L'ANGELO DEL CUORE

5 - TI ODIO

I suoi occhi non li avrebbe mai dimenticati. L'uomo dai capelli troppo in ordine, dagli occhi troppo azzurri e dall'aspetto troppo curato erano un ricordo lontano. Olli, una volta a letto, non poteva fare a meno di pensarci. Aveva il viso di Luca davanti agli occhi e non poteva farne a meno anche se l'ultima volta che l'aveva visto, era a pezzi con gli occhi che d'un tratto erano diventati scuri, con la barba sul viso, i capelli uno schifo e in più indossava una camicia sgualcita. Quello non era Luca, ne era consapevole. Ma ora che Olli aveva capito i suoi stessi sentimenti, vedeva Luca allontanarsi. Ne era la prova il fatto di non aver ricevuto nessun messaggio e nemmeno una chiamata da quando era andata a trovarlo all'ospedale. Che cosa gli era successo?

Erano già passati troppi giorni e di Luca non c'era traccia. Sapeva che ormai il suo tempo a disposizione stava per giungere al termine, ma non riusciva a fare le valigie e andare via senza nemmeno tentare di sistemare le cose. L'aveva aspettato per tutto il pomeriggio: prima sulla spiaggia e poi al chiosco. Ora che era sotto la doccia, rifletteva su tutta l'intera situazione. Sapeva che c'era qualcosa sotto e sapeva che Luca aveva premuto il tasto pausa. La domanda che le ronzava per la testa era: perché? Non riusciva a non pensare al rapporto che aveva costruito con Luca. Si sarebbero rivisti in futuro? Lui sarebbe ritornato alla sua vita? Che cosa ne sarebbe stato di tutti quei giorni passati insieme? Erano domande lecite perché ogni cosa poneva a Olli una sola domanda: per lui era stata solo un'avventura? Lei non voleva qualcosa di serio! Non lo stava cercando nemmeno! Allora, perché continuava a pensare a tutto questo? Forse lui non voleva più vederla ma non aveva il coraggio di ammetterlo? Non le piaceva come donna? Che cosa ne era stato di tutto quello che si erano detti? Di tutto quello che avevano fatto insieme? Se c'era una cosa che Olimpia odiava, era essere trattata come una caramella: prima gustata e poi buttata via. Olli sapeva che per lei ormai di mezzo c'erano già troppi sentimenti, ma aveva giurato a se stessa che nessuno l'avrebbe più trattata male e per farsi valere, doveva tirar fuori le unghie. Aveva bisogno di sfogarsi e di dar voce ai suoi pensieri, ma non lo poteva fare da sola. Serviva Luca per avere le risposte e questa volta non avrebbe lasciato stare. Si vestì rapidamente e corse via con la sua vespa verso il luogo in cui non si sarebbe mai aspettata di andare. Ma poi per quale motivo lo stava facendo esattamente?

Si tolse il casco e armandosi di tutta la forza di volontà premette il campanello dell'appartamento in cui viveva Luca. Si diede della stupida in tutte le lingue del mondo, anche quando suonò la terza e la quarta volta. Decise di scrivergli un biglietto per informarlo che era venuta a trovarlo, non avendo il coraggio id scrivere nemmeno un messaggio col cellulare, ma proprio quando stava per firmare quel pezzo carta, inutile e sporco, accadde qualcosa d'inaspettato. "Olli?"

Olimpia si accigliò parecchio. Era scioccata e non sapeva se era per il fatto di trovarlo a casa e perfettamente sveglio o per via dell'asciugamano appena poggiata sui fianchi. "Che ci fai qui?"

"Ero venuta a trovarti...è da un po' che non ti vedo!" lui aveva il volto teso ed era rigido inoltre biascicava sulle sue stesse parole. Si toccò i capelli e si guardò intorno con fare nervoso. "Posso entrare? Vorrei parlarti." Olli non sapeva perché l'aveva fatto. Cosa poteva dirgli? In ogni caso aveva la risposta davanti agli occhi, solo che fino a quel momento era stata cieca.

"No. Di cosa vorresti parlare? Mi dispiace ma ho da fare." disse biascicando ancora.

"Vorrei capire come stanno andando le cose. Sai mi pareva che tutto stesse andando bene...insomma...non ti vedo da un po'..."si azzardò Olimpia a dire e nel frattempo teneva la collera sotto chiave.

"Non credevo dovessi darti delle spiegazioni" rispose lui con una spavalderia innata.

"Che cosa vuol dire?".