Capitolo 28: Epilogo.

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'Cara Biba,

Sono passati ormai parecchi mesi dal torneo Ragnarok. Non leggerai mai questa lettera, non potrai mai venire a sapere cosa sia successo nei giorni dopo e quanto la mia vita possa essere momentaneamente finita quando ti vidi cadere a terra con una chiazza di colore scarlatto sopra il cuore.
Quando eri piccola e scoprimmo della tua malattia, fu come se il mondo mi fosse caduto addosso ed ho cercato in tutti i modo di salvarti, a costo di farti crescere senza di me.
Mi dispiace di non esserci stata nella tua adolescenza, di averti fatto credere di essere morta, ma la vita non mi ha permesso di spiegarti come stavano le cose.
Scusami.
Scusami per la mia assenza.
Scusami per averti amata a tal punto che credendo di fare una cosa giusta ti ho fatto stare ancora più in pericolo.
Non volevo che una bambina piccola come te sopportasse le terapie, dovevi ancora scoprire il mondo e quelle quattro mura candide della tua stanza di ospedale  te lo impedivano.
Grazie al professor Chryptix ho permesso che i ricordi tuoi e di tuo padre fossero manipolati così da avere dei frammenti della vostra vita ancora con me, al vostro fianco.
Eppure, quando mi sono allontanata, tu eri così piccola.
Non voglio dilungarmi troppo in parole che non servirebbe a nulla.
Sei e sarai sempre la mia piccola Biba.

Ti amo,
Mamma.'

Poggio il piccolo foglio di carta sopra quel pezzo di pietra, con fatica e facendo attenzione a non abbassarmi con irruenza.
Le mie condizioni non potrebbero permettermelo.

-Ti avevo scritto questa lettera un paio di mesi fa.- parlo, come se lei potesse sentirmi. -Non c'è scritta una delle cose più importanti, ma ancora non ne sapevo nulla...-
Porto le mani sul ventre, accarezzandolo e qualche piccola lacrime mi riga il viso, sento ormai un groppo alla gola che mi smorza la voce. -Ho mantenuto la promessa, Biba. Io e tuo padre adesso stiamo bene, ma ci manchi tanto.-
Resto a fissare il suolo costeggiato da qualche fiore blu e bianco, sono rimasta immobile per forse una buona mezz'ora.
Pensai a Melanie, che quando Ashley se ne andó, non uscii più di casa per mesi. Le rimasi vicina e piano piano si ricostruì la sua vita, riprese la scuola ed adesso, a un anno di distanza, l'ha superato, ma con il ricordo della sua migliore amica nel cuore.
Victor fu quello più difficile da rincuorare, con il suo carattere freddo e introverso.
Dovetti stagli accanto maggiormente, ma quando vidi che non serviva a nulla, ci pensó Axel.
Forse tra uomo e uomo ci si capisce di più.
Riuscii a smuoverlo, a fargli riscoprire cosa significasse vivere e anche se a malincuore, fu obbligato a superare la mancanza della sua fidanzata.
Non si dimenticava mai un giorno di fare visita ad Ashley qui, ma quando la nazionale lo ingaggió per giocare nella squadra, sia io che Axel lo convincemmo a partire.
Fu titubante, ma gli promisi di scrivergli tutti i giorni e alla fine, è partito, ed anche questa volta, mantenni la promessa fatta.
Quando ormai il freddo vento di Dicembre mi tagliava il viso come spilli, decisi di andare a sedermi su una panchina sotto un piccolo albero spoglio e segnato dal freddo invernale.
Fui presa da un improvvisa nausea e per svariate volte accarezzai la mia pancia, cresciuta al terzo mese di gravidanza.

-Non mi fare scherzi, piccolino.- sussurro, mentre guardando l'orizzonte, sorrido.
Io e Axel lo abbiamo scoperto poche settimane fa. Per la prima volta in questi mesi, siamo stati felici veramente, ma la malinconia e la tristezza ebbero poi il sopravvento.
Non avrei mantenuta segreta la mia storia al mio secondo figlio, neanche quella di sua sorella Ashley.
Era forte, determinata, ma al tempo stesso la sua irruenza e ingenuità la rendevano ancora bambina.
Mi manca veramente tanto.
Ne io ne mio marito sappiamo di che sesso sia il nostro bambino, ma se fosse femmina, il nome lo abbiamo già deciso.
E per l'ultima volta, guardo l'orizzonte mentre due lacrime mi solcano entrambe le guance e l'aria mi scompiglia i leggeri boccoli biondi.
Sussurro, mentre il vento si porta via le mie parole come leggere foglie autunnali:




























"Ho mantenuto la mia promessa, Biba."


THE END

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