Galeotta fu la Verifica - Sessione di studio intensivo con Lal

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REVISIONATO IL 01/01/2021


Titolo: The Lady of the Ring
Capitolo: 06. Galeotta fu la Verifica - Sessione di studio intensivo con Lal
Fandom: Katekyo Hitman Reborn - Miraculous
Numero Parole: 2.926




Sabine non aveva saputo dirle niente riguardo al suo oramai defunto bis-bis-bis nonno: sapeva solo, dai racconti ripescati dalla nonna, che un giorno la sua bis-bis-bis nonna si era presentata alla porta di casa Cheng, incinta di tre mesi e con una lettera di un certo Radi, che si era scoperto essere un lontano cugino. Da allora si poteva risalire a tutti i discendenti della famiglia, fino a lei... ma di Radi nessuna traccia, se non il suo nome scritto alla fine di quella lettera oramai perduta.
Sospirò, affranta, scarabocchiando con la penna sull'angolo del quaderno, ignorando completamente madame Bustier che parlava da oramai dieci minuti... almeno finché Alya non le diede una gomitata sul braccio, facendola sussultare.
- Cosa? - chiese, voltandosi a guardarla.
- Hai sentito quello che ha detto? - domandò lei, in un sussurro, sospirando allo sguardo perso di lei - Domani ci sarà una verifica sulla nostra ricerca, i voti individuali influiranno su quello collettivo... - spiegò.
- Cosa? - sbottò, a voce più alta del previsto, facendo voltare tutti verso di lei.
- Hai capito benissimo, Marinette - rispose madame Bustier, credendo che quella reazione fosse dovuta a ciò che aveva detto - Se prenderai un brutto voto ci andranno di mezzo anche i tuoi compagni di ricerca, quindi vedi di studiare! - ammonì. Marinette deglutì, facendosi piccola piccola sulla sedia, mentre sentiva il panico crescerle dentro: aveva completamente dimenticato la ricerca!


Ci mancò pochissimo perché la ragazza facesse un volo giù dalle scale che univano il piano superiore con la palestra/atrio della scuola, rischiando di mandare seriamente qualcuno all'ospedale (tipo la povera Rose, la cui unica colpa era stata passare di lì in quel momento). Biascicando scuse, Marinette corse nel corridoio e si fiondò al proprio armadietto, quasi scardinandolo mentre lo apriva.
- Cos'è successo stavolta? - domandò Lal, seduta al tavolino a leggere un libro.
- Domani ho la verifica e non ho studiato per la ricerca! - rispose lei, tutto d'un fiato. Lal voltò lo sguardo verso di lei, nascosto dagli occhiali.
- L'avevi dimenticato, vero? - chiese, impassibile.
- Sì - ammise la ragazza, affranta, abbassando il capo. La bambina sospirò, chiudendo il libro e poggiandosi gli occhiali sul capo.
- Non andremo molto lontano di questo passo - decretò.
- Lo so - rispose lei - E mi dispiace - aggiunse.
- Di che cosa ti dispiace? - domandò la voce di Alya, alle sue spalle. Marinette sobbalzò e chiuse l'armadietto di scatto, voltandosi verso di lei.
- Di non aver... ehm... prestato attenzione in classe? - buttò fuori, incerta.
- E lo dici all'armadietto? - domandò la ragazza, perplessa.
Marinette sgranò gli occhi - Ehm... -
- Sei strana ultimamente - notò l'amica. Lei rise.
- Io sono sempre stata strana! - commentò, nervosamente - Comunque, ti serve qualcosa? - chiese, fingendo naturalezza.
- Sì. Io e gli altri ci siamo messi d'accordo per studiare insieme stasera: vieni anche tu? - propose Alya.
- Ehm... s... no! - rispose lei, mordendosi la lingua.
- Non ti posso aiutare se ci sono anche loro! - sussurrò Lal, da dentro l'armadietto.
- Cosa? - domandò Alya, stupita.
- No, non posso. Cioè, a studiare studierò ma... ecco, ci sono molte cose che devo fare e voglio farle da sola, rischierei solo di rallentarvi - spiegò - Prometto che la verifica di domani andrà benissimo! - aggiunse, aprendo uno spiraglio nell'armadietto e afferrando Lal, per poi ficcarla poco delicatamente nello zainetto dando le spalle ad Alya - Ci vediamo domani: non chiamarmi, devo stare concentrata. Ciao! - salutando con la mano, scappò fuori dalla scuola passando in mezzo al gruppetto composto da Sabrina, Chloé, Nathan e Ivan che la guardarono straniti.
- Ma Marinette! - la richiamò Alya, piccata. Lei non si voltò nemmeno.


Facendo tintinnare il portachiavi a forma di tartaruga, Marinette inserì la chiave nel cancelletto singolo ed entrò nel vialetto della grande Villa. Erano passati solo tre giorni da quando l'aveva rimessa a nuovo che Lal l'aveva già adibita a loro quartier generale, sebbene quella fosse la prima volta che ci tornasse. Trascinando il borsone pieno di vivande attraversò il selciato lindo ed arrivò fino ai grandi scalini di marmo bianco: non dubitava del fatto che vivere in una Villa del genere sarebbe stato magnifico ma era anche consapevole del fatto che, sebbene avesse il permesso di andare e venire quando voleva, restava pur sempre una proprietà di Dino.
Aprì il grande portone bianco ed entrò, richiudendoselo alle spalle a chiave mentre Lal si era già avviata verso la cucina, per poi seguirla e poggiare la borsa sull'isolotto di marmo grigio al centro della stanza.
- Studieremo qui, c'è più luce - decretò la bambina balzando accanto ad esso. Marinette tirò fuori tutto il materiale di ricerca che aveva stampato da Alya e lo posizionò sul tavolo, in un bel malloppo: ci avrebbero passato la notte lì vicino, di questo era certa.



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