•Dieci•

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Siamo distesi sul divano, le nostre gambe intrecciate, la mia testa sul suo petto, e le sue mani tra i miei capelli. La televisione è ancora accesa, anche se nessuno dei due ci ha dato troppa attenzione. "Domani lavori?" Mi alzo un po' dal suo petto per mettere la mia testa tra il suo collo e la spalla "No, il lunedì no" strofino il mio naso sul suo collo e poi ci lascio un bacio "Allora rimani qui, viene anche Isco, e così facciamo l'albero" annuisco, sono stanca ma non ho intenzione di addormentarmi, ogni volta che lui mi tocca, che si muove su di me, i miei sensi stanno allerta. "Torni in Italia, per Natale?" Mi mette le mani sui fianchi e mi bacia la testa. "Non lo so, credo di no" mi raggomitolo sul suo corpo e mi aggrappo a lui, stringendolo maggiormente a me. "Ok, brutto argomento" sbadiglio e mi accoccolo ancora di più su di lui "Andiamo a letto" mi alzo di scatto da lui "No" e continuo ad allontanarmi dal suo corpo. "Adele, non ho intenzione di toccarti, sei stanca e anche io, sono le due di notte. Andiamo a letto e basta. Non mi permetterei mai di farti nulla, te lo giuro" alzo lo sguardo verso i suoi occhi imploranti ed annuisco, così mi prende la mano e mi porta nella sua stanza. "Lì c'è il bagno" mi dice indicandomi una porta dietro di me, "Mi presti una maglia?" Lo vedo aprire un armadio mente mi siedo sul letto e mi tolgo le scarpe, il materasso si abbassa al mio fianco e incrocio lo sguardo di Isco "Adele, se vuoi vado a dormire in un altra stanza" non so cosa voglio, così prendo la maglia che ha tra le mani e vado verso il bagno, senza nemmeno rispondergli.

Appena esco dal bagno guardo verso il letto e non lo vedo, la stanza è silenziosa e illuminata solo dalla lampada sopra il comodino, appoggio i vestiti ai piedi del letto e mi infilo sotto le coperte.
Il tempo passa e lui non arriva, ma io non riesco ad addormentarmi, sapere che lui non sta dormendo nel suo letto, sapere che ci sono io, e lui è in un'altra stanza non mi da pace.
Mi rigiro ancora, sbuffo e inspiro il suo profumo dal cuscino. Non ci riesco, se lui è nel giro di pochi metri non ce la faccio a non averlo accanto, così esco dalla camera ed inizio ad entrare in ogni stanza, finché non lo trovo in quella di Chico. Tiro in giù la sua maglia sperando mi copra un po' di più, non so che fare, sono ancora qui sulla soglia, sospiro e mi avvicino, mi siedo sul bordo del letto e gli accarezzo il viso, al mio tocco apre gli occhi "Vieni a dormire con me" glielo sussurro sporgendomi verso di lui, che nel frattempo mi accarezza le gambe scoperte "Ti prego" mi stringe le gambe e mi sposta sopra di lui coprendoci con la coperta. Il letto è piccolo, ma non mi dispiace, sono obbligata a stargli addosso, a sentire il suo profumo, ininterrottamente per tutta la notte. Mi continua ad accarezzare la schiena ed i capelli fin quando non ci addormentiamo entrambi.

Al mattino mi risveglio solo quando il mio viso viene riempito da piccoli baci, così apro gli occhi e mi ritrovo due grandi occhi marroni a guardarmi. "Papà mi ha detto di svegliarti, ma senza urlare" gli sorrido e gli bacio una guancia. "Risveglio migliore non potevo avere" mi alzo dal letto e lo prendo in braccio "Perché dormivi sul mio letto?" Mi avvio verso la cucina e vedo Isco di spalle "Perché è troppo comodo e poi perché mi mancavi" sorrido a Chico e poi lo faccio sedere su una sedia, dove davanti c'è una tazza di latte al cioccolato "Hai visto papà? Non ho urlato, e non ho neanche saltato sul letto" Francisco si gira e gli sorride per poi guardarmi negli occhi "Ehi" gli sorrido e poi mi concentro su Chico, dato che è più il latte che fa finire sul tavolo che quello che riesce a bere, così inizio a pulire sia lui che il tavolo per andare a gettare i tovaglioli sotto il lavello della cucina. Delle grandi mani mi prendono i fianchi e fanno scontrare il suo petto sulla mia schiena "Vieni a fare colazione con noi" mi bacia la spalla per poi salire lungo il collo.
Sembra un cavolo di deja-vu, ma senza piatti che si frantumano a terra.
"Ti ho preso la brioche alla cioccolata" mi prende la mano e mi fa sedere al tavolo tra lui e Chico per poi baciarmi una guancia sotto gli occhi del piccolo. "Io ho dato tanti baci a Ade" Francisco guarda suo figlio mentre continua a rigirare il cucchiaio nella tazza "Ah si?" Chico annuisce sorridendo contento e gli sorrido di rimando "Per me preferisce quando la bacio io" al suono di queste parole abbasso lo sguardo portandolo sulle mie mani.
Ho caldo, troppo.
Mi pulsano le orecchie, troppo.
E la mano di Francisco sulla mia gamba scoperta non aiuta.
"Non è vero! Tu quando dai i baci pungi!" Alzo lo sguardo su Chico che è in piedi sulla sedia mentre punta il dito contro suo padre, così sorrido e lo faccio sedere sulle mie gambe "Dillo Ade" gli bacio la testa "Cosa" Lo guardo stranita "Che i miei baci sono più meglio dei suoi" sorrido annuendo, poi mi giro verso il ragazzo "Mi dispiace, ma ha ragione Chico" che poi mi lancia uno sguardo di sfida.

Sto ripulendo le tazze quando due braccia mi avvolgono il bacino "Quindi bacia meglio Isco?" Annuisco "Vorrà dire che io non lo farò più" ripongo l'ultima tazza dopo averla asciugata e mi giro verso di lui "Vorrà dire che lo farò io"




Un po' corto, lo so, ma volevo aggiornare!
Spero in un vostro commento a riguardo 🤞🏼
Come li vedete assieme?
La storia? Banale?

Non è mai troppo tardi - PER TORNARE AD AMARE DAVVERO Onde histórias criam vida. Descubra agora