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Passarono due giorni dopo quella mattina di fuoco, e Taehyung, non appena aprì gli occhi, sentì il suo cellulare sul comodino vibrare.

Lo prese, ancora con sguardo assonnato, e trovò un messaggio da parte di Bogum.

Scusa per tutto quello che ti ho fatto.
Scusami, davvero.
Sono tornato soltanto perché mi mancavi. Sei stato la persona più importante della mia vita, Taehyung. E non lo nascondo, volevo provare a riprenderti con me.
Probabilmente ho sbagliato il modo di approcciarmi, o probabilmente sono arrivato tardi.
Mi dispiace.
Me ne sono andato.
Puoi tornare a casa.

Il piccolo sospirò, lanciando il cellulare sull'altra estremità del letto.
Di buono c'era che sarebbe potuto andare via da casa di Jungkook.

Non avevano più parlato di quello che era successo durante quel rapporto.
Non avevano toccato l'argomento, e l'aria tra loro era sempre piena di una strana tensione. Era una situazione scomoda, e non riusciva più a reggerla.

E non sapeva neanche come porle fine.
Non aveva per niente il coraggio d'iniziare un discorso così serio con il maggiore, e per quei due giorni sperò lo facesse l'altro, ma niente.

Lentamente si tirò a sedere, con ancora lo sguardo assonnato ed i capelli un po' scompigliati, ma non ebbe tempo di fare altro poiché la porta si aprì, rivelando Jungkook con un vassoio in mano.

«Ehi, già sveglio? Ti ho portato qualcosa da mangiare» disse, con un sorriso.

Taehyung sbatté più volte le palpebre, incredulo, annuendo poi lievemente alla domanda dell'altro, come se non fosse piuttosto ovvio che fosse già sveglio.

Jungkook, notando che l'altro non avesse aperto bocca, decise finalmente di parlare.
Odiava l'atmosfera che c'era ultimamente tra lui ed il piccolo, doveva risolvere.

«Tae, parliamo?» domandò, sedendosi accanto a lui dopo aver poggiato il vassoio con la colazione sul comodino.

«Torno a casa, oggi. Bogum è andato via, mi ha mandato un messaggio poco fa » mormorò in risposta il più piccolo, abbassando anche lo sguardo.

«Va bene...» sussurrò il più grande, anche se in quel momento l'unica cosa che riusciva a sentire era uno strano dolore al petto.

Restarono poi in silenzio per diversi minuti, entrambi in imbarazzo.
Non sapevano che cosa dire, o fare.
Ma per fortuna il corpo di Jungkook decise di reagire da solo.

Si avvicinò di poco al minore e gli prese delicatamente la mano, stringendola nella sua.

«Mi dispiace, Tae. Davvero»

L'altro lo lasciò fare, ricambiando in parte la stretta prima di alzare, finalmente, lo sguardo sul maggiore.

«Per cosa?»

«Per aver detto quello che ho detto...adesso è tutto strano e...ed io non voglio che sia così, tra noi.
Possiamo, in qualche modo, risolvere?
Puoi anche fare finta che io non abbia detto niente, se ti va»
Jungkook parlò talmente tanto veloce che il minore si ritrovò costretto a nascondere un sorriso durante quel discorso.

«Te lo stai ritrattando, per caso?» domandò allora Taehyung, inclinando di poco il capo verso destra.

Il più grande si ritrovò per qualche istante immobile, dopo quella domanda.
Cosa avrebbe potuto dire?
Ritrattare? Dannazione, no. Non voleva proprio farlo.

«Sinceramente, no. Non vorrei farlo.
Sento davvero ciò che ho detto» disse, ora particolarmente serio.

Taehyung arrossì senza neanche rendersene conto. Jungkook lo amava. Non riusciva a crederci.

«I-io...non so che dire...» mormorò, abbassando nuovamente lo sguardo.

«Non devi dire niente, Tae! Davvero! A me va bene così, però... torniamo ad essere come prima, okay? Non sopporto questa strana tensione... Ho bisogno di averti come tre giorni fa, puoi farlo, per me?»

Taehyung, dopo quelle parole, non sapeva come sentirsi.
Sì, era felice di sapere che Jungkook voleva rimediare, ma non voleva che si rimangiasse quelle parole.

Annuì, comunque, a quella domanda, trascinandosi poi verso di lui, così da andarsi a posizionare tra le sue gambe.

Jungkook sorrise, stringendo il piccolo a sé prima di lasciargli un bacio sulla tempia destra.

«Jungkookie...io non voglio che...ti rimangi quello che hai detto...» sussurrò ad un tratto il più piccolo, nascondendo subito dopo il viso nell'incavo del collo dell'altro, che sorrise a quelle parole.

«No? Non ti ha dato fastidio?»

Taehyung, in tutta risposta, scosse di poco il capo, aumentando di poco la stretta sul corpo dell'altro.

«E vuoi andartene comunque?» si azzardò a chiedere, iniziando a passare una mano tra i capelli del più piccolo.

«Non posso restare qui con Soyeon... Non è giusto»

Jungkook semplicemente annuì, capiva perfettamente il punto di vista dell'altro, anche se, in realtà, non gli sarebbe dispiaciuto avere il minore in casa sua.

«Va bene, piccolo. Ma vi accompagno io, okay?»

Il piccolo annuì, ancora.
Ma non disse altro, restò in silenzio, tra le braccia dell'altro.

«Me lo vuoi dare un bacio, adesso?» domandò sorridendo il più grande, passandosi subito dopo la lingua tra le labbra, in attesa.

Ma Taehyung non se lo fece chiedere un'altra volta, in quei due giorni non aveva avuto l'opportunità di lasciar scontrare le labbra con quelle del maggiore, e gli mancava poterlo fare.

Alzò, infatti, il viso, avvicinandosi così a quello del maggiore per lasciare scontrare, finalmente, le loro labbra in un bacio dolce.

Bacio che, purtroppo, venne interrotto quasi subito a causa dei due bambini che, correndo e ridendo, entrarono dentro la stanza.

«Giochiamo!!!»

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Lol.
Sono depressa bc i gatti di mia madre hanno distrutto la piantina di lavanda che mi stava finalmente crescendo.
Li odio. :)))
Addio. ✌

Dad || KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora