Capitolo 2: Todoroki Shouto (Il mio passato)

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(T/N)'s Pov

Era oramai passata una settimana da quando Eraser Head o, per meglio dire, Aizawa Shouta, come più volte mi ha chiesto di chiamarlo, mi ha preso sotto la sua custodia.
Aveva finito di compilare tutte le carte necessarie per questa sorta di adozione nel giro di poco e ci siamo poi dedicati unicamente a ciò che volevo io.
È stato davvero gentilissimo, più di quello che è stato il mio vero padre in sette anni. Mi ha portato a prendere vestiti di tutti i tipi, trucchi, addirittura il mobilio per la stanza. Avevo piena carta bianca e lui non mi diceva niente.
Alla fine però è rimasto davvero sorpreso dall'aspetto della mia camera. Gli era piaciuto molto e sì, avete sentito bene: camera.

La sua casa non era una mega villa come quella accanto, ma era davvero molto spaziosa. Vi si trovavano quattro camere (quella padronale e tre per gli ospiti che ora erano diventate due siccome una è mia), una sala giochi gigante con tanto di mega schermo, uno studio, una biblioteca, una sala pranzo, una cucina, un salotto a dir poco enorme e una palestra per allenarsi. Del resto lui è un Hero ed insegna all'U.A. quindi è ovvio che voglia tenersi in forma.
Possiede perfino una piscina esterna e una jacuzzi interna che è la fine del mondo.

Parlando di U.A., lui più volte mi ha chiesto cosa volessi fare ma io non ero molto sicura. La Yuuei sarebbe un sogno ma dubito di poter venire accettata.

A distrarmi dalle mie riflessioni e proprio Aizawa dicendomi <<(T/N), ti prego esci. Non puoi rimanere sempre chiusa dentro. Vai in piscina o se vuoi fatti una camminata>>, io però non volevo uscire dalla mia stanza <<Nooo! Non voglio! Voglio stare qui!!!>>.
Lui continuò <<Non fare i capricci, forza, (T/N)>>. Detto ciò mi prese con le sue bende e mi portò fuori di forza mentre io mi dimenavo.

Arrivati fuori sentimmo una grossa risata provenire dall'abitazione accanto.
<<Quindi è questa la bambina, Eraser Head? Hahaha! È una marmocchia>> e continuò a ridere. Io intanto mi stavo arrabbiando e non poco.
<<Yo, Endeavor>> gli rispose solamente Aizawa.
<<Ma che bella marmocchietta. Hey, tu, mi fai un po' vedere le tue abilità?>>. Io, che ormai ero stata posata a terra, sbiancai di colpo. Non volevo usare Viperine.
Il mio tutore intuì la mia preoccupazione e tranquillamente, come sempre d'altronde, mi disse <<Fai solo quel che ti senti, (T/N). Se non vuoi usare Viperine non farlo>>.
Annuii un po' incerta. <<Forza piccola, vieni dentro e mostrami cosa sai fare>> disse ghignando l'Hero con il Quirk del fuoco.

Mi scortò dentro e poco dopo mi accompagnò fino alla palestra.
<<D'accordo bambina sopravvissuta, sfogati, mostrami che sai fare>> mi disse con un ghigno in volto.

Non me lo feci ripetere e subito, con un semplice gesto delle mani spazzai via tutti i mobili e gli attrezzi grazie alla forza del vento. Creai un vortice che rissucchiò ogni cosa per poi improvvisamente farlo cessare. Iniziò a cadere tutta ma io, grazie al terreno costruii una cupola che raccolse gli oggetti e li feci ritornare pian piano a terra.
Però così non mi bastava. Costruii con l'acqua una sorta di bersaglio e vi lanciai contro ogni tipo di fiamma per poi farlo raffreddare, tirarci qualche pugno aiutata dal mio fuoco e infine farlo evaporare.

Ansimante, mi girai in direzione dei due Hero. Aizawa mi stava sorridendo mentre Enji Todoroki, ovvero Endeavor, mi guardava stupito ma con un ghigno a mio parere terrificante.

<<Shouto, figlio mio, che ci fai dietro la porta. Vieni qui a conoscere questa ragazza. Lei si che è degna di poterti essere amica. Forza, vieni>>.
Mi girai in direzione della porta e vidi avanzare un ragazzo carino che avrà avuto la mia stessa età. Aveva i capelli perfettamente divisi in due. La parte destra era rossa mentre la sinistra bianca. Anche i suoi occhi erano diversi: il destro era di un azzurro davvero luminoso, contornato, però, da una scottatura, e il sinistro grigio.
Senza accorgermene arrossii e notai che anche il bambino assunse un colorito rossastro.
<<Cosa c'è, padre?>> disse. <<Shouto, volevo presentarti (T/N) (T/C)>> gli rispose l'uomo.
<<È per caso la ragazza che siete dovuti andare a salvare una settimana fa?>> chiese il figlio. <<Esatto. E ora che ci siete entrambi, che c'è Aizawa e che ho testato le tue abilità, volevo farvi una proposta. (T/N), sai cosa sono matrimoni Quirk?>> mi chiese l'Hero n.2.
Vidi il mio tutore sbiancare e il bambino stringere i pugni. Cosa sono questi matrimoni Quirk? È una cosa così grave?
<<Endeavor, non dirai sul serio, vero? Sono solo dei bambini! Non puoi già pensare di organizzare un matrimonio!>> disse il mio padre adottivo. Ma aspetta...matrimonio?!
<<Perchè no, Eraser Head? Almeno avrò la certezza di avere una discendenza invincibile>> continuò il primo.
<<Padre, sta scherzando?! Io non voglio un matrimonio Quirk! Figuriamoci ora! Ho visto cosa è successo a mamma, come l'hai ridotta male, hai solo approfittato di lei. Tu...>> il bicolore non finì la frase che il padre lo colpì in volto, lasciandoli il segno delle dita sulla guancia.
<<Tu non sai niente del mio matrimonio, Shouto!>>

Vidi il bambino correre via. Stava piangendo, lo vedevo dalle sue guance. Non ci pensai due volte che lo seguii.

Corse fino ad un boschetto e quando si fermò, ancora girato mi chiese <<Cosa ci fai tu qui!? Perchè mi hai seguito?!>>. <<Io...io...>> non sapevo cosa rispondere.
Dopo poco si girò verso di me e notai quante lacrime gli solcavano il volto. Mi avvicinai istintivamente e gli tolsi via le lacrime dalle guange. Lui alzò il volto nella mia direzione.
Sfoderai un brillante sorriso e dissi <<Ciao, mi chiamo (T/N) (T/C) e sono la figlia di Eraser Head. Non proprio figlia vera ma quella adottiva. Inoltre sono la tua nuova vicina di casa, e tu?>>. Sorrise anche lui e mi rispose <<Ciao (T/N). Io sono Shouto Todoroki, il figlio più piccolo di Endeavor, l'Hero n.2. Piacere di conoscerti, spero di poter giocare con te d'ora in poi>>.

Da quel momento iniziammo a vederci tutti i giorni, anche perchè Aizawa e Enji si erano accordati di farci fare lezioni private insieme. Poi a volte le marinavamo pur di fare un giretto o di giocare.
Altre volte ancora usavano l'albero che stava dentro la recinzione della mia nuova casa, ma che aveva rami talmente lunghi da arrivare fino a villa Todoroki come passaggio. Infatti questo collegava camera mia e quella di Shouto (non pensate male eh...quantomeno non ancora) e a volte dormivamo insieme.

Passarono 6 anni e pian piano mi accorsi di provare qualcosa per quello che consideravo ormai il mio migliore amico. Lui era cresciuto ed era diventato davvero bello, in più, grazie agli allenamenti imposti da suo padre (che tra l'altro seguivo anche io) ottenne un fisico a dir poco magnifico. Aveva tutti i muscoli evidenti, da quelli delle braccia a quelli del torace e dell'addome.
Gli volevo davvero molto bene, c'era sempre per me. Mi rendeva felice.

Per quanto riguarda i miei Quirk, 4 Elements lo stavo perfezionando, ma da quel che mi diceva Endevour, stavo diventando sempre più forte; Viperine, al contrario, non l'ho più utilizzato fino ad una sera.

Angolo Autrice
Spero che la storia vi stia piacendo. Questo capitolo è un Todoroki x Reader. So che la storia è una Bakugou x Reader ma questo passaggio mi serve per collegare la storia.
Se vi piace lasciate qualche stellina e che dire...ci vediamo al prossimo capitolo.
~Alessia

Da nessuno al mio Tutto || Bakugou x Reader Where stories live. Discover now