7 - APRI GLI OCCHI

23 4 0
                                    

4 anni dopo

Trovarsi a guardare fuori dal finestrino di un aereo le sembrava strano. Le faceva venire in mente troppi ricordi e tornare di nuovo nella sua terra, dopo più di quattro anni, era qualcosa che non aveva mai pensato di fare. Purtroppo aveva capito di avere un problema più grande di lei poiché aveva la tendenza a scappare dalle situazioni difficili, ma su questo aveva deciso di lavorarci su.

"Mamma?" la chiamò suo figlio di fianco a lei. Si voltò a guardarlo e come ogni volta, le veniva di piangere di gioia nel sentire il dolce suono della voce di suo figlio. "Quando arriviamoooo" le disse in modo teatrale stanco e stufo di stare attaccato alla sedia dell'aereo.

"Tesoro, mamma ti aveva detto che saremmo arrivati subito, e l'aereo è già in cielo e sta volando. Stiamo arrivando. Chiudi gli occhi, forse se schiacci un pisolino arriveremo prima, che dici?", lui annuì poco convinto e chiuse gli occhi facendo finta di dormire.

Luigi, il suo piccolo avrebbe compiuto presto quattro anni, per questo aveva deciso di portarlo per la prima volta in Sicilia. Oltre a questo, c'era anche la coincidenza del matrimonio della sua migliore amica Giulia. Aveva ricevuto il biglietto delle nozze e sapeva di non poter scappare. Giulia l'aveva avvisata dieci mesi prima e non aveva evitato di farla diventare la sua damigella d'onore oltre che testimone di nozze. Giulia l'aveva minacciata di tagliarle la testa se non fosse scesa in Sicilia, perciò aveva pensato di farlo, ma con qualche settimana di anticipo così avrebbe festeggiato il compleanno di suo figlio con la sua famiglia. Com'era giusto fare, d'altronde. Da quando aveva appreso la notizia, tutto aveva iniziato a scorrerle davanti e alla fine aveva già partorito suo figlio, e intanto non aveva avuto il coraggio di scendere di nuovo nella sua terra. Forse per paura, o forse perché non si sentiva ancora pronta ad affrontare tutti quanti. La sua famiglia l'aiutava spesso e quando poteva saliva a Milano, ma non poteva farlo troppo spesso per via dei costi, quindi facevano più chiamate e avevano imparato a usare Skype. A volte si sentiva in colpa per tutto ciò e ogni giorno a ricordarglielo, inoltre, c'era il fatto che Luigi era la fotocopia del padre. Aveva piccoli tratti del viso di Olimpia, alcuni ricordavano della forma dei suoi occhi, ma il resto era tutto identico al padre. Stessi occhi, stesso sorriso, stessi capelli biondi, stesso caratterino...insomma, suo figlio le ricordava costantemente il fatto di non avergli fatto conoscere il padre, e per questo adesso incarnava quell'uomo. Ma non si pentiva di nulla. Aveva rinunciato al suo lavoro chiedendo il congedo permanente e aveva iniziato a lavorare nel ristorante di una cara amica che l'aveva aiutata per tutta la durata della gravidanza. Era stata la decisione giusta perché aveva visto crescere suo figlio e sapeva che ci sarebbe stata sempre per quel bambino perché lui era la cosa migliore che le potesse mai dargli la vita, nonostante le difficoltà, o il fatto di aver deciso di crescerlo da sola, sapeva di aver preso la decisione giusta.

Non appena oltrepassò la porta scorrevole verso l'uscita dell'aeroporto di Palermo, fu invasa da un grande senso di calore. Teneva suo figlio fra le braccia e lui, con le sue piccole braccia, le circondava il collo, impaurito da tutte quelle novità. Non appena vide sua madre, suo padre, sua sorella Elena con suo cognato e la loro bambina fra le mani, la sua amica Giulia e Marco, capì di essere ritornata a casa e fra le lacrime mostrò suo figlio con il sorriso più grande che avesse mai avuto. Luigi capì subito di essere a casa perché iniziò a stregare tutti con la sua vocina e impartiva a tutti ordini. A sua nonna aveva detto di volere la pasta con il pomidolo anziché pomodoro, a suo nonno aveva detto che gli serviva un cannion anziché un camion. A sua sorella Elena aveva detto di prendere un appuntamento per la sera perché era troppo impegnato con mamma per disfare le vilige e a Giulia e Marco aveva chiesto di portarlo al mare a nuotare con i pecci. Luigi aveva conquistato tutti e ogni giorno conquistava sempre di più il cuore di sua madre.

L'ANGELO DEL CUOREWhere stories live. Discover now