3. dispersa

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Mentre Isabel guardava uscire le due strane figure, provava una strana sensazione di sollievo nel profondo del suo stomaco. Levi e Furlan camminavano fianco a fianco, chiacchierando qua e là, ma ad un certo punto Levi prese Isabel in disparte. Aveva bisogno di parlarle, ogni volta che faceva così cercava di chiederle cosa stava succedendo, ma lei o taceva o cercava di cambiare argomento.

Pochi minuti dopo si trovavano nella loro casa. Furlan andò nella sua stanza, mentre Levi si sedette sul divano e Isabel sulla sedia.

"Cosa c'è che non va?" Chiese dopo un paio di secondi, Isabel lo guardò e rimase in silenzio.

"Non me lo vuoi dire?" Lei scosse la testa.

Levi corrugò le sopracciglia, poi si alzò in piedi. Posò le mani sulle spalle di Isabel e la guardò con il suo sguardo penetrante . "Se non lo farai, allora ti forzerò. Ogni volta che sei così c'è qualcosa che non va. Dimmi cos'è successo."

Isabel alzò lentamente lo sguardo sugli occhi vitrei di lui. Levi fu colto alla sprovvista, vide che Isabel stava piangendo. Non l'ha mai vista piangere, era sempre stata felice e determinata. Lei si asciugò una lacrima.

"Oggi è l'anniversario del giorno in cui anni fa io e la mia sorella gemella ci siamo separate, non vi ho detto mai niente su di lei perché non volevo farvi pesare la cosa in qualche modo." Isabel singhiozzò. Levi le asciugò le lacrime, che nel frattempo le cadevano sui pantaloni.

"Perché non lo hai detto prima? Avremmo potuto trovare la mocciosa e riportarla da te"

"Questo è il punto! Lei e io siamo fuggite dai nostri genitori e io l'ho aiutata ad attraversare il passaggio per la superficie. Sarà morta, dispersa da qualche parte o si sarà fatta una vita tutta sua".

"Tua sorella ha qualche tratto distintivo?"

"Ha una lunga cicatrice che parte dalla mano e percorre tutto il braccio destro. Gliela ha procurata mio padre rompendo una bottiglia di vetro" Isabel singhiozzò.

Furlan era dietro l'angolo e stava ascoltando la storia. Dannazione, pensò, per tutto questo tempo ha avuto una sorella che potrebbe anche essere morta. Levi lasciò andare Isabel nella sua stanza e lui andò da Furlan.

"Hai visto la figura che oggi ci guardava?" Chiese.

"Sì. Prima era una sola persona, poi due. Credo che domani dovremo stare in guardia"

"Tsk. Saranno ancora quei rompi palle. Ma dobbiamo completare la nostra missione in superficie per poter vivere. Non voglio morire in questo porcile"

"Hai ragione. Forse possiamo capire di che Corpo fanno parte e usarli per andare in superficie"

"Non penso" rispose secco il corvino.

"Perché no?"

"La ragazza. Non mi sembra una con cui giocare"

"Che importa se è una ragazza? Diavolo, sarà ancora più facile mandarla al tappeto"

Levi sospirò sedendosi al suo posto, iniziando a pulire il suo coltello.

Quella ragazza sembrava essere una cadetta debole, nessuno sapeva di cosa era capace.

***

"Levi! Ci stanno seguendo!" Disse Furlan mentre svolazzava in giro. Cinque soldati incappucciati erano dietro di loro, tra cui la ragazza del giorno prima.

"Saranno della polizia militare. Non hanno ancora imparato la lezione... Levi! Hai sentito che frase figa ho appena detto?" Chiese Isabel eccitata.

"Non essere stupida, non sono della polizia militare" disse levi.

Levi ordinó ai suoi due compagni di dividersi. Quando cambiò direzione notò una cosa, le ali della libertà stampate sui mantelli. Merda! Pensò. Ritornò dai due compagni. La ragazza non era con i cinque.

Dove era?

Isabel's Sister (Levi x Reader) [ITA]Where stories live. Discover now