14 - GELOSA DI CHI?

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Olimpia non sapeva spiegare come mai qualche giorno prima si era confidata in quel modo con Luca. Lui non aveva detto più nulla a riguardo, ma restava il fatto che aveva raccontato più di quanto avesse mai potuto raccontare a chiunque altro. Il suo rapporto con Luca era diverso, l'aveva notato da un po', ma non sapeva certo spiegarsi il perché. Non che le dispiacesse, ma certe volte aveva il presentimento di sentirsi nuda davanti a lui e questo accadeva solo perché lui aveva cercato di capire chi fosse davvero. Aveva paura di essere davvero un libro aperto per lui. Tuttavia, nonostante tutto, Luca non accennava mai nulla della sua vita e Olli era sempre sul punto di chiedere qualcosa, ma aveva paura di oltrepassare quella lieve linea immaginaria, quindi ogni volta che apriva bocca, la richiudeva un secondo dopo.

Luca aveva intenzione di organizzare una cena a casa sua. Gli piacevano quel genere di cose: le cene, i pranzi e tutte le dannate cose che poteva organizzare. Era così diverso da Olimpia! Lei, invece, si arrabbiava molto facilmente e per quella cena non aveva fatto diversamente! Perché organizzare una cena? Luca aveva ricevuto la lettera che certificava la sua effettiva paternità e aveva riconosciuto il suo bambino. Forse intendeva festeggiare questo? Olli si sentiva di ricoprire un ruolo che non aveva. Si sentiva di giocare alla mogliettina perfetta, alla famigliola felice, ma di tutto ciò non avevano molto, oltre al fatto di essere una madre e un padre di un bambino dolcissimo. Perché fare una farsa del genere? Che genere di rapporto aveva lei con Luca? Non sapeva cosa sentiva per quell'uomo, ma non stavano insieme! Lei era stata costretta a vivere in casa sua, ed era vero che lei era single, ma non conosceva nulla di quell'uomo! Sapeva solo qualcosa del suo lavoro, punto!

Quella mattina Giulia era passata a prenderla. Era la prima volta che si vedevano dopo dieci giorni alle Hawaii. "Buongiorno!" aveva urlato, abbracciandola prima di dare un bacio gigante al piccolo Luigi che la guardava con gli occhi sbarrati. Doveva ancora abituarsi al temperamento di quella donna. "Non vedevo l'ora di vedervi! Apposto?"

"Sì" aveva detto solamente Olli prima di sistemarsi in auto. Poi senza mezzi termini le aveva ridato le chiavi del suo negozio e le aveva raccontato com'erano andate quelle poche cerette che aveva fatto: un incubo. Quel lavoro non faceva per lei e ora ne era certa: la cera le era finita persino sui capelli!

"Amunì...dimmi che hai" le aveva ordinato dopo quindici minuti di silenzio tombale.

"Nenti! Sono felice che tu sia tornata"

"L'hai già detto, Olli. E l'hai detto altre mille volte dopo che ti ho raccontato ciò che ho visto e ciò che ho fatto, ma ora sono una sposina e riesco a leggerti dentro, quindi ti ordino di dirmi cosa ti pigghia. Non te lo ripeto più". Olli, alla fine, aveva vuotato il sacco. "Continuo a ripeterti che devi lasciare indietro il passato. Non vai avanti se non chiudi una porta...e sai a cosa mi riferisco! Lui è ancora arrabbiato, forse, ma lo è solo perché non ha mai capito perché tu abbia fatto una cosa simile. Ricorda che, nonostante tutto, siete davvero una famiglia! Poi non ti scordare ciò che succede fra voi ogni volta che vi guardate. Porca miseria, Olli, siete come il cane e il gatto, ma quando vi guardate c'è la banda nel vostro cervello. Ma non hai visto come ti talìa?"

"Ma io non so nulla di quell'uomo! Finiscila...io non voglio stare con lui! E lui non può obbligarmi a stare sotto il suo stesso tetto!".

"Tesoro?" le aveva detto, fermandosi davanti al chiosco di Marco. Olli l'aveva guardata attendendo una risposta, "Ti ha forse puntato una pistola? Lui ti ha obbligato, sì, ma tu hai accettato".

"Perché si sarebbe preso mio figlio!"

"Va bene! Io te l'ho detto..." Olli era esasperata e sempre più arrabbiata.

"Che vuoi dire, Giù?"

"Calmati tesoro, non ti scaldare. Sto solo dicendo che anche se ti ha obbligato, tu sei andata lo stesso...e sai perché? Perché per te era la cosa giusta da fare".

L'ANGELO DEL CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora