Lezioni supplementari - Corso velocizzato di Italiano e Giapponese

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REVISIONATO IL 25/03/2022

Titolo: The Lady of the Ring
Capitolo: 10. Lezioni supplementari - Corso velocizzato di Italiano e Giapponese
Fandom: Katekyo Hitman Reborn - Miraculous
Numero Parole: 2.236
Note: le parole scritte in grassetto sono in italiano.



Marinette sapeva che sarebbe stato difficile imparare il Giapponese ma non immaginava così tanto. Finì di scrivere la frase in kanji seguendo lo schema che le aveva fatto Lal, abbastanza soddisfatta.
- Fatto! - esclamò, alzando la matita dal foglio, che Dino prese per controllare con espressione critica.
- Hai sbagliato a scrivere, Marinette - decretò infine, facendola sobbalzare - Hai scritto "boku" invece di "watashi", vedi? - spiegò, indicando la frase incriminante - Boku si scrive così "僕" - disse, scrivendolo su un foglio bianco - Watashi invece così "私". -
Marinette guardò i due kanji con espressione indecifrabile - Ah. -
- Se sei in dubbio scrivi "Ore", così "俺" - consigliò il ragazzo.
Marinette sospirò, sconsolata - Questi giapponesi hanno troppi modi di dire "io" - si lamentò.
- Se è per questo hanno molti modi di dire e scrivere ogni cosa - rise Dino, vedendola abbandonare la fronte sui suoi appunti - Vedi che l'italiano è più semplice? - cercò di confortarla - Somiglia molto al francese, giusto? - aggiunse, dicendo l'ultima parola nella sua lingua madre.
Giusto. Non è così difficile - rispose lei, sempre in italiano.
- Beh, dai, ci stiamo lavorando da due giorni ed hai fatto notevoli passi avanti. I metodi spartani di Lal sono molto utili! -
I metodi di Lal sono... erm, com'era quella parola? Oh, sì: estremamente violenti - fece notare, scandendo bene quel "estremamente" per far uscire una pronuncia decente: ci stava prendendo la lingua.
Dino rise - Aveva detto che ti avrebbe insegnato sia l'Italiano che il Giapponese in meno di una settimana... l'ha preso come impegno personale, non fallirà. -
- Ed è questo che mi preoccupa - sospirò Marinette, poggiandosi allo schienale della sedia girevole con un sospiro stanco - Perché tutta questa fretta, poi, io non lo capisco - sbuffò. Non vide l'occhiata titubante che Dino le lanciò e, forse, fu meglio così.
Vedi, Marinette, ci sono cose che bisogna apprendere con calma, non bisogna andare di fretta. Sai come si dice: non puoi sperare di volare se prima non impari a camminare - disse - Devi avere pazienza, saprai tutto al momento giusto. -
Marinette lo fissò per qualche istante, incerta. - Aspetta, vai più piano... non ho capito quasi niente - ammise. Il ragazzo sorrise.
- Pazienta ancora un po' e tutto ti sarà chiaro - riassunse - Ora rimettiamoci a lavoro! -

Ma la ragazza era ancora più confusa di prima.

Eppure non ricordava di aver mai visto un cielo così bello. Blu scuro, puntellato da miriadi di stelle che lasciavano una scia luminosa nel cielo. Della luna nessuna traccia e, forse, era meglio così.
- È magnifico - mormorò, rapita da quello spettacolo.
- Già. Uno dei cieli più belli che abbia mai visto - concordò Radi, con voce assente. Marinette portò su le ginocchia, fino a quel momento stese sull'erba, poggiando le proprie mani sul ventre. Radi era disteso accanto a lei, contemplando il cielo notturno.
- Chissà se è ancora così... - mormorò poi, quasi impercettibilmente, prima di sbuffare una risata - Sono stato in talmente tanti posti che a volte dimentico che il cielo non è sempre lo stesso ovunque - buttò lì infine, drizzandosi per stare più comodo.
- Oh, beh, io non sono stata praticamente da nessuna parte - rispose Marinette. Radi rise.
- Ricordo quando viaggiavo per il mondo, prima e dopo essere entrato a far parte della Famiglia Vongola - sospirò - Erano bei tempi, quelli... - aggiunse, con una nota di nostalgia nella voce.
- Immagino - mormorò lei, assente, gli occhi che vagavano su cartine geografiche inesistenti: doveva essere bello viaggiare per il mondo, senza nessuno che ti teneva attaccato da nessuna parte.
Libera. Semplicemente libera...
- Tua nonna era italiana - disse d'un tratto Radi, facendola voltare verso di lui: il suo volto, però, restava sempre in ombra - La incontrai a Torino, verso metà luglio - raccontò, perso in chissà quali ricordi - Una donna come tante, lavorava come camieriera in un ristorante abbastanza famoso. Era spiritosa, gentile, tremendamente imbranata... ma era un tale maschiaccio: cercò di privarmi degli attributi quando le chiesi di uscire; G.23 mi prese in giro per settimane - rise, di una risata allegra e genuina che fece scappare un sorriso anche a lei - Eravamo ancora giovani a quel tempo, senza nessun pensiero al mondo - sospirò - Se ripenso a quei giorni mi sale un po' di tristezza... - ammise.
- Per quanto possa farmi mille film mentali su quanto romantico potrebbe essere un amore sbocciato con una tipa come lei, penso che sarebbe abbastanza strano - rispose Marinette, perplessa. Radi scoppiò a ridere di gusto.
- Niente di romantico, nel modo più assoluto - rise - Mi ha sempre rifilato un due di picche in grande stile e le ho fatto la corte per mesi: sembravo uno stalker! Una volta Alaude24 tentò di arrestarmi scambiandomi per un maniaco - raccontò, facendole sgranare gli occhi e scoppiare a ridere subito dopo, ignorando bellamente chi fosse quell'Alaude - Poi... poi, chissà, è scoccata la scintilla all'improvviso: forse, semplicemente, si divertiva a vedermi provarci con lei con disperazione - ridacchiò - Ho sempre avuto il dubbio che fosse un po' sadica - ammise, poi.
Sospirò.
- Eppure... non volevo che finisse in quel modo - disse, diventando serio. Marinette si girò a guardarlo - In quel modo? - chiese. Radi scosse il capo.
- Avemmo problemi con uno dei Guardiani, poi successe un casino dietro l'altro e Giotto optò per trasferirla in Cina, dove vivevano alcuni miei lontani cugini - spiegò, amaramente - Era la scelta migliore per salvaguardare la sua vita: a quell'epoca era già incinta.
Fu l'ultima volta che la vidi. -
Tra i due scese il silenzio mentre Marinette elaborava le informazioni ricevute: in effetti, ciò coincideva con quello che aveva detto la nonna su quella sconosciuta che si era presentata sulla soglia di casa Cheng, incinta e con una lettera di un lontano parente. Per l'appunto Radi.
- Mi dispiace - mormorò.
- È così che va la vita - sospirò l'uomo - Ma so per certo che stavano bene, quindi non ho nulla di cui compatirmi: era sempre meglio che farli morire con me, no? - aggiunse - E poi... il fatto che tu sia quì e che sia cresciuta così bene ne è la prova lampante - rise, facendola arrossire. Alzò una mano e le accarezzò dolcemente una guancia - Tu le somigli molto. In carattere, però... il resto lo hai preso senza dubbio da me. -
- Io non sono sadica! - protestò Marinette, un tantino sconvolta, facendolo ridere.
- Mah, chi può dirlo... nessuno si conosce mai fino in fondo - rispose lui, scompigliandole la frangia, per poi mettersi su un fianco per poterla guardare meglio - Ci sono esperienze che ci cambiano e altre che ci fanno scoprire cose di noi che non immaginavamo neanche. Un giorno, in un futuro lontano, potresti guardarti indietro e pensare: ma io ero davvero così? E sarà strano, nostalgico, ma anche buffo e ti scapperà un sorriso perché ti renderai conto di quanto tu sia cresciuta - mormorò, sfiorandole i capelli con le dita.
Marinette restò a guardarlo in silenzio, rapita da quel viso oscurato di cui riusciva a scorgere solo le labbra e la punta del naso. Qualcosa, l'istinto forse, le diceva che Radi stesse parlando anche un po' di sé stesso.
- Però, c'è una cosa che non devi mai trascurare - aggiunse, facendosi un po' più serio - E sono le persone che ti stanno intorno: che siano semplici amici, alleati, componenti della Famiglia o anche nemici. Perché sono loro che ci aiutano a crescere, ad andare avanti e a far riemergere i nostri veri "noi" - continuò, facendo scorrere una mano sulla guancia così da alzarle il viso e poggiare la fronte sulla sua - Ricordati sempre che non sarai mai sola. Qualunque cosa succeda, ovunque tu sia... ci sarà sempre qualcuno che pensa a te, anche se non può essere al tuo fianco materialmente ci sarà col cuore. Ed è questo ciò che conta: perché non si potrà mai andare avanti senza il sostegno di qualcuno e senza sostenere qualcuno.
Combatti per ciò in cui credi, Marinette, per le persone che ami... e vai avanti senza rimpianti. -

The Lady of the RingWhere stories live. Discover now