinanzi a lui danzare ai minimi spostamenti d'aria, accentuati a volte dal leggero soffiare del ragazzino.

La sua guancia aveva trovato posto adagiandosi sul suo pugno mentre attendeva la comparsa del soldato, dopotutto non gli aveva dato un orario e non poteva sapere se fosse in ritardo l'altro o in anticipo lui.

I piccoli sbuffi d'aria che lasciavano le sue labbra creavano nuvole di vapore acqueo, facendolo ridacchiare mentre imitava un signore poco distante da lui che stava fumando un sigaro profumato.

«Come mai ridi?»

Le labbra di Louis vennero - come al solito - morse dai suoi denti bianchi mentre era in procinto di girarsi verso la voce che gli aveva rivolto parola.
Non trovando nessuno abbassò nuovamente lo sguardo sulla candela, scorgendo però il corpo del soldato seduto dinanzi a lui.

«Buon giorno Louis, hai dormito bene?»
«S-si, grazie»

Il più piccolo scosse le spalle non riuscendo a fermare il rossore dall'appropriarsi delle sue guance, cercando di mascherarlo come una conseguenza del vento gelido sulla sua pelle.

L'altro gli sorrise non dicendo nulla per fargli notare il colorito delle sue gote rosee «Come mai hai preso posto qui fuori? Si gela»

Le mani del più piccolo vennero prese tra quelle di Harry che le strinse con l'intento di riscaldarle.
«Vieni, accomodiamoci all'interno del locale»
Louis aveva solamente annuito, le parole gli morivano in gola e quel poco che aveva detto l'aveva pronunciato balbettando.

Facendosi spazio tra i vari tavoli i due ragazzi entrarono nel Caffè francese, domandando ad un cameriere se fosse libero un tavolo per due.

Harry aveva lasciato Louis piacevolmente sorpreso quando lo aveva sentito parlare fluentemente francese.
«Pensavo non sapessi parlare la mia lingua»

Il riccio semplicemente sorrise accomodandosi di fronte a lui «Al pub, chiedendoti di parlare inglese, volevo semplicemente ricordarti ciò che ti dissi tempo fa»

Louis, non capendo il suo riferimento, decise di domandargli se per caso si fossero già visti dato che lui non ricordava.
Però, però. Ovviamente un cameriere giunse al loro tavolo per prendere le loro ordinazioni.

Louis si ritrovò a mordersi il labbro: questa volta non toccava a lui servire ed era alquanto strano, non ricordava l'ultima volta che era uscito a mangiare fuori.

Mentre Harry ordinava un caffè liscio accompagnato da un bicchiere di Whiskey (Louis pensò che volesse bere il caffè irlandese, che veniva appunto corretto con quel liquore) - il ragazzino cominciava davvero a credere che fosse la bevanda preferita dell'altro.

«Io un cappuccino, ti ringrazio»

Il cameriere annotò le ordinazioni e poi sparì dopo aver fatto un piccolo inchino.
Louis, dopo che l'altro se ne fosse andato, non potè far a meno di notare una signora che si stava comportando in modo sgarbato con uno dei lavoratori, portandolo a flettere le labbra in una linea retta: succedeva spesso anche a lui e sapeva che non fosse piacevole.

Overlord ; larry stylinsonWhere stories live. Discover now