9 - MENTIRE

27 4 0
                                    

           

La cerimonia si svolse in modo delizioso nella Chiesa madre di Silicute. Olli era andata da Giulia come consuetudine per aiutare la sposa e dopo un abbraccio, le cose erano tornate alla normalità. Quello era il suo giorno e Olli avrebbe messo da parte ogni cosa per lei. Giulia era un incanto per gli occhi dentro il suo abito bianco progettato già quando aveva dieci anni. Quando Antonio vide Giulia varcare la navata, quasi scoppiò in lacrime come un bambino. Antonio era incantato dalla sua bellezza  ed era innamorato fino al midollo. Olli, per l'occasione, indossava il suo vestito rosa cipria da damigella e cercava di essere splendente com'era giusto essere. Era un'impresa un po' ardua, tenendo conto che si trovava di fronte a Luca e che lui le lanciava in continuazione occhiate curiose. Come faceva quell'uomo ad essere giusto a quel matrimonio, e ad essere perfino il testimone dello sposo? Il giorno precedente era così agitata che nemmeno aveva riflettuto a tutto ciò e ora doveva sorbirselo per tutto il giorno, ma almeno aveva preso una decisione: doveva raccontargli la verità e lo avrebbe fatto alla prima occasione. Forse poteva ancora rimediare. Ciò che continuava a mandarla a fuoco erano le occhiate di quell'uomo e tutto ciò la sorprese parecchio perché le era impossibile, a distanza di anni, sentire ancora il peso dei suoi occhi. Lui era qualcosa di unico nel suo vestito impeccabile, con la cravatta perfettamente annodata al collo, i denti splendenti  e incorniciati da un sorriso genuino con i capelli lucenti come l'oro. Lui sorrideva e Olli guardava il cielo ogni volta. Chi si credeva di essere? Era così sicuro della sua bellezza che stregava chiunque con i suoi sorrisi e le sue occhiatine, ma chissà perché a Olli faceva solo saltare su i nervi.

"Sapevo che mentivi" le disse Luca, non appena arrivarono al ricevimento accostandosi di fianco a Olli.

Olli inarcò le sopracciglia, divertita dalla schiettezza di quell'uomo. L'aveva quasi dimenticato. "Ma davvero?" chiese con finta sorpresa.

"Mi sembrava difficile da credere, ma mi è bastato guardarti per capire che mentivi."

Fosse solo per questo. Cercò di cacciare via la sua coscienza e si concentrò su Luca. "E io avevo dimenticato quanto tu possa  essere ..."

"Bello?"

"Tremendo" disse e Luca le sorrise sornione.

Luca fece una risatina divertita e Olli assaporò  quel suono che avrebbe riconosciuto ovunque. "Ti trovo bene, comunque. Sei splendida".

"E tu sei sempre il solito guardone" disse e gli sorrise.

"Sei come ti ricordavo. È passata un'eternità, ma nel guardarti, sembra non essere passato nemmeno un giorno". Diciamo che sono passati più di quattro anni. "Le mie scuse di ieri erano sincere, comunque, mi dispiace per come siano andate le cose".

"A proposito... avrei una cosa da dirti..."

Forza Olli! Puoi farcela!  "A me?" chiese incuriosito.

"Sì. C'è una cosa che devo dirti e..."

"Mamma!" non appena Luigi la chiamò per essere preso in braccio, le parole le morirono in gola. Guardò suo figlio tenderle le mani e guardò Luca allibito e sconcertato osservare il suo bambino. Elena, che doveva tenere Luigi era rimasta a debita distanza e Olli, invece, avrebbe voluto sprofondare nel pozzo più profondo pur di non affrontare la sua ira. Sospirò, ma ci mise qualche secondo prima di aprire bocca.

Luca era senza parole e non sapeva se ridere o se era meglio stare zitto. "Hai un figlio?" chiese solamente. Tuo figlio.

Olimpia non riusciva a dire nemmeno una parola, ma non appena mostrò il suo piccolo agli occhi di Luca, lo vide spalancare gli occhi. Vide il suoi occhi studiarlo e trovare da solo le risposte alla sua domanda. Olimpia prese le labbra fra i denti e li morse forte, prima di dire anche solo una parola.

L'ANGELO DEL CUOREWhere stories live. Discover now