Hard times

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Finalmente anche per quel giorno le lezioni erano terminate. Beverly e Amy erano nella loro camera a prepararsi per scendere a cena.

"Ehy Marsh, quando hai detto di doverti incontrare con Noah?" chiese la sua amica guardandosi allo specchio mentre passava il mascara sulle sue lunghe ciglia.

"Questo sabato..."

"Beh allora dobbiamo iniziare a pensare a cosa farti indossare per l'occasione!"

"Amy smettila! Ti ho già detto che non è un appuntamento. Andrò vestita normalmente con jeans e t-shirt" rispose la rossa seccata.

La sua compagna alzò gli occhi al cielo sbuffando.

"Uffa quanto sei noiosa! Quel Byers mi sembra un ragazzo apposto, non capisco perché tu non voglia dargli un'occasione!"

"Perché lui non è interessato a me e io non lo sono a lui. Siamo semplicemente due conoscenti che hanno deciso di vedersi per parlare..."

"E di cosa dovreste parlare scusa?"

Beverly si morse un labbro maledicendosi mentalmente. Senza volerlo aveva rivelato anche troppo.

"Nulla, questioni riguardanti il suo amico Eddie..." mentì lei, sperando che Amy non le facesse ulteriori domande.

"Mmh ok, sarà... Però poi se dovesse scoccare la scintilla non venire a dirmi che non ti avevo avvisata!" ridacchiò la ragazza, dandosi un'ultima occhiata allo specchio. "Comunque Bev io inizio a scendere, questa sera devo uscire con Tom quindi vorrei sbrigarmi!"

"D'accordo, finisco di prepararmi e ti raggiungo"

Le due si salutarono e appena la rossa rimase sola, non riuscì a resistere alla tentazione di leggere velocemente un'altra pagina del diario di Richie.

La sua storia si faceva sempre più intrigante e man mano che andava avanti, si aggiungevano altri tasselli che riuscivano a far vedere con chiarezza cosa l'avesse spinto a voler sparire.

7 Dicembre 1991

Perché tutti si ostinano a credere che io abbia bisogno d'aiuto?
Io non ho bisogno di nulla. Ho imparato a cavarmela benissimo da solo dato che fino ad ora nessuno (a parte Noah) c'è mai stato per me...

            *Inizio flashback*

"Richie ti prego dammi modo di spiegarti..."

"Non abbiamo più nulla da dirci Kaspbrak."

Eddie aveva colto di sorpresa il corvino, seguendolo in un angolo appartato dell'istrituto. Era dalla sera precedente che tentava di parlare con lui per potersi scusare e spiegargli meglio come stavano realmente le cose ma il ragazzo non aveva voluto sentire ragioni. Evitava in ogni modo di avere un confronto diretto con lui dato che qualsiasi giustificazione gli avesse dato, non gli sarebbe mai sembrata abbastanza valida.

Aveva invitato Myra a casa sua per le vacanze Natalizie, cosa c'era da spiegare?

"Senti Eddie adesso abbiamo lezione, ci si vede in classe" lo liquidò il quattrocchi, dandogli le spalle e incamminandosi verso l'aula senza aspettarlo.

A quel punto il moro si rassegnò e si avviò anche lui in classe a testa bassa, decidendo così di riprovare a parlargli in un altro momento.

Il professore di letteratura entrò in classe e iniziò subito a leggere l'opera che stavano studiando da mesi: Lady Macbeth.

"Venite o spiriti, che presiedete i pensieri di morte. Cancellate il mio sesso per riempirmi dalla corona ai piedi della più cieca crudeltà!"

Il corvino, nel frattempo mimava passo passo con le labbra tutte le parole pronunciate dal docente, come se già le conoscesse a memoria. L'uomo se ne accorse subito, di fatti interruppe bruscamente la lettura per rivolgersi a lui.

REDDIE - l'altra metà dell'amore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora