Il Proiettile dell'Ultimo Desiderio - La tecnica segreta della Famiglia Vongola

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REVISIONATO IL 01/01/2021



Titolo: The Lady of the Ring
Capitolo: 04. Il Proiettile dell'Ultimo Desiderio - La tecnica segreta della Famiglia Vongola
Fandom: Katekyo Hitman Reborn, Miraculous
Numero Parole: 5.231

 


La sveglia non era nemmeno suonata quando Lal le piombò sul cuscino, proprio accanto alla faccia, facendola svegliare di soprassalto.
- Svegliati, si comincia! - annunciò, ignorando lo sguardo oltremodo sgranato e spaesato e la posa di difesa che aveva assunto la ragazza. Era già vestita, con la solita mantella a coprirle le spalle, e stava scendendo la scaletta proprio mentre Marinette accendeva il telefono.
- Ma Lal! - protestò - Sono a malapena le sei! - non era certo abituata a svegliarsi così presto.
- È anche troppo tardi - la sua voce le giunse dal piano di sotto - Voglio che tu faccia una corsa del quartiere ogni mattina prima di andare a scuola - decretò, aprendo la botola. Marinette gemette, riaccasciandosi sui cuscini: sarebbe stato un lungo addestramento.
Dopo cinque minuti era scesa, aveva infilato una tuta da ginnastica ed era uscita silenziosamente di casa con Lal seduta sulla nuca, comodamente in equilibrio tra i suoi capelli.
Marinette e l'attività fisica non andavano molto d'accordo, gli unici momenti in cui diventava acrobatica erano nei panni di Ladybug (ed anche lì era merito dei poteri del Miraculous), quindi quella corsetta mattutina non era esattamente un toccasana per lei soprattutto per via del vento fresco che s'insinuava prepotentemente nei suoi polmoni.
D'altro canto Lal sembrava non risentirne proprio.
La ragazza fece un giro del quartiere, si spinse fin dentro il parco, raggiunse anche la sua scuola e arrivò fino al Trocadero dove si fermò cinque minuti per idratarsi e riprendere fiato; Lal si era limitata a guardarsi intorno, probabilmente studiando il paesaggio.
Quando Marinette guardò l'ora e si accorse che erano oramai le sei e mezza passate, e lei doveva prepararsi per andare a scuola, fecero il percorso inverso fino a tornare alla boulangérie che nel frattempo aveva aperto. Sabine fu sorpresa di vederla rientrare, visibilmente provata e in un bagno di sudore.
- Lal... vuole... che corra... la mattina... - ansimò, poggiandosi al bancone mentre la bambina ci saltava sopra.
- Fa parte dell'addestramento - spiegò alzando lo sguardo sulla donna.
- Oh - rispose lei, guardando la figlia e la bambina ad alternanza - Beh, non è una cattiva idea - ammise, ridacchiando.
Marinette la guardò come a dire "Mi prendi in giro?" e salì al piano di sopra per farsi una doccia e recuperare Tikki, rimasta comodamente a dormire nel suo letto. Quando scese in cucina trovò Lal a sgranocchiare una zeppola vuota mentre un lato del tavolo era già apparecchiato: una tazza di caffèlatte, un croissant alla marmellata, una mela e un bicchiere di succo d'arancia facevano esposizione sull'isolotto.
- La tua colazione - spiegò Lal, al suo sopracciglio inarcato - Hai bisogno di energie quindi ho selezionato i cibi che possono fornirti il giusto fabbisogno giornaliero. La mela sarà il tuo snack per la scuola - disse, spiccia.
- Ahm... ok - rispose, incerta, vedendo lo sguardo di meravigliata approvazione di sua madre. Non era molto tardi, quindi riuscì a fare colazione tranquillamente. Proprio mentre usciva di casa, però, un dubbio la colse. - Tu cosa farai mentre non ci sono? - chiese, girandosi verso di lei. Lal la guardò con i suoi penetranti occhi rossi.
- Cose - rispose, vaga. Marinette preferì non indagare.



Apocalisse. Sì, stava senza dubbio per arrivare la fine del mondo. Un evento così raro e sicuramente opera della mano divina non poteva che avere conseguenze disastrose: Marinette era arrivata a scuola in orario.
- Sei caduta dal letto? - chiese Alya - No, perché spiegherebbe questo tuo attacco di puntualità. -
Marinette le lanciò un'occhiata seccata, sedendosi accanto a lei: - Mi ci hanno tirata giù - confessò, aprendo lo zainetto.
- Oh, è brutto quando succede - ammise la ragazza.
- Non sai quanto - concordò Marinette alzando lo sguardo sull'insegnante che stava entrando con un sorriso molto poco rassicurante.
- Sorpresa! - annunciò tirando fuori una pila di fogli dall'aria pesante dalla borsa - Oggi farete un bel lavoro di gruppo - trillò, ricevendo sospiri di sconforto e proteste, che zittì con un cenno della mano - Silenzio e ascoltate - ammonì - Dovrete trattare un, argomento molto delicato: il crimine - annunciò - Voglio che scegliate una categoria nel mondo del crimine e l'approfondiate, precisando cosa fanno, come agiscono e i provvedimenti delle autorità contro di loro. Vi dividerete in gruppi di quattro a libera scelta - concluse, iniziando a distribuire i fogli.
- Come se non avessimo niente di meglio da fare - borbottò Alya, scorrendo il suo con tutto il programma di ricerca nei dettagli.
- Beh, sempre meglio che fare lezione - commentò Nino, voltandosi verso di loro - Che ne dite se facciamo gruppo, noi quattro? - chiese.
Marinette scrollò le spalle, troppo impegnata a leggere per rispondere coerentemente o anche solo capire quello che le era stato chiesto. - Ok - mormorò scorrendo il foglio e sgranando gli occhi quando lesse la parola "Mafia" nella lista delle categorie. Sperava solo che a nessuno venisse in mente di usarlo.
- Ehi, e se facessimo la Mafia? - propose Adrien.
Cinque parole. Cinque misere paroline pronunciate spensieratamente dalla voce che più amava bastarono a gelarla sul posto. Perché? Perché, tra tutte le categorie esistenti, Adrien doveva scegliere proprio quella?
- C-come? - balbettò, alzando di scatto la testa e attirando l'attenzione - Insomma, perché proprio la Mafia? - chiese, nervosamente.
Adrien la guardò per qualche istante, perplesso, mentre Alya e Nino si scambiarono un'occhiata.
- Beh, è l'argomento più interessante - rispose lui - Ci sarà molto da scrivere, avremmo più probabilità di ricevere un buon voto - spiegò.
Giusto. Era ovvio. Così come era ovvio che lei fosse ufficialmente nei guai.
- Marinette, tu l'altro giorno non stavi leggendo un libro sulla Mafia? - ricordò all'improvviso Nino. Se uno sguardo avesse potuto uccidere il ragazzo sarebbe divenuto un mucchietto di cenere appena Marinette ebbe posato gli occhi su di lui.
- Sì - rispose, rigida - Ma era un libro così, molto superfluo, di certo non idoneo ad una ricerca - tagliò corto.
- Oh, peccato - commentò lui.
- Quindi è deciso! - annuì Alya, per poi far scattare il braccio in aria - Professoressa, il nostro gruppo farà la Mafia! - prenotò.
- Ah, la volevo fare io la Mafia! - si lamentò Kim.
- Non fare il bambino! - lo riprese Alix - Noi faremo gli assassini seriali - aggiunse, rivolta all'insegnante, mentre Rose e Juleka annuivano.
- Ottimo! - esclamò lei, segnandoli su un foglio.
- Quindi - inziò Nino, sfregandosi le mani e voltandosi verso le ragazze - Da dove cominciamo? -
Non andava bene, non andava bene per niente.



The Lady of the RingWhere stories live. Discover now