15 - NELLA PORTA ACCANTO

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Per la cena tanto attesa da Luca, Olli aveva deciso di essere presentabile. E visto che Luca aveva pensato a ordinare il cibo in un buon servizio di catering perché lei era proprio negata ai fornelli, Olli ebbe più tempo per prepararsi. Prima vestì Luigi con un bel paio di bermuda di jeans e una camicia a quadri, poi finalmente, dopo che arrivarono Giulia e Antonio, ed ebbero finito di preparare insieme la tavola per tutte quelle perone, finalmente, riuscì a rendersi presentabile. Per quella cena aveva scelto di sistemare i lunghi capelli di lato con dei morbidi boccoli, poi alla fine dopo un filo di trucco, aveva deciso di indossare uno dei vestiti più sexy che possedeva nell'armadio. Chissà perché, ma la possibilità di vedere Luca teso le metteva allegria. Come immaginava, quando scese al piano di sotto, Luca nel vederla dovette allentare il nodo della cravatta e i suoi occhi le riscaldarono ogni centimetro di pelle. Giulia le fece l'occhiolino e le diede una pacca sul sedere, "Ehi, ha fari colpo?".

"Diciamo che avevi ragione: quell'uomo è pazzo" le bisbigliò all'orecchio e Giulia scoppiò a ridere come un'ossessa. Solo lui, vero?

"Mamma?" l'aveva chiamata Luigi e lei lo prese fra le braccia, "Sei una principessa".

"E tu il mio principino" e alla fine, era corso via a giocare con i figli di Marco.

"Compà" gli aveva detto Marco a Luca porgendogli una birra, "Vivi, che sennò la vucca ti sicca".

Quello che non aveva previsto nel salutare le venti persone presenti in casa di Luca era vedere di nuovo quel cardiochirurgo. Indossava un abito così attillato che Olli ebbe il dubbio se fosse una maglietta oppure no. "Buonasera...non sapevo fosse invitata".

"Siamo colleghi e ottimi amici".

Olli percepì la frecciatina ma fece buon viso a cattivo gioco. "Bene. Ci vediamo dopo, devo salutare gli altri...". Che cosa voleva fare Luca? L'aveva fatto apposta e non ci voleva certo Pitagora per capirlo.

Per tutta la cena, Olli ebbe la faccia di quella cretina davanti alla sua e solo perché si era voluta sedere alla destra di Luca, quanto a lei era toccato il posto a sinistra. Che gioco aveva in mente? Lei gli lanciava occhiatine e lui la chiamava per nome. Inoltre guardava Olli in modo strano e ne fu certa quando, per sbaglio, alla dottoressa cadde il bicchiere di vino sul tavolo, finendo completamente addosso a Olli. "Ops...scusami". Scusa un corno!

Olli aveva digrignato i denti. Davvero la vedeva una rivale? "Nessun problema" aveva risposto. Sua sorella Elena l'aveva fissata in attesa di un contrattacco e Giulia le aveva fatto segno di essere con lei nel caso in cui avesse voluto ucciderla. Ma che cosa avevano tutti in mente? "Scusatemi. Vado a sistemarmi. Luca ci pensi tu a servire il resto?" Senza attendere risposta camminò a passo spedito su per le scale.

"Olli, tutto bene?" la chiamò lui. Non si era nemmeno accorta che l'avesse seguita.

"Sì".

"Le è caduto il bicchiere. Non l'ha fatto apposta".

"Che fa? La difendi, ora?" ma non attese risposta. Ma che si credeva di fare? Olli non aveva fatto proprio nulla. Era stata quella dottoressa a mettere dei paletti e le aveva fatto capire bene quale fosse il suo ruolo, ma d'altronde lei e Luca non stavano insieme e non provava nulla per quell'uomo. Semplicemente non sopportava ciò che faceva. Per Olli quell'uomo poteva farsela con chiunque, bastava solo tener fuori lei e il suo bambino. Era certa che Luca l'avesse fatto apposta, solo per veder apparire la sua gelosia. E questo gli e l'avrebbe fatta pagare a caro prezzo.

Si sfilò il vestito velocemente e lo immerse subito nel lavandino per smacchiarlo velocemente . Quando uscì per andare in camera sua e mettersi qualcosa addosso, anziché pensare a che abito indossare guardò la porta di Luca. Le venne un'idea e anche se la sua coscienza le urlava di smetterla e fare la donna matura, il suo orgoglio le intimava di fare qualcosa. Così, piuttosto che entrare nella sua stanza tornò in bagno per riempire un secchio d'acqua. Attese che non ci fosse nessuno e aprì la porta della camera di Luca. Una camera ebbra del suo odore e del suo profumo. Scostò le coperte del letto e buttò l'intero secchio sulle lenzuola, poi aveva rimesso la coperta e, silenziosa, era tornata in camera sua. Aveva indossato un altro dei suoi vestiti, ma meno sexy del precedente ed era scesa di sotto con la più innocente delle arie. Non aveva detto nulla a nessuno e si era immersa nelle conversazioni senza far trapelare nulla. Giulia aveva mostrato per l'ennesima volta le sue foto del viaggio e Antonio aveva raccontato della volta che aveva scoperto sua moglie russare. Ognuno aveva qualcosa da raccontare e alla fine, passarono proprio una bella serata. Dopo il dolce, Luca si presentò con una bottiglia di ottimo spumante. "Signori, ho un brindisi da fare". Luigi si fiondò sulle braccia di Olli e insieme guardarono Luca con ammirazione. Riempirono i calici di vetro e attesero il discorso solenne di un uomo emozionato. "Fino a qualche mese fa non credevo potesse esserci qualcosa del genere nella mia vita. Poi ho scoperto, casualmente, di essere padre. Ho riconosciuto il mio bambino e volevo brindare con voi. Siete i miei amici e la mia famiglia." Alzarono i calici in aria, "alla famiglia" disse Luca, facendo una carezza al suo bambino e lanciando un'occhiatina a Olimpia che era rimasta a fissarlo come un ebete.

L'ANGELO DEL CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora