7. infermeria

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Il suono di sospiri e grugniti riempivano l'area dell'addestramento. Il combattimento tra un ragazzo e una ragazza era l'occasione perfetta per fare una scommessa. I due si tenevano testa a vicenda, si riempivano di pugni e potenti calci. (T/n) si portò le braccia davanti al viso per parare una serie di pugni da parte del ragazzo. Un paio di secondi dopo il dolore era già svanito.

Lei ringhiò. Improvvisamente si gettò per terra per poter calciare il piede di Levi, facendolo cadere e dandogli un calcio sul fianco. Lui grugnì per il dolore stringendo i denti, ma poi si rialzò subito.

La folla intorno a loro continuava a crescere. Sembravano essere allo stesso livello, ma qualcosa catturò l'attenzione di Levi.

Aveva usato molta forza nel colpire (t/n) al viso, eppure non le era rimasto neanche un segno. Anche il taglio sulla sua nocca aveva smesso di sanguinare dopo un paio di minuti.

Gli occhi di (T/n) si illuminarono, si piegò all'indietro, quasi parallela al terreno, per schivare la gamba di Levi. Mentre il tempo sembrava rallentare, avvolse le sue braccia attorno alla sua gamba e girò il suo corpo sul lato opposto. Il dolore si diffuse attraverso l'arto del ragazzo mentre il suo corpo sbattè contro il terreno, sentendo poi una potente botta alla tempia, stordendolo. Poi, un altro pugno duro come un mattone entrò in contatto con la sua fronte.

Silenzio.

Il sangue gli colava dalle narici e il suo respiro era affannato. Le sue nocche erano dolenti, si sentiva il petto pesante e il suo stomaco era sottosopra. La sua vista divenne offuscata.

(T/n) aveva la sua gamba destra tra le gambe, la sua mano sinistra piantata nel terreno, accanto alla testa del ragazzo. I suoi capelli erano in disordine e avvertiva il petto pesante. I suoi occhi (c/o) brillanti erano piantati nelle pozze argentee di lui, piene di eccitazione per il combattimento. Lei fu la prima ad alzarsi, anche perché era sopra di lui.

Aveva vinto lo scontro.

L'adrenalina scorreva ancora nelle sue vene. Dopo essersi rialzata porse la mano sinistra al ragazzo. Levi osservò la mano per un istante, sospirò e la afferrò mettendosi di nuovo in piedi. Il sole iniziò ad uscire da dietro le nuvole. Era ora di pranzo ma i due andarono in infermeria per applicare qualche benda sulle ferite.

"Cavolo! Non avresti dovuto prendere questo combattimento così seriamente!" sbuffò Hanji, tamponando una pallina di cotone sulla tempia di Levi. "Non era una battaglia di vitale importanza, lo sai! Dio, spero solo che tu diminuisca la forza dei tuoi pugni."

"Oh andiamo, Hanji. Ero in difficoltà anche io. Ma... come al solito non ho neanche un graffio, solo un paio di lividi," disse (t/n) stupita, voltandosi con fare annoiato. "Dannazione, ho dimenticato che avevo la valutazione dopo pranzo con papà. Come glielo spiego questo?" Indicò la sua mano fasciata.

"Non lo so, (t/n). Quelli sono problemi tuoi, non miei" Hanji ridacchiò, iniziando a bendare la testa di Levi. Il ragazzo corrugò le sopracciglia.

"Chi è 'papà'?" La voce di Levi era diventata maliziosa. (T/n) sussultò, sapendo che questo sarebbe stato oggetto di ricatto in futuro.

"N-Nessuno!" Disse velocemente. Un soldato aveva portato due vassoi con del cibo per loro, dal momento che gli infortunati mangiano gratis nell'infermeria. Il Caporale coprì il suo volto con una fetta di pane. Levi socchiuse gli occhi, pensando a tutti i possibili uomini che potevano essere il padre di una persona del genere.

"È Erwin?"

"..."

"Okay, è lui."

"No!"

"Allora perché hai esitato?"

"È stata la tua immaginazione!"

"Oi, quella non era la mia immagi-"

"Awww, sareste così carini insieme!" Urlò Hanji.

"Huh?" Chiesero contemporaneamente i due.

L'amante dei titani stava per aggiungere qualcosa quando Erwin entrò arrabbiato e guardò (t/n).

"Vieni nel mio ufficio quando finisci! Devo parlarti" ed uscì dalla porta sbattendola.

(T/n) sussultò spaventata dal Comandante. Lui è un paio di gradi più alti rispetto lei, quindi deve rispettare gli ordini come chiunque altro.

"Penso che io debba andare. Non voglio farlo arrabbiare ancora di più. Oh! Hanji..."

"Hm?"

"Potremmo fare altre ricerche sul mio stato di salute? È impossibile che io esca sempre illesa da qualsiasi scontro."

"Certo, Signora!" Hanji salutò come si deve. (T/n) roteò gli occhi, dimenticandosi completamente del corvino che l'aveva osservata andarsene.

Isabel's Sister (Levi x Reader) [ITA]Where stories live. Discover now