Finally alone

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Quel mattino Beverly si svegliò prima del solito.
Le sue compagne dormivano ancora beatamente ma ciò che aveva appena sognato, l'aveva scossa talmente tanto da non riuscire più a farle riprendere sonno.

Nel suo sogno, Richie la guardava sorridendo, seduto davanti il marciapiede della sua vecchia casa a Derry. L'aveva presa in giro per aver letto il suo diario e le aveva chiesto di riportarglielo al più presto non appena fosse arrivata all'ultima pagina, ma proprio nel momento in cui la ragazza si era avvicinata a lui per abbracciarlo, aveva riaperto gli occhi, tornando alla realtà.

Le era già capitato altre volte che il suo amico le apparisse in sogno, ma mai che le parlasse, chiedendole di fare qualcosa. Forse era un segno del destino, magari era arrivato il momento che lei si facesse coraggio e andasse a trovarlo per restituirgli ciò che era suo. Prima di farlo però, doveva leggere tutta la sua storia.

Dato che ormai era sveglia e che mancava ancora un pò all'ora della colazione, prese nuovamente il taccuino e si mise a leggere una nuova pagina con estrema attenzione.

22 Ottobre 1991

Da quando è arrivato Noah, nascondere la storia tra me e Eddie sembra molto più facile. Certo, quando stiamo "insieme" dobbiamo fare molta più attenzione per evitare che ci senta ma non importa...
Fino alla scorsa settimana, ero convinto che Fred avesse iniziato a sospettare qualcosa, ma ora che sà che io e suo cugino non siamo più soli in stanza, pare essersi placato. Ha addirittura allontanato Myra da Ed questa mattina! L'ha fatta scappare via piangendo, ma ammetto che non mi è dispiaciuto neanche un pò.

*Inizio flashback*

Era trascorsa circa una settimana da quando Noah era arrivato al collegio Perkins. L'aver trovato subito degli amici che lo aiutassero ad ambientarsi, lo aveva fatto sentire immediatamente meno solo.

Stare lì insieme a loro cominciava a piacergli. Nel posto dove viveva prima non aveva mai avuto molti amici, anzi a dire il vero praticamente nessuno, dato che il suo carattere schivo e introverso non era mai stato visto di buon occhio dai suoi coetanei.

Quel giorno il ragazzo fu svegliato all'alba dai pallidi raggi di luce che avevano fatto capolino nella stanza.

- Richie avrà sicuramente dimenticato un'altra volta le persiane aperte - pensò mentre si alzava svogliatamente dal letto per andare a chiuderle e rimettersi finalmente a dormire. Una volta in piedi, Noah si accorse che i suoi compagni non erano nei loro letti. Cercò di non farsi troppe domande e si avvicinò alla finestra per poterla chiudere.

Guardando fuori dal vetro però, notò nascoste dietro una siepe del cortile, due figure avvinghiate l'una all'altra che si scambiavano un intenso bacio.
Non appena riuscì a focalizzarle meglio, capì subito che quelle sagome appartenevano a Richie e Eddie.

In quel momento Noah pensò ingenuamente che i due si stessero "allenando" a baciare le ragazze. Nonostante fosse molto intelligente per i suoi quattordici anni, su certe cose era ancora parecchio immaturo.

Nei giorni precedenti si era accorto che i suoi compagni di stanza si comportavano in maniera diversa quando erano insieme a lui nella loro camera, assumendo degli atteggiamenti molto più ambigui, mentre davanti ai loro amici a malapena si sfioravano.
Il ragazzo decise di non badarci troppo, in fin dei conti non stava a lui giudicare ciò che facevano.

Quando Richie e Eddie rientrarono nella stanza, trovarono Noah ancora addormentato e si scambiarono un sorrisetto complice prima di infilarsi nei propri letti. La sveglia però non tardò a suonare, così i tre si alzarono e si prepararono alla svelta per poter scendere a fare colazione con gli altri.

REDDIE - l'altra metà dell'amore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora