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*Jimin's pov*

Rientro in casa, è mattina presto, ho appena salutato Yoongi, sentendomi leggermente in imbarazzo per la posizione in cui abbiamo passato la notte...insomma, non era mia intenzione dormire così  vicini...ma faceva freddo.

-Sono tornato...Jihon sei a casa?- chiedo togliendomi le scarpe. Ieri era uscito con gli amici, e si era fermato a casa di Minhyuk...se non sbaglio, quindi potrebbe ancora non essere tornato.

Come mi aspettavo, non ricevo alcuna risposta, così, mi sposto in cucina, con l'intento di preparare qualcosa per pranzo.

Sono sicuro che appena tornerà avrà fame, non voglio farlo aspettare e, di conseguenza, arrabbiare.

Prendo gli ingredienti dal frigo e mi sposto al piano cottura, afferrando alcune padelle e barattolini di spezie varie.

Un'oretta dopo, più o meno, sento la porta di casa sbattere, e mi blocco sul posto, finendo di cucinare il contorno.

-Ehi, bentornato.- lo saluto accennando un sorriso, non appena lo vedo rientrare in casa.

-Sei tornato tardi ieri?- chiede senza salutarmi, e io, mentre appoggio i piatti sul tavolo, rispondo con il miglior sorriso finto e la bugia più convincente.

-Nono, mi sono anche svegliato presto, così ho preparato il pranzo: Kimchi, come piace a te...- dondolo sul posto, arrossendo appena nel vederlo squadrarmi.

Quasi quasi mi aspettavo un complimento, vista l'intensità con cui mi stava guardando ma, non appena lo vedo stringere i pugni in una stretta rigida, e il suo viso diventare rosso, da quella che deduco essere rabbia.

Cosa ho fatto di male questa volta?

-E quella di chi è?- indica la felpa che ho indosso quella...quella di Yoongi. 

Cazzo, non pensavo si ricordasse delle mie felpe.

-L-la felpa? È...È mia- mento, cercando di sembrare sincero. 

-Non dire cazzate!- esclama alzando gradualmente il tono di voce -Quella felpa non è fottutamente la tua, stupido ragazzino!- urla, ferendomi letteralmente nel profondo, sentendo quel "ragazzino", pronunciato con un tale disprezzo che non gli avevo mai sentito.

-È di u-un mio amico m-ma non c-capisco il p-problema...- sussurro sentendo gli occhi pizzicare, indietreggiando verso il piano cottura, vedendolo avvicinarsi a me.

È la prima volta che sono totalmente paralizzato dalla paura. 

-CAZZATE!- sbotta afferrandomi per il collo, facendomi alzareda terra di qualche centimentro.

Non respiro.

-H-Hyung l-lasciami n-non r-respiro...- sussurro strozzandomi con il mio stesso respiro, ormai corto.

-Mi tradisci vero? Con chi te la fai eh?- chiede ignorandomi, stringendo la presa, con gli occhi accecati dalla rabbia.

-N-no m-ma c-che dici...n-non pot-potrei m-mai...lasciami t-ti prego...- appoggio una mia mano sulla sua, cercando di alleggerire la presa, ma ottengo solamente l'opposto.

Mi gira la testa...

-Sei una puttana. Ma devi capire che sei solo e fottutamente mio. INTESI?- mi urla in faccia, e mi ritrovo a piangere come un disperato; nemmeno io so perchè, non dovrei sprecare fiato per degli inutili singhiozzi...dovrei usarlo per urlare e-

Urlare...

-JIHON LASCIAMI NON RESPIRO!- urlo con l'ultimo briciolo d'aria rimastomi, scalciando invano.

-Mi fai solamente schifo, lo sai?. chiede, ignorandomi per l'ennesima volta. 

Ti prego, fa che qualcuno mi abbia sentito.

Come un raggio di luce nella tempesta sento la porta di casa mia venir sbattuta a terra, con una tale forza che dubito chiunque abbia.

In cucuna irrompe Yoongi, che in questo momento mi sembra un angelo in carne e ossa, circondato da un'aurea di luce propria.

Mi ha sentito, è qui.

-Cosa cazzo stai facendo razza di imbecille? È blu non lo vedi? Lascialo che lo ammazzi.- mi stacca violentemente Jihon di dosso, cosa che mi fa perdere l'unico appiglio a cui ero aggrappato, e mi fa crollare in ginocchio.

È tutto ottavato, mi gira la testa, l'aria torna come un sacco di pugni nei miei polmoni, respiro velocemente, disperatamente. 

Buio.

a.a.

:D. Mi odiate vero? eh, lo so... scusatemi taanto! <3

The next door -Yoonmin Where stories live. Discover now