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«Sveglia, dormiglione!» la voce squillante di Hoseok mi risuonò nelle orecchie e strizzai forte gli occhi prima di aprirli.
«Che ore sono?» biascicai, trattenendo uno sbadiglio.

«Le sette? Le dieci?» sembravano più una domanda che una risposta «Ma che ti importa! Farai tardi se non ti sbrighi! » esclamò, aprendo subito dopo le tende della mia stanza.
La luce entrò dentro le quattro mura, illuminandole completamente, e io dovetti coprire gli occhi con i palmi delle mani, per evitare che potesse darmi troppo fastidio.

Avevo dormito a mala pena tre ore, perché il giorno prima non avevo fatto altro che rileggere le nostre conversazioni. Era da stupidi e non aveva senso; sapevo che le cose non sarebbero potute ricominciare, ma avevo bisogno di quell'ultima certezza che tu fossi ancora lì.

«Tardi per cosa?» mormorai, poggiando di nuovo la testa sopra il cuscino. Mi girai a pancia in giù e la voce risuonò confusa e troppo bassa.
«Jimin non ti ha detto nulla, vero?» sospirò, scuotendo la testa «Mi fa sempre fare il lavoro sporco, quel piccoletto.» portò le mani sui fianchi e iniziò a frugare dentro il mio armadio.
«Che cosa avrebbe dovuto dirmi?» gli domandai confuso.

Non mi ricordavo dovessi uscire quella volta e Jimin non era solito dimenticare di avvisarmi.
Hoseok continuò la sua assurda ricerca dei " vestiti perfetti", parole sue, farfugliando parole sconnesse. «Con questa ci sta bene il blu, ma le scarpe non si intonerebbero. Arancione e rosa?» fece una smorfia, come se fosse disgustato. «Assolutamente no.» la lanciò dietro di sé e l'indumento mi arrivò dritto in testa. Al che l'alzai dal mio morbido cuscino e sbuffai, evidentemente scocciato per non aver ricevuto una risposta dal castano.

«Hoseok?» lo richiamai « Cosa c'era di così tanto importante che Jimin avrebbe dovuto dirmi?»
«Oh si, scusa. Che sbadato!» si portò una mano dietro al collo, accarezzandolo imbarazzato e lo trovai stranamente tenero.
Il sorriso che però apparve sul suo viso, mi fece totalmente cambiare idea. Conoscevo quel sorriso: non avrebbe portato a niente di buono.

«Andrai ad un appuntamento!» esclamò con le mani rivolte verso l'alto. A quella notizia, quasi non rischiai di affogarmi con la mia stessa saliva.
Sapevano che non fossi ancora pronto a nuove conoscenze, perciò qual era il loro scopo?
« Cosa?!» urlai esterrefatto, rischiando anche di cadere giù dal letto.

Somebody else || JJ.K & KT.HWhere stories live. Discover now