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Gettiamo le nostre conclusioni sul libretto giallo, in seguito la nostra euforica guida turistica riprende a tutto gas il percorso, con il chiaro obiettivo di giungere dall'altra parte del campo, elettrizzata di proporre gli altri luoghi accessibili: i campi da basket, baseball, pallavolo, tennis e football, le palestre che tengono al loro interno i combattimenti di boxe, le piscine e il bar, in modo che, se ne avessimo bisogno in futuro, ne conosceremo già la collocazione esatta; dobbiamo quasi correre per starle dietro e lei, evidentemente, non accenna a rallentare. Se perdi di vista gli edifici principali di questa catena, stai pur certo che non avrai la possibilità di ritrovare l'uscita da solo, per codesta valida ragione, nonostante la fatica, non la perdiamo un secondo dai nostri radar. Tutti i luoghi dell'istituto sono organizzati da una mente molto attenta, non c'è un complesso fuori posto e sicuramente non manca nulla. Verso il tramonto del tour, ci accompagna nella biblioteca scolastica, l'angolo più straordinario mai costruito nei paraggi.

Fin dalla tenera età, ho sempre sognato di lavorare in una biblioteca come quella descritta nella buona parte dei romanzi letti: libri disposti in ogni buco, anche negli scaffali più alti, i quali sono accessibili solo attraverso una scala in legno, a volte mobile, altre a chiocciola.

Avvolte dal nostro Paradiso terreno, mi rendo conto solo più tardi dell'espressione annoiata che compare sul volto di Katherine, la quale intanto si sta facendo gli affari suoi al telefono.

-Immagino che questa parte del campo non sia di tuo gradimento, vero?-

-No, leggere non è tra le cose che preferisco-

-Che classi segui?- chiede Hay interrompendo il discorso con un giallo di Van Dine tra le mani.

-Sono cheerleader, perciò seguo il corso di danza, naturalmente, ed anche quello di disegno-

-Ovviamente...- sussurra la mia amica alzando gli occhi al cielo.

-E in quale annata sei?- pongo una domanda banale per spostare l'attenzione su di me.

-Ultima, aspetto con ansia i diciotto anni. Voi invece siete al terzo, giusto? In fondo, abbiamo solo un anno di differenza.- confermiamo con un gesto della nuca e lei torna a guardarsi intorno. -Questa scuola è la cosa più bella che mi sia capitata, vi divertirete!-

-Lo spero-

-Fidatevi. In ogni caso ora devo andare, alle quattro ho un appuntamento. Voi intanto potete controllare le classi e fare altri giri-

-Certo, ci vediamo, allora-

-A domani- ci saluta, mentre si disperde dalla nostra vista.

Io e la mia amica ci incamminiamo verso l'ingresso dei dormitori con la sua voce in sottofondo che mi elenca tutti i validi motivi per cui non dovremmo fidarci della ragazza che ci ha lasciato pochi minuti fa. Tento di rassicurarla, ciononostante lei non sia per niente convinta e, in fondo al cuore, nemmeno io. In effetti, è inconsueto l'atteggiamento con cui si è presentata, come si è offerta così garbatamente di farci da guida ed, in particolare, è bizzarro il fatto che non ci abbia chiesto nulla in cambio. O forse tutto questo è insolito solo dal luogo di nostra provenienza.

All'ingresso dell'edificio scolastico, molti studenti sono già accalcati nella mischia per leggere i cartelloni e noi ricerchiamo un piccolo spazio per pervenire fino agli elenchi a caccia dei nostri nominativi. Le spiegazioni di Katherine sono state molto nitide: alcuni corsi pomeridiani, in particolare le attività sportive, non seguono le fasce di età, il che potrebbe risultare uno svantaggio per i più inesperti.

Raggiungo i moduli, dopo che un notevole gruppo di persone si è dileguato, e ottengo la conferma alla mia teoria iniziale, ovvero che io ed Hayley abbiamo solo poche aule in comune: chimica, storia ed informatica. Ciò significa che il tempo disponibile per studiare insieme non sarà tanto e, probabilmente, questo ridurrà anche quello per uscire.

Storm SoulDonde viven las historias. Descúbrelo ahora