21. winnie the pooh

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Capitolo dedicato a sterekisreal37
Scusate il ritardo ma avevo zero voglia e ispirazione :(
(Il peluche in foto è il vero Winnie xx)
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Le lenzuola bianche erano attorcigliate agli arti dei due corpi stesi sul materasso, le portefinestre erano aperte, la leggera brezza faceva svolazzare il candido tessuto delle tende.
Nella stanza regnava la quiete, spezzata solamente da piccole risa di una bambina: Adie.

La piccola se ne stava sdraiata sul petto del padre, mentre questo le accarezzava distrattamente i capelli boccolosi, pensando a quante magnifiche acconciature avrebbe potuto farle. I due si sorridevano a vicenda, sussurrandosi parole che facevano brillare gli occhi ad entrambi.

E Louis si trovava in piedi, il braccio sinistro poggiato contro lo stipite della porta: stava osservando i due che ridacchiavano complici mentre reggeva saldamente un orso di peluche dietro alla schiena.
Non era troppo grande e sperava vivamente che sarebbe piaciuto a sua figlia.
Era tanto che la bambina rifiutava le bambole, questo rifiuto era stato causato da ciò che era successo a Louis anni prima, quando questo aveva rischiato la sua vita per prendere Marie: la bambina poi aveva buttato quella bambola, l'aveva odiata con tutta sé stessa.

Il giovane padre perciò sperava che lei potesse accettare un orso di peluche. A dire il vero era sorpreso del fatto che se ne trovassero ancora di fatti così in giro: sua figlia si era innamorata dei racconti di Winnie the Pooh, una serie di libri che avevano spopolato anni prima.

Pensò fosse stata solamente fortuna quella di trovare ancora uno di quei pupazzi in un negozio di giocattoli.

«Hai intenzione di raggiungerci o preferisci startene lì in piedi, amore?» il ragazzo riccio stava sorridendo a Louis, che gli aveva prontamente fatto la linguaccia prima di avvicinarsi cautamente, andando a posare un ginocchio sul materasso.

Adie aveva poi sorriso, esclamando felicemente un "papi!", prima di alzarsi dal petto di Harry impuntandosi con i gomiti per aiutarsi.
A Louis non sfuggirono i piccoli "ohw" rilasciati dalle labbra di Harry e si ritrovò a ridere dommessamente: loro figlia era un vero terremoto quando voleva.

«Che nascondi dietro alla schiena?»
Louis sorrise pensando a quanto fosse intelligente la piccola (pensò anche che magari era lui che non era capace a nascondere le cose, ma questo non ci è dato saperlo), mordendosi il labbro prima di parlare.
«'Sta mattina sono uscito con Danielle (la tata della bambina) per fare la spesa e ho pensato di prenderti un regalino»

Nel frattempo Harry si era tirato su, ritrovandosi seduto tra le coperte disordinate.
Il viso di Adie si deformò in una piccola smorfia quando sentì le parole di Louis, il solo pensiero di ricevere una bambola non le piaceva per niente. «Ti prego papi, se è una bambola non la voglio neanche vedere! È colpa di una di loro se ti sei fatto la bua» le sue piccole labbra tremavano mentre aggiungeva un "e colpa mia" sussurrato alla fine della frase.

A quel punto entrambi i genitori si guardarono, Harry prese immediatamente la bambina tra le braccia, spostandole i capelli ribelli dal viso.
«Adie Jolie Styles, non dire mai più una cosa del genere, ci siamo capiti?» il tono del ragazzo più grande non ammetteva repliche. I due genitori si erano ritrovati a fare un discorso del genere alla piccola parecchie volte: lei non riusciva a capacitarsi del fatto che il suo amato papà avesse rischiato la sua vita per una bambola.

Quella bambola che aveva odiato, l'avrebbe sicuramente rotta in mille pezzi se l'avesse avuta davanti in quel momento.

D'altro canto Louis in quel momento si era ritrovato a sorridere mentre pensava a quanto stesse bene il cognome del suo amato abbinato al nome di loro figlia.
Ricordava ancora il giorno in cui Harry era tornato a casa, acclamando a gran voce il fatto che avesse fatto un salto all'anagrafe, cambiando il cognome della bambina da Tomlinson a Styles.

Occhi blu pensò anche quanto sarebbe suonato bene Louis Styles.

Louis William Styles.

Il ragazzino si morse un sorriso, cercando di abortirlo sul nascere: si, ci sarebbe stato proprio bene.

«Papi? Mi stai ascoltando?» il tono di voce di Adie era leggermente capriccioso, aveva incrociato le esili braccia al petto, avanzando sul letto sino a trovarsi dinanzi al padre.
«Sì amore, scusami» e il ragazzo provò sollievo quando portò le braccia - che erano diventate doloranti a causa della scomoda posizione - in avanti, per porgere l'orso alla piccola.

E capí che le piaceva dal primo momento in cui i suoi occhi cerulei si posarono sul piccolo animale di pezza, Louis era sicuro di aver visto il suo sguardo brillare.
Le sue constatazioni vennero affermate quando Adie cominciò a saltare felice sul letto, tenendo l'orsetto per le zampe, facendolo vorticare in aria.

Harry stava sorridendo mentre spostava lo sguardo dal viso felice di Louis a quello entusiasta della loro piccola.
«È Winnie! Papà, guarda! Papi mi ha regalato Winnie! Ora anche io posso essere come Christoper Robin!*» la bambina stava ridendo mentre pronunciava quelle parole senza fiato, la sua dentatura quasi completa era messa in mostra da un grandissimo sorriso: i suoi dentini erano bianchi e anche se avevano una leggera spaziatura tra di loro, Louis li trovava perfetti. Amava il sorriso di sua figlia.

«Certo piccola, proprio come Christopher» a Louis non sfuggì il sorriso innamorato che Harry rivolse alla loro bambina, mentre andava nuovamente ad accarezzare i capelli della piccola.

«Okay amore basta fare piroette, poi cadi perché ti gira la testa e le signorine non fanno così, non vorrai mica che ti si alzi la gonnella»

Adie sorrise al padre e si fermò, barcollando leggermente. «Hai ragione papi!» e rise, sistemandosi il tessuto della camicia da notte bianca che prima era intento a svolazzare in aria.

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«Noo papi! Non mi piacciono, non sei capace!» erano circa dieci minuti che Louis continuava a fare e poi disfare le trecce della bambina dato che non le piacevano mai: Harry era dovuto uscire per un impegno lavorativo ed era toccato al ragazzo più piccolo il dovere di acconciare i capelli di Adie.

Il punto è che era completamente negato, al contrario di Harry che aveva sperimentato varie acconciature su sé stesso nel periodo in cui aveva lasciato crescere i suoi capelli fin sopra le spalle.
«Amore scusami, non sono capace ma non abbiamo più tempo, se usciamo tardi farà buio» Louis si ritrovò a sbuffare sconsolato mentre posava la spazzola sul mobile dello specchio, decidendo di raccogliere i capelli della bimba in una crocchia disordinata.

«Sei bellissima, ora andiamo, si?» il ragazzo baciò la guancia di Adie prima di spostarla dalle sue gambe e permetterle di trovarsi in piedi sul parquet scuro della camera da letto.
«Papi! Non dobbiamo dimenticare Winnie»
Louis sospirò uscendo dalla stanza insieme a lei «No amore, al parco si sporca e poi dovremmo lavarlo o io o Danielle, ti sembra giusto?»

La bambina fece una smorfia con le labbra e scosse la testa prima di correre giù dalle scale, guardandosi poi indietro con un sopracciglio inarcato: di solito lei e Louis (o Harry) facevano sempre a gara per vedere chi arrivava per primo in fondo alle scale, ma il ragazzo in quel momento le stava scendendo cautamente.
«Papi? Come mai non corri?»

Louis sospirò accorgendosi anche del fatto che la bambina non si rivolgesse quasi più a lui in francese, decise di prenderne nota e di cominciare di nuovo a parlarlo insieme a lei.
«Non posso affaticarmi troppo piccola, e se cadessi non sarebbe un bene» il ragazzo si morse il labbro quando arrivò in fondo alle scale, guardando Adie che poggiava distrattamente le mani sul suo stomaco leggermente gonfio.

La bambina si ritrovò a sorridere alzando lo sguardo verso il giovane padre «Qui dentro c'è il mio fratellino? O una sorellina? Voglio una sorellina!» Louis sorrise all'entusiasmo di Adie e le carezzò il capo quando lei gli baciò la pancia.
«Sì piccola, avrai un fratellino- o beh, magari una sorellina»

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so che mi odiate, dkdjsk il capitolo è orribile sorry + *Christopher Robin è il bambino che gioca con Winnie nei libri

Spero vi sia piaciuto (lasciate stelline e commentii, grazie) e a prestooo, Mich Xx

Overlord ; larry stylinsonWhere stories live. Discover now