Capitolo 12: distacco. Parte 1

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Il respiro di Victor si fece pesante e regolare.
A quel punto mi alzai dal materasso e mi rivestii, prendendo dalla mia sacca la cipria, che sulla custodia aveva lo specchio e così riuscii a pettinarmi.
Avevo dei segni evidenti sul collo e forse anche sul resto del corpo, così presi una sciarpa di Victor appesa sul suo appendiabiti e prima di uscire da quella casa gli stampai un flebile bacio fra i suoi ricci.
Mentre tornavo verso casa mi rimase impresso il suo viso, anche mentre dormivo era perfetto e sembrava così rilassato.
Strinsi il viso nella sua sciarpa, sentendo il suo profumo e perdendomici dentro, fino a che non varcai la soglia di casa.

-Dove sei stata?- mi aggredii subito mio padre. -Hai finito l'allenamento due ore fa.-

-Che fai, mi spii adesso?- mi tolsi il cappotto e lo poggiai sull'appendiabiti di fianco alla porta.

-Mi preoccupo solo per te, Ashley.- sembrava stravolto. Aveva i capelli spettinati, ricadevano sulle sue spalle e i primi bottoni della camicia bianca erano sbottonati.

-Sono dovuta andare da Victor per un compito, pensavo di avertelo detto scusami.- Papà inarcó un sopracciglio. Sentii subito il suo sguardo addosso quando ripresi il telefono dalla tasca e mi morsi il labbro.

-Ok.- disse. Stavo già per ribattere, ma poi realizzai ció che fosse uscito dalla bocca di mio padre.

-Ok?- strabuzzai gli occhi. -Quindi, niente rimproveri o romanzine varie?-

-No.- si mise le mani nelle tasche dei heans. -Mi fido di te e...- vidi il suo sguardo spostarsi sul mio collo e così mi risistemai la sciarpa. -...e quindi non penso ci sia altro da dire.-
Mi venne da chiedermi se quell'uomo davanti a me fosse realmente mio padre. Quel discorso era totalmente fuori dai suoi schemi di 'iperprotettività', non mi sarei mai aapettata che dicesse delle parole del genere.
Cosa avrei dovuto rispondergli? "Ah, finalmente ti sei messo l'anima in pace!" O peggio: "Hai iniziato a fidarti di me il pomeriggio in cui l'ho fatto per la prima volta, ottimo tempismo!"
Ovviamente non dissi niente di ció.

-Grazie...- mi limitai in un semplice convenevolo. Mio padre ammaccó ad un sorriso ed io feci lo stesso, ricambiandolo.

-Ho ordinato qualcosa da mangiare.- disse poi lui, dirigendosi in cucina. -Vai a farti una doccia e poi mangiamo.-
Annui e salii le scale. -Ah, Ashley?- mi sporsi dalla ringhiera delle scale, ma mio padre non mi guardava nemmeno in viso intento a sorseggiare una bibita in lattina. -Copriti meglio quei succhiotti sul collo, o giuro che la prima cosa che faró domani mattina sarà spaccare le gambe al tuo fidanzato.-
Merda.

~Il giorno dopo

-Svegliaaaa!- le urla di Melanie mi fecero svegliare di soprassalto. Era già vestita, pettinata, truccata ed euforica come sempre.

-Mel, sono le 7 del mattino...- dissi stropicciandomi gli occhi. -Ma chi ti ha fatto entrare?-

-Sono entrata dalla finestra! Ma credo che tuo padre non si incazzi se mi trova qui.- si sedette ai piedi del mio letto mostrando un sorriso fiero.
-Dai, muoviti!- strisciai da sotto le coperte e mi diedi una sciacquata sotto lo doccia, poi mi pettinai e mi truccai, passando anche del correttore sul collo per ricoprire i segni violacei.
Speravo che Victor non ce li avesse evidenti, non penso che lui abbia dei trucchi in casa.

-Andiamo!- quando mi stavo per riallacciare la felpa, la presa di Melanie sul mio polso si fece talmente forte che quasi mi fece cadere, per poi trascinarmi giu dalle scale.
Mi diede solo il tempo di scrivere un biglietto a mio padre che avvertiva che fossi uscita, anche se lui era già al lavoro.

-Melanie, come mai tutta questa euforia?- chiesi seguendola con passo lungo mentre lei saltellava, che detto sinceramente, mi ricordava Heidi.

-Viaggeremo nel tempo! Viaggeremo nel tempo!- rispose lei con gli occhi a cuore dall'emozione. -E poi...Fey non è tanto male.- disse poi ricomponendosi.
Aggrottai le sopracciglia in un'espressione maliziosa.

-E così hai optato per il verde, eh?- le diedi una gomitata. -Ottima scelta.-

-No! Non mi piace in quel senso...cioè l-lascia che...-

-Ho capito ho capito!- la fermai prima che continuasse ad irritarmi continuando a balbettare. -Non ti piace.- Melanie riprese a camminare normalmente ed in cinque minuti arrivammo alla Raimon, dove trovammo i ragazzi già pronti per partire. Mentre Mel andava dalle menager, mi avvicinai a Victor che come al solito stava in disparte con le braccia incrociate.

-Ehi.- fu lui il primo a salutare con un bacio a stampo. -Come stai?- mi sfioró il collo con la mano, forse notando che avessi cercato di ricoprire i segni con il trucco.

-Benissimo.- risposi per poi ridargli un bacio sulle labbra.

-Niente ripensamenti?- sembrava ansioso.

-Niente ripensamenti.-

-Sicura?-

-Victor!- gli presi il viso fra le mani. -Ti amo, e lo sai.- lui sorrise come solo con me sapeva fare e poggió la fronte sulla mia, mentre le mie mani rimanevamo sulle sue guance.
Quando poi gli altri ragazzi della Raimon attirarono la nostra attenzione chiamandoci, il blu intrecció le nostre mani e insieme ci dirigemmo verso il gruppo.

Sii Forte. ~Inazuma Eleven Go~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora