12. flashback

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Normandy, Harry's mansion - 16th December 1946; 11:43 pm

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Louis si ritrovò a sospirare tristemente mentre lasciava le braccia di Harry per poter andare in bagno - come gli aveva consigliato il riccio - per poi poter finalmente andare a coricarsi a letto.

Il ragazzino aveva percorso lentamente la rampa di scale che lo divideva dal piano superiore, il posto non era molto illuminato e l'assenza del corrimano aveva messo in difficoltà occhi blu.

I muri erano bianchi e il pavimento in legno coperto da tappeti persiani conduceva ad un lungo corridoio dalle molteplici porte scure. Erano tutte chiuse ad eccezione di quella che Louis si trovò di fronte appena finita la rampa di scale. Infatti la porta era sostituita da un arco, l'unico modo per ricevere un po' di intimità sarebbe stato quello di sciogliere le tende chiuse in dei drappeggi poste ai lati dell'entrata.

Louis si ritrovò a camminare piano in modo da non sentire lo scricchiolio fastidioso del legno, passando accanto alle porte ed ai mobili per raggiungere la stanza da letto.

Un piccolo gradino di dislivello lo fece inciampare ed il ragazzino arrossì anche se non c'era nessuno che potesse aver visto la figuraccia che aveva appena fatto: Harry era ancora al piano di sotto, Louis lo aveva lasciato mentre scriveva una lettera a lume di candela.

Una volta rialzatosi, le sue labbra si schiusero: la camera aveva un'aria accogliente con il grande letto coperto da pesanti coperte e cuscini posizionato al centro della stanza. L'arredamento era molto orientale, i mobili di mogano e i tappeti bordeaux rendevano l'ambiente caldo. Sulla destra una grande finestra coperta da una tenda dava su un piccolo balcone mentre sulla sinistra si trovava la porta chiusa del bagno.

Louis si affrettò a dirigercisi, evitando di soffermarsi troppo nell'ammirare i molteplici quadri che decoravano i muri quasi spogli della stanza.

Dopo aver aperto la porta scoprì che il bagno era molto grande, l'arredamento privo di oggetti rosso scuro lo rendeva diverso dallo stile della camera ma sembrava essere molto bello anche quello; erano presenti sia una grande doccia che una vasca, lo specchio a figura intera accolse l'immagine del ragazzino non appena fu entrato nel bagno.
Louis si ritrovò a mordersi le labbra mentre si chiudeva la porta alle spalle, girandosi su un fianco per essere più comodo nei movimenti.

Quando spostò lo sguardo sulla figura nello specchio le sue labbra si schiusero: vedersi il corpo di profilo gli aveva ricordato i mesi in cui era stato incinta di Adie.
Il ragazzino lambì le proprie labbra con i denti mentre si avvicinava sollevando il tessuto del proprio maglione e successivamente della camicia, scoprendo il proprio addome ricoperto dalle linee fini delle smagliature.


Erano passati pochi mesi dal momento in cui Louis aveva scoperto di avere una vita che cresceva dentro di sé, i suoi genitori fortunatamente erano stati molto presenti, aiutandolo in ogni momento di ogni giorno trascorso.

In quel momento il ragazzino si trovava di fronte allo specchio di camera sua, la maglia di cotone sollevata sui fianchi morbidi e le dita che passavano sulla pelle liscia e leggermente tirata del suo addome.

Se si guardava attentamente si poteva notare un piccolo rigonfiamento, la pelle era morbida e calda e Louis non riusciva a smettere di guardarla.
Le sue labbra vennero morse delicatamente mentre spostava lo sguardo dalla figura riflessa nello specchio sino a guardare in basso, dove effettivamente si trovava la sua piccola pancia pronunciata.

Overlord ; larry stylinsonWhere stories live. Discover now