Un sogno che fa comprendere la realtà

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UN SOGNO CHE FA COMPRENDERE LA REALTA'


Robin non sapeva esattamente come diavolo fosse finita ad Okinawa, tra tutti i posti del mondo, ma, nemmeno una volta da quando era arrivata, si era pentita della sua decisione. L'arcipelago di Okinawa toglieva il fiato per la sua bellezza e, probabilmente, era una delle spiagge più belle su cui Robin avesse mai camminato. L'oceano era chiaro e tiepido, i pesci erano di migliaia di colori diversi e il vento aveva il delizioso sapore di sale e libertà.

Tutto era estremamente perfetto, eccetto per il fatto che si sentiva sola.

La terza sera, dopo una cena di classe in un incredibile sushi bar, tornò nel suo hotel e gli scrisse un messaggio.

Cinque minuti dopo, Skype suonava sul suo portatile e Robin incontrò i suoi occhi blu.

Improvvisamente la stanza le sembrò molto più calda di quanto lo fosse realmente e Robin sentì le guance bruciare sotto il suo sguardo.

Gli occhi di lui brillavano, il suo sorriso era totalmente malizioso.

-Piccola e sporca ragazzina, sei fuggita- la prese in giro Barney.

Lei si morse il labbro inferiore e abbassò lo sguardo.

-Come stanno Lily, Marshall e Ted?-

Barney si risistemò e ridacchiò.

-All'inizio erano preoccupati, ma hanno pensato che, prima o poi, ci avresti contattati. Ah, Ted è piuttosto arrabbiato perché ha dovuto gestire il tuo sposo-

Poi si concentrò sulla telecamera, probabilmente per lanciarle uno sguardo che avrebbe dovuto farla sentire un po' in colpa. Robin annuì.

-Digli che mi scuserò alla grande appena tornerò-

Barney sorrise e annuì, d'accordo.

-Tornare da dove, esattamente? Dove sei?-

Robin prese un respiro profondo.

-Okinawa-

Le sopracciglia di lui si sollevarono.

-L'isola principale?- lei annuì -Bella scelta, Scherbatsky! Sono fiero di te-

La mora sorrise.

-Ovviamente Barney Stinson è già stato qui-

Lui fece una faccia che voleva dire "ovvio!" e rise. Quando la loro risata si spense ci fu silenzio e Robin non seppe esattamente cosa dire, così si buttò sulla prima cosa a cui riuscì a pensare: la ragione per cui aveva chiamato.

-Però mi sento un po' sola-

Il sorriso di Barney apparve un po' triste.

-Quando torni?-

-Tra quattro giorni- rispose.

Poi gli parlò di quel grandioso sushi bar a cui era appena andata. Lui alzò gli occhi al cielo e le disse che ce n'era uno ancora più buono in un posticino vicino al porto. Le diede l'indirizzo e Robin gli promise che ci sarebbe andata il giorno dopo, per pranzo.

Ci fu un altro silenzio, ma Barney lo ruppe.

-Questa mattina ho ricevuto l'abito-

Lei annuì solennemente.

La sera prima del matrimonio aveva raccolto pochissime cose, aveva comprato su internet un biglietto per Okinawa per cinque ore dopo ed era stata pronta a lasciarsi tutto alle spalle, quando i suoi occhi avevano incontrato l'abito matrimoniale di Vera Wang.

Luccichii nell'ariaWhere stories live. Discover now