23

270 19 7
                                    

Essere lì insieme in quella casa è strano per entrambi. Sono impauriti, non sanno come comportarsi, non sanno che piega prenderà il loro rapporto.
Alex oggi sarebbe dovuto partire ma, già la sera prima subito dopo aver rivisto Alessandro ha semplicemente disdetto l'aereo con data da destinarsi, chiamato i suoi e avvisato che non sarebbe tornato che per ora non poteva tornare.
Sono distesi su quei letto e Alex in silenzio si guarda intorno e lo nota, lì sopra la testata di quel letto lo vede, un bellissimo quadro, una bellissima foto, la sua immagine .
Lui seduto in quel parco di Mozzacane  assorto nei suoi pensieri, nella sua malinconia, una foto bellissima.
Alessandro è sempre stato bravo a catturare l'essenza del soggetto delle sue foto ma, questa volta si è assolutamente superato.
Lui è sempre stato lì, in tutti quei mesi Alex non è mai uscito da quella casa, dalla mente e dal cuore di Alessandro.
Alex lo guarda e con la voce tremante gli parla

"Quella foto, quando mi hai fatto quella foto ?"

Si guardano e Alessandro prende forza per raccontargli per bene di quel viaggio pieno di aspettative, che però non ha portato a nulla solo ad avere una sua foto li in quella stanza per tutto quel tempo.

"Quando sono venuto a Verona a cercarti , dopo aver girato in lungo e in largo Marco per vie traverse mi ha fatto sapere dove ti trovavi. Ti ho raggiunto lì, mi sono messo in  disparte dietro un grosso albero e ti ho osservato, ti ho scrutato e fotografato .
Eri lì in silenzio, con quella felpa, la mia  felpa con la faccia da topino che ti avevo regalato prima di partire per Barcellona ,ricordo quando ti dissi l'ho riempita del mio profumo così in questi giorni separati io sarò sempre lì con te.
Più ti guardavo e più capivo che non eri felice, che qualcosa ti turbava. Credimi Alex ero convinto, volevo realmente correre da te ma non ci sono riuscito. Ero convinto e un pochino lo sono ancora che la colpa era tutta tua, solo tua e che io non dovevo abbassarmi a quello.
Il mio cuore e la mia testa erano in totale conflitto ."

Alessandro si blocca lui un uomo forte, coraggioso,caparbio ora trema perché quando si parla di amore, di scelte sbagliate, di rimpianti si può essere forti ma fa male saper di aver perso attimi , momenti possibilità
Fa male, mette rabbia e paura tanta paura di aver perso un treno che non torna.
Ma Alex come se gli leggesse nella mente prende la sua mano e se la porta al cuore.

"Senti come batte? Il mio cuore è da troppo che non batte così.
Ricordo quel giorno ero lì in quel parco, mi capitava spesso da piccolo di andarci quanto volevo riflettere sulle cose importanti, sulle scelte importanti l'ultima volta ci sono andato il giorno che ho deciso di dire tutta la verità sulla mia omosessualità alla mia famiglia.
Le scelte importanti le ho sempre prese li.
Ma quel giorno non sono riuscito ad avere il coraggio che tanto volevo .
Tu mi mancavi come l'aria. Non riuscivo ad accettare che nonostante noi ci conoscevamo da pochi mesi tu mi eri entrato sottopelle.
Credo di essermi innamorato di te quel giorno sulla spiaggia senza neppure conoscere il tuo volto .
Mi sono innamorato delle sensazioni che ho provato, del tuo odore e di quelle mani tatuate.
Tu sei un ragazzo fantastico, ma in quel momento io forse ero ancora troppo debole, scottato dal passato e non sono riuscito ad afferrati  totalmente.
Ti ho lasciato andare via senza volerlo senza mai realmente farlo."

Alex lo abbraccia e piange, piange mesi di mancanze , di vuoto e piange, piange di felicità per averlo lì con lui.
Non sa cosa sono ora, cosa sarà del suo futoro ma sa che ora è tutto nelle sue mani.
Lui deve riprendersi ciò che è suo, deve saper tenerselo stretto .
Si guardano, si osservano,si baciano questa volta un semplice bacio a stampo , dolce, delicato,pieno di promesse, di dolcezza e di amore.

"Tra poco attacco al locale volevo stare con te ma non sono riuscito a cambiare il turno , Marco e Nico si sono dati alla macchia spariti .
Credo abbiano paura di una mia reazione senza sapere che ora come ora posso solo ringraziarli, hanno avuto più coraggio di noi.. ti va di venire a mangiare lì ? Mangiamo insieme e poi inizio?."

Lo facevano sempre, era una loro abitudine quando Alessandro era al locale pranzavano o cenavano insieme e poi il più piccolo tornava a casa .
Alex in tutto questo ci vede un modo per pian piano tornare alla loro quotidianità, alla loro vita.
"Come sempre patatone, come sempre andiamo".

EclissiDonde viven las historias. Descúbrelo ahora