My father - Occhio di Falco

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Personaggio: Occhio di Falco (padre)
T/C= tuo cognome
T/N= tuo nome

Vivevo a Sokovia , già...VIVEVO. Dopo la distruzione di gran parte della città, Tony Stark si è gentilmente offerto di pagare a tutti coloro che hanno perso la casa e, forse, anche la famiglia, una nuova abitazione e i funerali per i cari persi.
Io ho perso entrambi.
Ero stata adottata, certo, ma i miei genitori e il mio fratellino erano la mia famiglia. Ero in viaggio a New York per il mio lavoro da giornalista, dovevo intervistare uno degli Avengers a mia scelta, quando, sentendo il telegiornale al televisore del bar in cui stavo facendo colazione, ho visto le immagini di una specie di meteora con i palazzi che continuavano a crollare che si sollevava e non si fermava. Ho visto gli Avengers che cercavano di salvare più gente possibile. Ho visto una specie di portaerei volante da cui si staccavano dei piccoli mezzi volanti che andavano ad ancorati sul terreno e la gente che, disperata e impaurita, spingeva per salire al più presto su quelle scialuppe.
Mi sono precipitata lì e, tra la folla di gente che si era radunata sulla terraferma, non trovai la mia famiglia. Sono crollata in ginocchio con gli occhi pieno di lacrime. Ho sentito qualcuno toccarmi la spalla e dirmi:
"Ehy, piccola. Che è successo? "
Mi sono voltata per vedere chi era e mi sono ritrovata davanti Occhio di Falco. Non me lo spiego, ma ho visto una scintilla calda e familiare nei suoi occhi. Non mi spiego nemmeno perché appena ha visto il mio volto, ha sussultato.
"Ho-ho perso t-tutto!" ho balbettato tra i singhiozzi.
Si è abbassato e mi ha, inaspettatamente, abbracciato. Mi lasciai andare in quelle braccia muscolose che mi facevano sentire a casa, ma non come quando abbracci il tuo ragazzo, ma come quando abbracci tuo padre. Poi si è staccato.
"Ti va di parlarne? Non fa bene tenersi tutto dentro.- ho risposto con un cenno positivo del capo- Andiamo in un bar, va bene?"
Ho risposto nuovamente con un cenno e mi ha aiutata ad alzarmi.

Siamo arrivati al bar, lui ha ordinato due bibite e poi ha cominciato a parlare.
"Allora, com'era la tua famiglia? "
"La migliore. Anche se sono stata adottata, mi hanno sempre fatta sentire come una vera T/C. Mi hanno sempre incoraggiata, qualunque cosa volessi fare, qualunque strada volessi intraprendere. Il mio fratellino mi vedeva come un esempio da seguire, mi ripeteva sempre "Da grande voglio essere come te! " - ho riso tristemente - Non c'è mai stato un litigio, mai una discussione. Mi hanno sostenuta quando ho deciso di diventare giornalista."
"Non ti sei mai chiesta chi fossero i tuoi veri genitori?" mi ha interrotta lui.
"Tante volte e tante volte sono stata tentata dal mettermi in viaggio per cercarli, ma l'idea di dover stare lontana da loro anche solo per una settimana per scoprire una cosa senza la quale avrei vissuto lo stesso mi allontanava subito da quella tentazione. "ho interrotto il racconto per bere un sorso e giurerei di aver visto un velo di tristezza passare sugli occhi dell'arciere per poi andarsene.
"E odi i tuoi genitori biologici per averti abbandonata?" mi ha domandato quasi preoccupato.
Ho riso leggermente.
"No! Avranno avuto i loro motivi, ma non penso che l'abbiano fatto perché non mi volevano bene, e lo dimostra il fatto che mi hanno lasciato alle cure di una famiglia meravigliosa."
"E come mai eri a New York? "
"Per intervistare uno di voi! Il mio capo mi ha affidato questo compito perché dice che sono la migliore giornalista del suo staff."
"E tu chi volevi intervistare?" mi ha chiesto con un sorrisetto.
"Ero indecisa tra la Vedova e te."
Abbiamo passato tutto il pomeriggio a parlare, lui mi faceva domande sulla mia famiglia, io gli rispondevo. Mi ha accompagnata in un albergo che offriva una camera a chi ne aveva bisogno e mi ha proposto una cosa: imparare a tirare con l'arco! Me lo avrebbe insegnato lui e io ho accettato di buon grado, in fondo una distrazione poteva essermi utile.
Sono passate alcune settimane e io e lui siamo diventati amici. Un giorno mi ha portata in un posto diverso. Era in campagna e c'era un grande prato verde, una casa e un fienile. Era davvero un posto magnifico, il sogno di chiunque avesse voluto vivere una vita tranquilla. Durante tutto il tragitto, Occhio sembrava preoccupato, ma provava a nasconderlo ai miei occhi di giornalista.
Dopo la solita e divertente lezione, dopo tutti i consigli che lui mi dava per migliorare la mira, per imparare a dosare la forza velocemente, è entrato in quella casa stupenda e mi ha invitato a fare lo stesso.
Ho visto una bellissima donna con i capelli scuri andargli in contro ed abbracciarlo insieme a due bambini.
Ho sentito Clint sussurrare : "È lei. "
Si è voltata verso di me e mi ha guardata con gli occhi lucidi.
"T/N?" ha mormorato.
"Come fa a conoscermi?" domandai insicura.
Poi la guardai meglio. Avevamo gli stessi occhi, gli stessi capelli ondulati, la stessa forma della bocca.
Dopo mi ha abbracciata. E lì ho capito tutto.
"M-mamma?" ho sussurrato. Ho sentito il suo movimento della testa sulla mia spalla per dirmi di si. Ho ricambiato l'abbraccio cingendole la schiena e stringendola a me. Si è aggiunto anche Clint, o forse dovrei dire mio padre, e sono scoppiata a piangere per la gioia di aver trovato la mia vera famiglia.
Ci siamo staccati dopo cinque minuti buoni. Mia madre mi ha spiegato perché mi hanno abbandonata.
"Clint lavorava già nello S.H.I.E.L.D. e aveva una camera lì, io lavoravo per permettermi una casa e diventare indipendente dai miei genitori. Quando sei arrivata, aveva già incominciato a costruire questa casa, ma non era ancora pronta per abitarci, quindi per evitarti uno shock quando avresti visto quest'uomo presentarrisi davanti e dirti:" Ehy, ciao. Io sono tuo padre! ", ho cercato una famiglia che voleva adottare un bambino e ci siamo incontrati. Ti ho lasciata a loro quando avevi solo tre settimane."
Aveva ancora gli occhi lucidi e, di tanto in tanto, una lacrima scendeva da essi. Le ho raccontato quello che avevo detto a Clint e, dopo la spiegazione, quest'ultimo ha esordito con una frase che aspettavo da tempo accompagnata da un abbraccio e da un bacio sulla fronte.
"Bentornata in famiglia, piccola mia."

One-shots [SOSPESA]حيث تعيش القصص. اكتشف الآن