15. cielo notturno

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(T/n) stava aspettando nel suo ufficio pazientemente, leggendo il suo libro preferito o firmando dei documenti incompleti per passare il tempo. Alcuni veterani erano passati a informarla dell'andamento degli allenamenti. Ma quella fastidiosa sensazione non si fermava per via di quell'urgente richiesta di Levi.

Cosa vuole? È qualcosa di importante? Pensò, con il mento tra le mani, girando la pagina del libro. I suoi occhi (c/o) luccicavano per la luce emanata dalla candela, la finestra dietro di lei la riparava dal cielo notturno. E quel maledetto ricordo di Levi che univa le labbra con le sue, prendendo il suo primo bacio, la tormentava.

"Che cazzo! Stavo riservando il mio primo bacio per qualcuno che mi piace. Non per un cazzo di roditore!" (T/n) iniziò a respirare più velocemente, guardando l'orologio sulla sua scrivania. Mancavano venti minuti alla mezzanotte, era tempo di incamminarsi. Ci si mettono quindici minuti per arrivare al campo d'allenamento, ma arrivare cinque minuti in anticipo non farà male a nessuno, vero?

Alzandosi dalla sedia, spense la candela e chiuse la porta dietro di lei. Prese un lento e profondo respiro, iniziando la sua discesa verso la meta.

I locali erano silenziosi, il suono dei suoi passi rieccheggiava per le pareti. L'intero Quartier Generale dormiva, tranne alcuni nottambuli. Il suo respiro era silenzioso ma pieno di ansia.

***

Si sedette in un punto sopra ad una piccola collinetta, quardando la mezzaluna. Sospirò, ispeziondando le stelle che scintillavano nel cielo nero. Il suono di un colpo di tosse attirò la sua attenzione. (T/n) si spostò di lato e scorse Levi appoggiato ad un albero, braccia incrociate e gli occhi d'acciaio puntati verso di lei.

Lei spostò lo sguardo altrove, irritata dal suo comportamento. L'uomo le si avvicinò furtivamente, sedendosi accanto a lei senza curarsi del resto.

"Si sta bene fuori" Levi ruppe il silenzio, le lucciole volavano serenamente intorno ai due, illuminandoli leggermente.

"Giá. Erwin non mi lasciava mai stare fuori a quest'ora quando ero una bambina... è bellissimo." (T/n) sospirò ancora una volta, consapevole della distanza tra loro che Levi continuava ad accorciare. Lo guardò, "Potresti sederti più lontano da me, sto diventando claustrofobica"

Levi la derise "Come fai a sapere cosa significhi 'claustrofobica'?"

"Sono stata nei Sotterranei, idiota, so cosa si prova a sentirsi soffocare"

"Ammiro le donne come te. Non fai tutto quello che dico, lotti tutto il tempo, sei forte e indipendente. Eppure, c'è un difetto che ti rende diversa da tutte le altre"

"Quale?"

"Sembri invincibile, ma so che non lo sei davvero. Sono curioso"

"Cosa c'entra questo con tutto ciò?"

"Niente. Solo questo..."

Levi si avvicinò velocemente e la baciò con prepotenza. All'inizio cercò di tirarsi indietro, ma la mano di Levi la fermò. Poi, si sporse in avanti e si lasció andare per sperimentare cose nuove, il suo sistema nervoso ormai era impazzito per quei movimenti.

Dopo qualche minuto di baci intensi, Levi sospirò con voce rauca, "Ci vediamo alla spedizione"

Isabel's Sister (Levi x Reader) [ITA]Where stories live. Discover now